Anche la Asl 5 di Oristano oggi vuole ricordare Roberta Zedda, la dottoressa uccisa 21 anni fa, a soli 33 anni, durante il turno di guardia medica nell’ambulatorio di Solarussa.

Una giovane e promettente dottoressa che sognava di lavorare in Africa per aiutare i più deboli.

Dopo quella terribile notte di ventun’anni fa, Roberta Zedda è diventata uno dei simboli della lotta giornaliera in Sardegna contro ogni forma di violenza sulle donne. 

«Non potremmo mai dimenticare il sacrificio di Roberta -  ha detto il direttore generale della Asl 5, il dottor Angelo Maria Serusi - ha insegnato a tutti noi che essere medico non è solo una professione, ma anche una missione, che la giovane originaria di Sanluri ha portato avanti sino al sacrificio estremo».

Nel 2009 l’azienda sanitaria oristanese ha intitolato a Roberta Zedda l’ambulatorio della guardia medica di Solarussa, riaperto allora dopo sei anni di chiusura. Il 12 ottobre del 2013 è stato sempre dedicato alla giovane dottoressa il nuovo padiglione DEA dell’ospedale San Martino di Oristano, che ospita le Unità di Pronto Soccorso, Radiologia, Anestesia e Rianimazione ed il nuovo blocco operatorio. Ed ancora sono state organizzate diverse edizioni di un concorso per tutte le scuole della provincia sui temi della violenza delle donne e della parità di genere, sempre in memoria di Roberta Zedda.

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