L'Umbria è il cuore verde d'Italia. La guida definitiva di Vogue

Dai borghi storici ai luoghi del gusto, dagli hotel da favola ai segreti del cashmere più prezioso… tutti i segreti di una regione dalle infinite possibilità
Villa Battisole Centumbrie
Villa Battisole Centumbrie

L'Umbria è quella regione piena di meraviglie che non ti aspetti. Ecco gli itinerari per scoprire al meglio la sua storia, la sua natura e la sua cultura

Una regione apparentemente piccola, al centro d’Italia, con due città capoluogo e decine di borghi incantevoli. È la regione della natura, del silenzio, della spiritualità, di un turismo prevalentemente culturale frutto di un’offerta teatrale, musicale e letteraria fondata su contenuti alti. Lontana dal mass market, al riparo dalle folle e sempre in grado di sorprendere chi la visita grazie al suo paesaggio, alla sua storia, alle capacità delle sue genti. Dalle vette dei Sibillini alle acque del Trasimeno, l’Umbria è un mondo da scoprire e per farlo ecco una guida dedicata ad alcuni dei suoi luoghi fondamentali, strumento per iniziare una conoscenza che poi, di viaggio in viaggio, diventerà una quasi-dipendenza innescata dai profumi, dai sapori e dai panorami che il “cuore verde d’Italia” offre ai suoi visitatori.

Assisi, Piazza San Francesco

Roberto Vaccai
In viaggio tra borghi e città

Per quanto siano diverse, Perugia e Terni, le due città capoluogo, hanno certamente tanto da offrire ai propri visitatori, ma la vera calamita d’attrazione per chi sceglie l’Umbria è la scoperta dei piccoli borghi antichi. L’elenco degli imperdibili comincia con Assisi, la città dei due santi (Francesco e Chiara) e della pace, custode di uno straordinario patrimonio storico, artistico e religioso. Come del resto è intrisa di spiritualità, e non soltanto del suo celebre vino (il Sagrantino), la vita di Montefalco, che è stata la patria di ben otto santi. Deve invece la sua fama attuale a un imprenditore della moda, Brunello Cucinelli, il borgo di Solomeo, frazione di Corciano, il cui castello e altre parti del centro storico sono state restaurate e riportate all’antico splendore proprio dal re del cashmere.

La peculiarità di Norcia è talmente nota da aver dato origine a un termine, “norcino”, che indica proprio lo specialista della lavorazione delle carni suine, da cui si ricavano i grandi salumi della località situata a ridosso del confine marchigiano e che fu la città natale di San Benedetto. Tra le visite indispensabili va inserita quella a Gubbio, la “città di pietra”, per ammirare il Palazzo Ducale, la Piazza Grande e la Fontana del Bargello dove, seguendo un rito ben preciso (tre volte il giro della fontana), si può ottenere la pergamena valida come “patente da matto”. Tra la città sotterranea, la Rocca Albornoz e il circuito dei suoi ambienti medievali, è certamente consigliabile una giornata da trascorrere a Narni, il cui nome era senz’altro conosciuto dallo scrittore inglese C. S. Lewis, che ne trasse spunto per battezzare l’immaginaria Terra di Narnia.

Castello di Postignano

Gratet&Maglione

Spostandoci nella valle del Tevere, il primo pensiero è per Orvieto, il borgo di una delle più celebri cattedrali italiane e del tufo, che ha dato origine alle sue storiche cantine; non lontano dal centro, che ospita anche lo storico Pozzo di San Patrizio, si trova Monte Castello di Vibio, che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia (insieme ad altri trenta dell’Umbria), ed è noto per il Teatro della Concordia, considerato “il più piccolo del mondo” con i suoi 99 posti, 37 in platea e 62 nelle logge. Lungo il corso del Tevere si trovano molti altri borghi da visitare: Todi con i suoi antichi palazzi, Lugnano in Teverina la cui fama era legata all’addestramento dei piccioni viaggiatori, Civitella del Lago che domina il bacino idrico di Corbara e Attigliano, una vera e propria terrazza sulla valle del fiume.

Più a monte, presso Perugia, gli appassionati di vini e olio potranno soddisfare i propri desideri con una sosta a Torgiano, visitando anche il parco delle sculture nella frazione di Brufa. E poi ci sono i gioielli del Lago Trasimeno: da Passignano, con la sua celebre rocca, a Castiglione, dove è necessaria una visita al Palazzo della Corgna per ammirare le sale affrescate. L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, con il rischio di diventare quasi noioso: da Spoleto, con la sua “collezione” di palazzi storici in buona parte prenotabili come soluzioni di pernottamento, a Spello, arroccato alle pendici del Subasio; da Trevi, la capitale dell’olio extravergine di oliva, a Nocera Umbra, famosa per le sue acque terapeutiche; da Postignano, borgo abbandonato ora riportato a nuova vita, a Bevagna, culla di antiche tradizioni artigiane; da Scheggino, la cui vita è in simbiosi con le acque del fiume Nera, a Vallo di Nera con le sue chiese di epoca romanica. E non è tutto...

