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George W. Bush

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
George W. Bush nel 2001

George Walker Bush (1946 – vivente), politico statunitense, 43° presidente degli Stati Uniti d'America.

Citazioni di George W. Bush

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Citazioni in ordine temporale.

  • [Rassicurando la stampa che l'inimicizia nei confronti di John McCain fa parte del passato] Penso che siamo tutti d'accordo, il passato è finito.
'I think we agree, the past is over. (maggio 2000[1])
  • [Gaffe, riferendosi a una giornalista, Gail Sheehy, che lo aveva definito "dislessico" in un articolo di Vanity Fair nell'ottobre del 2000[2]]
    Ma come fa quella donna a dire che io sono dislessico, se non l'ho mai intervistata?[3]
The woman who knew that I had dyslexia - I never interviewed her. (Orange, California, 15 settembre 2000[4])
Al-Qaeda is to terror what the mafia is to crime. (da un discorso al Congresso, 20 settembre 2001[5])
  • Stati come questi [Corea del Nord, Iran e Iraq], e i terroristi loro alleati, costituiscono un asse del male, che si arma per minacciare la pace del mondo. Questi regimi, nella loro ricerca di armi di distruzione di massa, pongono una minaccia sempre più grave. Essi potrebbero fornire queste armi ai terroristi, equipaggiandoli dei mezzi per tradurre nei fatti il loro odio. Potrebbero attaccare i nostri alleati o tentare di riattaccare gli Stati Uniti. In tutti questi casi, il prezzo dell'indifferenza sarebbe catastrofico. Opereremo in modo stretto con la nostra coalizione per impedire ai terroristi mi ha gli stati che li appoggiano di costruire e distribuire armi di distruzione di massa. Svilupperemo e dispiegheremo difese missilistiche adeguate a proteggere l'America i suoi alleati da attacchi improvvisi. Tutte le nazioni dovranno saperlo: l'America farà tutto ciò che è necessario per difendere la propria sicurezza. [...] Non starò ad aspettare che le cose accadano. Non mi fermerò mentre il pericolo si fa sempre più vicino. Gli Stati Uniti non permetteranno che regimi più minacciosi del mondo li minaccino con gli armamenti più distruttivi del mondo. Le nostra guerra contro il terrore è iniziata bene. [...] Non possiamo fermarci presto. Se ci fermiamo lasciando intatti i campi dei terroristi e gli Stati terroristi fuori controllo, il nostro senso di sicurezza sarebbe falso e temporaneo. La storia ha chiamato l'America i suoi alleati all'azione e del nostro privilegio così come nostra responsabilità combattere una guerra per la libertà.[6]
States like these, and their terrorist allies, constitute an axis of evil, arming to threaten the peace of the world. By seeking weapons of mass destruction, these regimes pose a grave and growing danger. They could provide these arms to terrorists, giving them the means to match their hatred. They could attack our allies or attempt to blackmail the United States. In any of these cases, the price of indifference would be catastrophic. We will work closely with our coalition to deny terrorists and their state sponsors the materials, technology, and expertise to make and deliver weapons of mass destruction. We will develop and deploy effective missile defenses to protect America and our allies from sudden attack. And all nations should know: America will do what is necessary to ensure our nation's security. [...] I will not wait on events, while dangers gather. I will not stand by, as peril draws closer and closer. The United States of America will not permit the world's most dangerous regimes to threaten us with the world's most destructive weapons. Our war on terror is well begun, but it is only begun. [...] We can't stop short. If we stop now -- leaving terror camps intact and terror states unchecked -- our sense of security would be false and temporary. History has called America and our allies to action, and it is both our responsibility and our privilege to fight freedom's fight. (discorso sullo Stato dell'Unione, 29 gennaio 2002[7])