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

L’incanto della natura

L’immagine più conosciuta legata allo splendore della natura in Italia viene “catturata” ogni anno dagli obiettivi in Umbria ed è quella della fioritura a Castelluccio di Norcia. Tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate – il periodo varia a seconda delle temperature – l’altipiano si trasforma in una sorta di arcobaleno di colori, grazie allo sbocciare dei fiori selvatici nei campi dove si coltivano le lenticchie. Un altro “scatto” imperdibile e da pubblicare sul proprio profilo Instagram è quello della Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa con i suoi 165 metri di dislivello suddivisi in tre salti, visitabile secondo precisi orari perché il flusso delle acque è controllato per ragioni di produzione energetica. Non c’è limite di orario, invece, per ammirare lo splendore del Trasimeno, il più grande lago dell’Italia centrale, meta di turismo balneare (tra le spiagge più gettonate troviamo Tuoro, Sualzo Beach e Zocco Beach) e con ampia offerta di camping, hotel e residenze private ricavate nei suoi borghi raggiungibili anche in bicicletta, grazie alla ciclovia ad anello che costeggia il lago.

Lago Trasimeno

E se l’Umbria non ha sbocco sul mare, i laghi costituiscono una valida alternativa per un bel tuffo nel pieno dell’estate; oltre al Trasimeno, le acque color smeraldo del lago di Piediluco sono meta di canottieri e bagnanti con tre spiagge attrezzate a disposizione. La tentazione di immergersi nelle fredde acque de Le Mole di Narni è davvero forte, perché si tratta di una vera e propria piscina naturale dalle sfumature turchesi e smeraldo, ma è meglio soprassedere perché questo paradiso nasconde parecchie insidie legate al rischio inondazioni, tanto che vige il divieto di balneazione. La fama delle Fonti del Clitunno è legata sempre alle acque, particolarmente limpide perché questo laghetto si trova proprio in corrispondenza delle sorgenti dell’omonimo corso d’acqua, ma non solo: qui si trova anche un edificio paleocristiano, il Tempietto del Clitunno, inserito nella lista del Patrimonio mondiale Unesco con altri sei tesori della cultura longobarda. Ma l’Umbria può vantare altri patrimoni dell’umanità e tra questi compare la Riserva Naturale del Monte Peglia, che si trova nella provincia di Terni ed è rimasta pressoché intatta, un piccolo polmone verde all’interno del cuore verde d’Italia.

BorgoBrufa, Imperial Emotion Suite

Andrea Getuli
Gli hotel come in una favola

Dimenticate il luogo comune che l’Umbria costituisca una sorta di “Toscana minore” per l’ospitalità. La scena regionale dell’hotellerie è in pieno fermento, le strutture di eccellenza si stanno moltiplicando e i prezzi, peraltro, sono ancora piuttosto accessibili, certamente più convenienti rispetto a resort e hotel di pari categoria e posizionamento presenti in altre regioni. La fama di Borgobrufa è certamente legata alla sua Spa di tremila metri, la più grande della regione e una delle più attrezzate a livello nazionale, ma è tutta l’offerta di questo piccolo borgo trasformato in resort adults only a sorprendere in positivo, dalla ristorazione ai servizi come la preparazione del picnic tra le vigne.

Un salto di qualità recente ha interessato la zona del Trasimeno grazie al lancio del progetto Centumbrie, ideato dall’imprenditore Michele Cinaglia e dalla moglie Marilena Menicucci come strumento di sviluppo del loro territorio di origine, con il recupero di sei casali trasformati in ville affittabili con tanto di personale dedicato all’esperienza di soggiorno e pernottamento: tra queste, compaiono la casa natale di Luisa Spagnoli, Villa La Cotogna, e Villa Battisole, situata in una posizione a dir poco scenografica con il più bel panorama immaginabile vista lago. Ad Assisi, laddove sorgeva l’antico monastero di Santa Caterina, si trova un hotel cinque stelle, Nun Assisi Relais, con la Spa Museum dalle quattro sale a differenti temperature e livelli di umidità, spazio adibito da duemila anni al culto delle acque.

Per chi invece sogna un trattamento a base di altri liquidi, ecco la vinoterapia del Tre Vaselle Resort & Spa di Torgiano, che offre anche la possibilità di un bagno in vasca barrique immersi nel Sangiovese e massaggio rilassante con crema di vino. La formula wine resort è stata scelta da Roccafiore, tra le colline di Todi, con tanto di Spa, quattro diverse tipologie di suite e un wine chalet circondato dai vigneti dell’azienda vitivinicola. Relais Todini, sempre nella zona di Todi, è la realizzazione di un sogno dell’omonima famiglia di imprenditori nell’ambito delle grandi opere: oltre all’ospitalità, questa è la sede della cantina di famiglia, di una Spa e di Leo Wild Park, fattoria didattica con tanto di animali esotici. Nel centro di Perugia, unico cinque stelle lusso della città, il Sina Brufani gode di una posizione invidiabile e offre un vero gioiello: l’area benessere con la piscina ricavata sotto le volte medievali, dove nel fondale sono visibili le rovine di un antico insediamento etrusco.

A Gubbio si trova il Park Hotel Ai Capuccini, al cui interno è presente il centro benessere che rappresenta l’unica sede italiana della fitoterapia gestita da Marc Mességué; la struttura è stata scelta anche come sede di vertici di riflessione politica da diversi partiti e di diverso schieramento. Nel borgo di San Gemini, celebre per le sue acque minerali, si trova un boutique hotel a cinque stelle in una struttura che risale al XI secolo: è il San Gemini Palace e tra le sue particolarità compare l’esperienza food “Sapori Diffusi – Elite Flavours”, con diversi menu e differenti location attrezzate per la degustazione delle tipicità umbre. A Spoleto la soluzione più interessante per il pernottamento è rappresentata da Il Baio Relais & Natural Spa, al cui interno troviamo anche un campo da golf con 9 buche e una scuola di equitazione.

Tra Perugia e Assisi, in località Bastia Umbra, si trova Favorita Food&Wine Resort, struttura plastic free e particolarmente attenta agli aspetti della sostenibilità. Per chi sogna di soggiornare nel mezzo di un bosco, nei dintorni di Gubbio c’è la soluzione ideale: si chiama Borgo Santa Cecilia ed è una tenuta con 200 ettari di foresta vissuta da caprioli, lepri, cinghiali e molte altre specie animali, al cui interno si trovano suite e ville con Jacuzzi. A Castel Giorgio, nel Ternano, ecco un altro resort di charme: si chiama Borgo La Chiaracia e al suo interno troviamo la Spa Livinna, ideale per i trattamenti di rigenerazione cellulare della pelle con l’esclusiva apparecchiatura Physia. Salendo a Norcia, Palazzo Seneca è una struttura inserita nel circuito Relais & Châteaux ed è una delle strutture alberghiere più antiche della regione; il suo ristorante, Vespasia, vanta una stella “rossa” e una “verde” della guida Michelin. Infine, sempre in ambito Relais & Châteaux, a Perugia si trova il celebre Borgo dei Conti Resort, antica fortezza medievale trasformata in una soluzione di accoglienza a cinque stelle con dodici ettari di giardino, laghetto interno, castello, anfiteatro e cinema all’aperto.

Evo Bistrot, Centumbrie

Alberto Blasetti

Evo Bistrot, Centumbrie

Alberto Blasetti
Una ristorazione in fermento, tra fine dining e trattorie d’autore

Tre nuove stelle Michelin sono arrivate in Umbria nell’edizione 2024 della guida più prestigiosa della ristorazione, a conferma di tutto quel che di buono si dice sul fine dining all’interno della regione. Salgono così a sei i locali che possono vantare il “macaron” della guida e la prima citazione è doverosa per colui che ha proiettato l’Umbria nel panorama mondiale dell’alta ristorazione ovvero Gianfranco Vissani, che a Cannitello (presso Baschi) ha recentemente ampliato la proposta inserendo, all’interno di Casa Vissani, il nuovo concept TerritOri in aggiunta al ristorante gourmet. Stellato dal 2014, al Vespasia di Norcia è arrivata dieci anni dopo anche la stella verde per la sostenibilità, sotto la conduzione dello chef Fabio Cappiello, mentre è dal 2021 che L’Acciuga di Perugia, con Marco Lagrimino in cucina, può esporre l’ambito riconoscimento al di fuori del locale.