  • La definizione di "guerra al terrorismo" non è accurata. Dovremmo chiamarla lotta contro estremisti ideologizzati che non credono nelle società libere e che talvolta usano il terrore come arma per cercare di stravolgere la coscienza del mondo libero.
We actually misnamed the war on terror, it ought to be the struggle against ideological extremists who do not believe in free societies who happen to use terror as a weapon to try to shake the conscience of the free world. (da un discorso alla convention dell'organizzazione Unity Journalists of Color[8], Washington Convention Center, Washington, D.C., 6 agosto 2004[9])
  • Se vuoi farti un'idea di ciò che penso in politica estera leggi il libro di Natan Sharansky The Case for Democracy... personalmente lo inserirei nell'elenco delle letture da raccomandare per gli uomini di governo e soprattutto per gli opinion maker. È breve ed è ben fatto. Quest'uomo è una figura eroica, come sai. È un grande libro.
If you want a glimpse of how I think about foreign policy read Natan Sharansky's book, The Case for Democracy... For government, particularly — for opinion makers, I would put it on your recommended reading list. It's short and it's good. This guy is a heroic figure, as you know. It's a great book. (da un'intervista al The Washington Times, 12 gennaio 2005[10])
  • È molto importante che la comunità internazionale invii all'Iran il messaggio chiaro secondo cui è inaccettabile lo sviluppo di armi nucleari. Continueremo a consultarci con i nostri partner sulle modalità per arrivare a una soluzione diplomatica della questione. (Dpa, 4 maggio 2006)
  • [...] questi sono i risultati ufficiali dell'anno fiscale conclusosi il 30 febbraio.
[...] these are the actual results for the fiscal year that ended February the 30th. (da un discorso nella Room 450, Eisenhower Executive Office Building, Washington, D.C., 11 ottobre 2006[11])
  • [La condanna a morte inflitta a Saddam Hussein] Una pietra miliare sulla strada della democrazia. (dal Corriere della sera, 5 novembre 2006)
  • Non mi ritirerò dall'Iraq neanche se restassero ad appoggiarmi solo mia moglie Laura e il mio cane Barney. (dall'intervista a The Times del 10 dicembre 2006)
  • Col passare degli anni, la maggioranza degli americani è stata in grado di tornare a vivere una vita normale, come prima dell'undici settembre. Ma io no. Ogni mattina ho ricevuto i briefing sulle minacce alla nostra nazione. E ho giurato che avrei fatto tutto quanto in mio potere per mantenerci al sicuro.[12]
As the years passed, most Americans were able to return to life much as it had been before 9/11. But I never did. Every morning, I received a briefing on the threats to our nation. I vowed to do everything in my power to keep us safe. (dal discorso d'addio alla nazione, East Room, Casa Bianca, Washington, D.C., 15 gennaio 2009[13])
  • Lo Studio Ovale ovviamente non ha angoli in cui ci si può nascondere.
The Oval Office obviously has no corners to hide in. (da un seminario all'AT&T Center, San Antonio, Texas, 2009[14])
  • [Sulla morte di Osama bin Laden] Questo risultato di grande importanza segna una vittoria per l’America, per le persone che vogliono la pace nel mondo e per tutti quelli che hanno perso persone care l’undici settembre. La lotta al terrorismo continua, ma stanotte l’America ha inviato un messaggio inequivocabile: “Non importa quanto ci vorrà, giustizia sarà fatta.”[15]
  • I pericoli per il nostro paese non arrivano solo da fuori ma anche dall'interno. C'è una lieve sovrapposizione fra gli estremisti violenti fuori dai confini e quelli in casa che, nel loro disdegno per il pluralismo e la vita, sono figli dello stesso spirito ed è nostro compito combatterli.[17]
  • L'assenza di equilibri e contrappesi ha consentito a un solo uomo di far partire l'invasione del tutto ingiustificata e brutale dell'Iraq... Volevo dire, dell'Ucraina.[18]