Arriviamo dunque ai nuovi protagonisti della scena del fine dining umbro iniziando da Elementi Fine Dining, il ristorante gourmet di Borgobrufa Resort, punta di diamante di un progetto affidato allo chef di origine campana Andrea Impero, diventato il più convinto sostenitore dell’eccellenza umbra con una ricerca quasi maniacale delle produzioni territoriali tipiche. Ed è lo stesso Impero ad aver assunto un nuovo incarico, quello legato al rilancio di un ristorante in centro ad Assisi, La Locanda del Cardinale, affidato all’executive chef Diego Pennacchia. La stella ad Une, ristorante che si trova a Capodacqua di Foligno, è il premio alla decisione coraggiosa dello chef Giulio Gigli che, per fare ritorno al suo paese di origine, ha rinunciato a una carriera internazionale ben avviata e che lo aveva visto protagonista, tra gli altri, nel Disfrutar di Barcellona e da Cheval Blanc a Courchevel.

Conclude il gruppo dei stellati umbri il ristorante Ada a Perugia, che porta il nome della chef Ada Stifani, prima donna a ottenere il riconoscimento nella sua regione. A proposito di stelle, la novità più recente è legata all’arrivo di uno chef che di riconoscimenti ne ha conquistati molti… Si tratta di Gennaro Esposito, a cui è stata affidata sempre all’interno del progetto Centumbrie la supervisione di Evo Bistrot, realizzato nello spazio adiacente al frantoio del gruppo. Da segnalare anche Molino 49 a Città della Pieve, Aldivino a Corciano, San Giorgio a Umbertide, Il Molo a Passignano sul Trasimeno, Silene a Foligno, Radici del già citato Resort Borgo La Chiaracia, Trippini a Baschi.

La Locanda del Cardinale

Emanuele Fumanti

C’è poi lo straordinario mondo delle trattorie d’autore che racchiudono l’essenza della cucina umbra e si può certamente dire che il nome di riferimento, in quest’ambito, sia quello di Giorgio Barchiesi alias Giorgione, volto noto di Gambero Rosso Channel e proprietario di due locali, Alla via di mezzo che si trova a Montefalco e offre la formula solo menu fisso con piatti non necessariamente di cucina locale, e Villa Selva a Gualdo Cattaneo. Giorgione a parte, in ogni borgo dell’Umbria si possono trovare soluzioni entusiasmanti legate alla tradizione e tra quelli da prendere in considerazione nella pianificazione del viaggio consideriamo Perbacco a Cannara, La Cantina di Spello, Il Capanno a Spoleto, La Cucina di San Pietro a Pettine che è il ristorante creato all’interno della tenuta omonima dedicata alla lavorazione e alla coltivazione dei tartufi, L’Alchimista a Montefalco che dispone di un orto per la produzione degli ortaggi utilizzati in cucina, e poi tutte le “chiocciole” della guida Slow Food che sono ben nove: Osteria dello Sportello ad Arrone, L’Acquario a Castiglione del Lago, La Miniera di Galparino a Città di Castello, Tipica Osteria dei Sensi a Montone, La Palomba a Orvieto, I Birbi a Perugia e Stella sempre nel capoluogo di regione, Il Capanno a Spoleto e Lillero a Terni.

FEDERICO CALVANI

Castello di Montegiove (Adsi)

La magia delle dimore storiche

Per entrare nell’essenza dell’identità umbra, c’è la possibilità di organizzare un viaggio in regione attraverso le sue dimore storiche, palazzi di proprietà privata e attuali residenze di famiglie che vi abitano ma hanno aperto questi gioielli al pubblico, affinché tutti possano goderne la bellezza. Collegate alla rete Adsi (Associazione Dimore Storiche Italiane), le dimore sono anche il frutto di importanti interventi di recupero come quello realizzato da Gennaro Matacena, architetto e presidente della società Caronte (quella che gestisce il trasporto nello stretto di Messina), nel Borgo di Postignano, riportato all’antico splendore e oggi sede di un Relais con centro benessere e con un importante programma di eventi culturali durante l’anno. A San Martino in Campo, presso Perugia, Villa Posta Donini è hotel di charme e location per eventi e ristorazione, ma si può anche visitare in gruppo per ammirarne i tesori custoditi al suo interno, tra cui spicca la sala dei concerti con le opere della scuola di Francesco Appiani. Sempre nel capoluogo, Villa Taticchi offre sei camere, un ristorante e un centro benessere, mentre Palazzo Sorbello, dimora dei marchesi Bourbon di Sorbello, è visitabile e aperto tutte le mattine.

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

Tra le residenze di lusso troviamo, in località Pieve San Quirico, Le Torri di Bagnara Castles, dimora storica posta al centro di un’imponente azienda agricola; al suo interno si trovano il parco-giardino progettato dall’architetto Alberto Margheriti e una mega piscina panoramica con acqua salata. Da non perdere, nei dintorni di Gubbio, il duecentesco Castello di Magrano, con le sue dodici camere e un appartamento destinati all’accoglienza, dove ci si può anche dedicare alle attività di doratura, piccolo restauro e decorazione per imparare i segreti dell’artigianato locale. Nel Castello Monticelli a Marsciano ci si può permettere il lusso di affittare una torre intera, con sedici posti letto, o in alternativa una stanza o un più ampio appartamento nella struttura che fu prima un monastero benedettino e poi una residenza nobiliare.

A Foligno, l’ostello da 150 posti è stato realizzato in una dimora storica: si tratta di Palazzo Pierantoni e le camere sono di vario tipo, da quelle multiple tipiche degli ostelli fino alla suite con affreschi del Settecento denominata “La Stanza di Cupido”. A Todi, Villa Broglino offre sette camere (la più importante ha una cappella privata consacrata) all’interno di un edificio costruito nel XVI secolo e ampliato in quello successivo. Infine, a Montegabbione, il Castello di Montegiove è aperto sia per le visite che si concludono con la degustazione dei vini dell’azienda sia per l’ospitalità nella foresteria, con due appartamenti ricavati dagli spazi dell’antico frantoio.

Shopping nella valle del cashmere

L’Umbria non è solo terra di grande artigianato, ma anche e sempre più di produzioni fashion di eccellenza. La specializzazione acquisita nella lavorazione del cashmere ha posto le aziende perugine e ternane al centro della scena grazie soprattutto ai grandi marchi locali, tra cui spicca naturalmente Brunello Cucinelli con la sua sede di Solomeo, borgo dove l’imprenditore ha concretizzato la sua visione di umanesimo applicato alla moda e dove è presente il factory store che in realtà è una vera e propria boutique situata nella Piazzetta dei Sapienti.

Un nome di primo piano nel panorama della maglieria in cashmere è quello di Badiali, marchio del maglificio Ab Creazioni di Foligno, dove c’è anche la sede del factory shop. Sempre a Foligno, lungo la via Flaminia, si trova l’outlet di Cruciani, marchio di cashmere e accessori come l’ormai iconico braccialetto in pizzo macramè “Quadrifoglio”. Spostandoci su Bevagna, ecco i due negozi di Tasselli Cashmere, il factory shop in centro storico e l’outlet lungo la Flaminia, per l’azienda in attività da oltre mezzo secolo. E poi ecco due tra i marchi di abbigliamento perugini più conosciuti e presenti nel mercato con store monomarca, che nel territorio umbro hanno i propri factory outlet: si tratta di Luisa Spagnoli, a Perugia nel quartiere di Santa Lucia, e di Fabiana Filippi che si trova invece a Giano dell’Umbria.

Due indirizzi altrettanto interessanti riguardano Corciano e sono quelli di Panicale Cashmere, azienda della famiglia Panicale, e di Primigi, storico marchio di scarpe per bambini che oggi appartiene al gruppo marchigiano Imac e che ha la propria sede nella località di Ellera. Tra gli altri punti vendita aziendali dove è possibile acquistare maglieria in cashmere troviamo quelli di Lamberto Losani a Magione, di Ima Cashmere a Torgiano e di Barna Cashmere a Terni, quest’ultimo specializzato anche nella produzione di cappelli sempre realizzati con il prezioso filato.

Carapace

Tasting nelle cantine di design

Umbria terra di grandi vini e di cantine-gioiello, a partire dall’architettura. Carapace, ideato da Arnaldo Pomodoro a Bevagna per la Tenuta Castelbuono del gruppo Lunelli (a capo anche di Ferrari in Trentino e di Podernovo in Toscana), è stato certamente il punto di svolta in grado di innescare tanti nuovi progetti nel resto della regione, con la sua forma che, come ha affermato lo stesso scultore e orafo del Montefeltro: «Ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace rappresenta l’unione tra terra e cielo». Visite e degustazioni si tengono nella cantina di Antonelli San Marco a Montefalco, tra lezioni di cucina e caccia al tartufo nei terreni della tenuta, e da Giampaolo Tabarrini a Turrita, in un vero e proprio percorso sensoriale attraverso la bottaia e il caveau.

Ambasciatore internazionale del Sagrantino di Montefalco, Marco Caprai è a capo della cantina fondata dal padre, Arnaldo Caprai, ed è stato insignito a marzo 2024 dell’onorificenza di ufficiale al merito della Repubblica dal presidente Mattarella per il suo progetto di imprenditoria etica; l’esperienza del tasting nella terrazza Monte della Torre è una delle più emozionanti che si possano provare nel territorio dell’Umbria. Lungarotti è invece la famiglia che per prima ha creduto nei progetti culturali legati al vino, con la realizzazione fin dal 1974 del Museo del vino Muvit realizzato da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti e ora gestito dalla Fondazione Lungarotti Onlus insieme al Moo, esposizione dedicata all’olio e all’olivo. Tornando a Montefalco, patria del Sagrantino, la cantina Scacciadiavoli propone una full immersion nel territorio con la degustazione dei sette vini all’interno della sala ricavata dalle antiche sale di appassimento del Sagrantino passito.

Spostandosi sul Trasimeno, Madrevite a Vaiano non si limita alle visite in cantina e al tasting dei suoi vini del territorio, tra cui un Igt a base dell’autoctono Gamay, ma ci aggiunge tour personalizzati in barca sul lago. Ad Allerona, nel Ternano, troviamo Argillae, realtà fondata dalla famiglia di distillatori Bonollo e che propone quattro diverse formule di degustazione, tra cui il tour completo con aperitivo in cantina. Spostandosi su Orvieto, territorio noto per i suoi vini bianchi, diversi indirizzi vanno presi seriamente in considerazione: da Cantine Neri, con le due barrique custodite in un’antica tomba etrusca, a Le Velette, dove sono presenti quattro casali recuperati e ristrutturati per l’accoglienza, fino a Madonna del Latte, che da quando esiste Tripadvisor è costantemente nella top ten delle principali attrazioni del borgo di tufo.

Dulcinea (Instagram)

I luoghi del gusto

Umbria non significa solo vino, naturalmente, ma anche luogo di produzione di tante cose buone, a cominciare dal cioccolato la cui produzione è cresciuta intorno al “gigante” del Bacio. Si tratta naturalmente di Perugina, presso la cui sede di Viale San Sisto è possibile visitare la Casa del Cioccolato con tanto di museo, shop e scuola interna. Dall’industria all’artigianato, a Perugia sono presenti altre botteghe come quelle di Dulcinea, laboratorio avviato nel 2011 e che ha conquistato la clientela locale e turistica grazie ai suoi bon bon della linea I Tondi, e Milepi, da oltre trent’anni sulla scena a Strozzacapponi e particolarmente frequentata nel periodo pasquale per l’acquisto delle uova di cioccolato.

Spostandosi verso Norcia, tra un salume e l’altro, non scordate di fare tappa da Arianna Verrucci alla cioccolateria Vetusta Nursia che organizza anche visite guidate per adulti e bambini: tra le specialità troviamo il Krok cacao e farro soffiato e un’ampia linea di creme spalmabili. Chi vuole abbinare al cioccolato un buon liquore artigianale del territorio, ha a disposizione molte scelte tra cui L’Orvietan, l’amaro erboristico prodotto da più di 400 anni nel laboratorio presso Piazza del Duomo a Orvieto, o Amaro 253, una delle etichette di punta della distilleria Anonima Distillazioni di Gubbio, celebre anche per i suoi gin e infusi realizzati con l’eccellente ginepro dell’Appennino umbro-marchigiano.

I formaggi in generale e i pecorini in particolare rappresentano un vanto della dispensa umbra: tra i produttori da tenere in considerazione citiamo Walter Facchini a Sigillo, nel Parco del Monte Cucco, per le stagionature in fossa; Fattoria Calcabrina a Montefalco, dove si producono anche vini, per i formaggi di capra; Fattoria di Opagna a Cascia, per provare sia i pecorini sia le caciotte fresche da allevamento di montagna. L’elenco si allunga decisamente per i produttori di olio extravergine di oliva, con la possibilità di visitare produttori di eccellenza e frantoi celebrati come quelli di Marfuga a Campello sul Clitunno, l’azienda agraria Viola a Foligno, Luigi Tega sempre a Foligno, l’Agricola Locci a Giano dell’Umbria, il frantoio Malvetani a Stroncone nel Ternano e il frantoio Decimi a Bettona.

L’Umbria è anche terra di birre artigianali, prodotte da grandi realtà come il gruppo Farchioni, uno dei leader nel mondo dell’olio extravergine, che ha diversificato sia con una cantina (Terre de la Custodia) sia con un birrificio (Mastri Birrai Umbri), ma anche da realtà più circoscritte come Fabbrica della birra a Perugia, marchio storico della città capoluogo, fondato nel 1875 e rilanciato nel 2013; a Nocera Umbra, Le Canapaie si è imposto sulla scena con le sue birre ai fiori di Canapa, mentre ad Assisi Birra dell’Eremo deve la sua fortuna sia alle attenzioni rivolte ai processi di fermentazione sia alle fantasiose lattine che contraddistinguono le sue birre; infine, a Casa del Diavolo, il Birrificio La Gramigna ha realizzato un progetto di filiera con i grani antichi e l’orzo coltivato intorno all’azienda.

Altre aziende da visitare? Suggeriamo il Mulino Medievale dei Renzetti a San Giustino per i grani antichi, dove oltre alle visite guidate è anche possibile soggiornare nei due appartamenti sopra la struttura risalente al Duecento; l’azienda agricola Urbevetus a Canale, presso Orvieto, per l’allevamento dei suini e in particolare del Porco Cinturello orvietano. Sempre per le carni, sono da provare quelle bovine e suine di Etrusco a Colombella, provenienti dalla fattoria Agri Simba dove si allevano razze locali secondo i principi di benessere animale, e quelle de Il Buiolo a Città di Castello, azienda agricola dove i suini vivono allo stato semi brado. Per gli ortaggi e lo zafferano, l’indirizzo giusto è Quintosapore a Città della Pieve, fattoria che ha scelto la via della biodiversità con un migliaio di varietà diverse coltivate in 14 ettari di terreno. Per le farine e i legumi c’è L’Oro in Bocca a Torgiano, che si autodefinisce come un progetto di “agricoltura da meditazione” e dispone anche di un punto vendita dove si organizzano tasting ed eventi. Per le confetture, l’Azienda Agraria Migliorati a Montone trasforma i piccoli frutti coltivati con metodo bio nei propri terreni.

Muvit, Torgiano

Musei d’arte e di tradizione contadina

A ama visitare musei ed esposizioni artistiche, Perugia offre davvero molto, a cominciare dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dove sono custodite le opere dei grandi maestri del territorio come Perugino e Pinturicchio, per proseguire con Manu-Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, situato nell’antico convento di San Domenico, con reperti che vanno dall’età preistorica all’era degli etruschi e dei romani. Ad Assisi, oltre naturalmente alla Basilica di San Francesco patrono d’Italia con il suo Museo del Tesoro, è interessante visitare il Museo Civico con i resti dell’antico Foro Romano. A Gubbio sono d’obbligo la visita al Palazzo Ducale e a Palazzo dei Consoli per ammirare le opere custodite nel Museo Civico, ma è consigliabile un passaggio al Muam-Museo arti e mestieri per un viaggio ideale nelle tradizioni del territorio e al Parco archeologico del teatro romano che poteva contenere fino a seimila persone.

Tra le tante fortificazioni da visitare, segnaliamo la Rocca Albornoziana di Spoleto, mentre gli appassionati delle necropoli possono trovare nei pressi di Orvieto quella etrusca di Crocifisso del Tufo. Un elenco abbastanza completo dell’offerta è disponibile online sul portale della direzione regionale dei musei. Ci sono poi tanti musei legati alle tradizioni umbre e in particolare alle produzioni enogastronomiche. Di recente inaugurazione, segnaliamo il Museo del Sagrantino a Montefalco, realizzato nel complesso museale di San Francesco e dedicato alla storia, alla cultura e alla tradizione del vino umbro più famoso nel mondo. Questa novità si aggiunge a un’offerta museale che ha visto, sui temi del vino e dell’olio, il costante impegno della famiglia Lungarotti, produttori a Torgiano, con la realizzazione fin dal 1974 del Muvit-Museo del Vino, a Palazzo Graziani-Baglioni, con venti sale e più di tremila manufatti legati alla viticoltura, alla simbologia e all’artigianato del nettare di Bacco; si è poi aggiunto il Moo-Museo dell’Olivo e dell’Olio con undici sale dedicate.

Uscendo dal mondo food, ci sono diverse attrazioni che meritano una visita nel corso di una vacanza in Umbria e tra queste vanno citate il Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio, considerato il più piccolo al mondo; la Cripta di Ferentillo con il suo celebre museo delle mummie; la Fondazione Burri a Città di Castello che rappresenta il complesso museale monografico (dedicato all’arte di Alberto Burri) più grande al mondo; il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, vero capolavoro di ingegneria studiato per sopravvivere in caso d’assedio; il Museo della Pesca a Magione, sul lago Trasimeno; il museo-laboratorio dedicato alle vetrate artistiche dello Studio Moretti Caselli a Perugia; La Scarzuola a Montegabbione ovvero la città-teatro progettata dall’architetto Tomaso Buzzi e poi reinterpretata in chiave freak dal nipote Marco Solari; infine, a Foligno, c’è la Calamita Cosmica, opera dell’artista Gino De Dominicis che ha realizzato uno scheletro umano di 24 metri con un curioso becco di uccello.

Festival di Spoleto, Instagram

I grandi eventi da segnare in calendario

Arte, cultura, gusto e folklore sono gli ingredienti alla base di una serie di grandi eventi che caratterizzano ogni anno la vita in Umbria, ma sono anche condizionanti per quanto riguarda, ad esempio, la disponibilità del pernottamento nel territori regionale. Questo vale certamente per Perugia quando va in scena Eurochocolate, quest’anno in programma nella seconda metà di novembre con la speciale edizione del trentesimo anniversario, o d’estate in occasione di Umbria Jazz, con i concerti che si tengono dal 12 al 21 luglio nel centro storico del capoluogo; la manifestazione è cresciuta e ora si tiene anche a Terni in versione weekend nel mese di settembre e a Orvieto come Umbria Jazz Winter alla fine dell’anno. Ogni anno, Spoleto diventa il punto di riferimento per il mondo teatrale (musica, danza, opera e prosa) in occasione del Festival dei Due Mondi, giunto quest’anno all’edizione numero 67 e che si terrà dal 28 giugno al 14 luglio.

Terni è la città degli innamorati, grazie al suo santo patrono Valentino, e in suo onore ogni anno si tengono, nel mese di febbraio le Manifestazioni Valentiniane con un programma intenso dedicato alla figura del santo e ai temi dell’amore. Ogni 15 maggio, da quasi 900 anni, Gubbio diventa il centro di attrazione dell’intera regione per la tradizionale Festa dei Ceri che si celebra in onore di Sant’Ubaldo, patrono della città: a mezzogiorno in punto, i tre ceri alti 5 metri e pesanti quasi 300 chili, dedicati ai santi legati alle Corporazioni cittadine, vengono sollevati in verticale e poi trasportati di corsa intorno a Piazza Grande, per poi proseguire lungo un tragitto di oltre 4 chilometri mentre tutta Gubbio festeggia tra piatti di baccalà e buon vino.

Altro ambiente e altra atmosfera a Spello in occasione de Le Infiorate, manifestazione organizzata in concomitanza con la celebrazione del Corpus Domini con la preparazione di tappeti e quadri floreali realizzati dagli infioratori per onorare il passaggio del corpo di Cristo. Tra i tanti eventi dedicati ai prodotti gastronomici del territorio segnaliamo i tre giorni della Mostra Mercato dello Zafferano di Cascia, alla fine di ottobre, e Nero Norcia, mostra dedicata al tartufo, che va in scena tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Infine, ecco una manifestazione davvero curiosa che va in scena a Foligno nel mese di luglio: si chiama I primi d’Italia ed è interamente dedicata ai primi piatti in tutte le loro declinazioni, dalla pasta al riso, dalle zuppe agli gnocchi per arrivare fino alla polenta.

Ponte tibetano a Sellano. Umbriatourism, Instagram

I percorsi più romantici

Chiudiamo con qualche suggerimento per affrontare il viaggio in Umbria attraverso percorsi indimenticabili lungo sentieri, vie ciclabili e strade tortuose, sostituendo l’auto con un comodo paio di scarpe o con una bicicletta agile con o senza pedalata assistita. Quali sono le vie da non perdere? La più battuta, quella in cui ogni anno si effettua la Marcia della pace, è la Perugia-Assisi, parte dal centro del capoluogo e si conclude davanti alla basilica di San Francesco per una lunghezza di circa trenta chilometri, con percorso ben indicato dalla cartellonistica. Con la bicicletta, il percorso più suggestivo è quello ad anello lungo la Ciclovia del Trasimeno, in buona parte percorribile su sede dedicata. A Montefalco, il giro delle cantine può essere gestito molto bene con il noleggio delle e-bike appositamente acquistate dal Consorzio di tutela del Sagrantino attraverso la partecipazione a un bando europeo e oggi messe a disposizione dei wine lover che ambiscono a visitare il territorio in modalità active.

Per gli amanti della bicicletta, un altro percorso da non perdere è quello lungo la vecchia ferrovia Spoleto-Norcia trasformata in pista ciclabile: occorre la bici “giusta” perché il percorso è lungo una via sterrata. E da Città di Castello a Perugia, la Ciclovia del Tevere segue il corso del fiume e non richiede particolare preparazione, salvo nel tratto finale con la salita che porta alla città alta.

Una novità da brivido è stata inaugurata a marzo a Sellano: si tratta del ponte tibetano più alto d’Europa (157 metri dal fondovalle), lungo oltre 517 metri e con 1.023 scalini. Dall’alto dei cieli alla città sotterranea, a Orvieto esiste il percorso scoperto dagli speleologi negli anni Ottanta e aperto al pubblico con il nome di Orvieto Underground; volendo, per gli amanti delle profondità, il Comune ha concesso la possibilità di celebrare i matrimoni lungo il percorso nella Grotta del Vecchio Mulino.

Leggi anche:

Vuoi ricevere tutto il meglio di Vogue Italia nella tua casella di posta ogni giorno?

Iscriviti alla Newsletter Daily di Vogue Italia