Sulla guerra in Afghanistan, Repubblica.it, 7 ottobre 2001.

  • Su mio ordine, le forze militari degli Stati Uniti hanno iniziato gli attacchi contro i campi di addestramento dei terroristi di Al Qaeda e contro le installazioni militari del regime dei Taleban in Afghanistan. Queste azioni attentamente mirate hanno come fine quello di distruggere l'uso dell'Afghanistan come base terroristica e di attaccare le capacità militari del regime dei Taleban.
  • Siamo sostenuti dalla volontà collettiva del mondo. Più che due settimane fa, ho dato ai leader dei Taliban una serie di richieste chiare e specifiche: chiudete i campi di addestramento dei terroristi, consegnate i leader dell'organizzazione di Al Qaeda, e rilasciate gli stranieri, compresi i cittadini americani ingiustamente detenuti nel vostro paese.
    Nessuna di queste richieste è stata accolta. E ora, i Taliban pagheranno un prezzo.
  • Il popolo oppresso dell'Afghanistan conoscerà la generosità dell'America e dei suoi alleati. Nel momento i cui colpiamo gli obiettivi militari, sganceremo anche cibo, medicine e rifornimenti per gli uomini, le donne e i bambini che patiscono la fame e soffrono in Afghanistan.
  • Oggi ci concentriamo sull'Afghanistan, ma la battaglia è più ampia. Ogni nazione deve fare la sua scelta. In questo conflitto, non c'è un terreno neutrale. Se un governo aiuta i fuorilegge e gli assassini di innocenti, diventa fuorilegge e assassino. E intraprenderà una strada solitaria a suo proprio pericolo.
  • Il nome dell'operazione militare di oggi è Libertà duratura. Noi difendiamo non solo la nostra preziosa libertà, ma anche la libertà di tutti gli altri popoli a vivere e e crescere i loro bambini liberi dalla paura.
  • Dall'11 settembre, un'intera generazione di giovani americani ha raggiunto una nuova comprensione del valore di libertà, dei suoi costi, della missione e del suo sacrificio. La battaglia è ora ingaggiata su molti fronti. Non tergiverseremo, non ci stancheremo, non vacilleremo e non falliremo. La pace e la libertà avranno la meglio.

Repubblica.it, 18 marzo 2003.

  • Per più di una decade gli Stati Uniti e altre nazioni hanno perseguito sforzi pazienti e onorevoli per disarmare il regime iracheno in maniera pacifica. Il regime avrebbe dovuto rivelare e distruggere le sue armi di distruzione di massa come condizione per la fine della guerra del golfo del 1991. Da allora il mondo è stato impegnato in dodici anni di diplomazia,. Abbiamo votato più di una dozzina di risoluzioni nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite. Abbiamo inviato in iraq centinaia di ispettori per controllare il disarmo.
    La nostra buona fede non è stata ricambiata. Il regime iracheno ha usato la diplomazia per guadagnare tempo e vantaggi.
  • Il regime ha una storia di spietate aggressioni nel Medio Oriente. Ha un odio profondo verso l'America e verso i nostri alleati e ha aiutato, istruito e protetto terroristi, compresi quelli di Al Qaeda. Il pericolo è chiaro: i terroristi riusciranno a soddisfare le loro ambizioni e a uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti nel nostro e in altri paesi usando le armi chimiche, biologiche e, un giorno, nucleari ottenute con l'aiuto dell'Iraq. Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per respingerle.
  • Riconoscendo la minaccia al nostro paese, il congresso degli Stati Uniti, lo scorso anno, ha votato a larga maggioranza per sostenere l'uso della forza contro l'Iraq.
  • Le decadi di crudeltà hanno raggiunto la fine. Saddam Hussein e i suoi figli devono abbandonare l'Iraq entro 48 ore. Il loro rifiuto di farlo si tradurrà in un conflitto militare che inizierà quando meglio noi riterremo.
  • Se saremo costretti a iniziare una campagna militare, essa sarà diretta contro il fuorilegge che governa il vostro paese e non contro di voi. Quando la nostra coalizione gli strapperà il potere, noi vi forniremo il cibo e le medicine di cui voi avrete bisogno. Noi distruggeremo l'apparato di terrore e vi aiuteremo a costruire un nuovo Iraq prospero e libero. In un Iraq libero non ci saranno più guerre o aggressioni contro i vostri vicini, non ci saranno più fabbriche di veleni, non più esecuzioni di dissidenti, non più camere di tortura. Il tiranno se ne andrà presto. Il giorno della vostra liberazione è vicino.
  • Se Saddam Hussein dovesse scegliere il confronto, il popolo americano sa che ogni misura per evitare la guerra è stata presa, così come sarà presa ogni misura per vincere.
  • La guerra non ha certezze, tranne quella del sacrificio.
  • La minaccia dei terroristi all'America e al mondo diminuirà nel momento in cui Saddam Hussein sarà disarmato.
  • La sicurezza del mondo richiede il disarmo di Saddam Hussein adesso. Sostenendo la giusta domanda del mondo noi onoreremo anche il più profondo legame al nostro paese. A differenza di Saddam Hussein, noi crediamo che il popolo iracheno meriti la libertà e quando il dittatore sarà rimosso esso potrà diventare un esempio per tutto il Medio Oriente di una nazione vitale, pacifica e in grado di governarsi da sola.
  • Il nostro obiettivo non sarà raggiunto in una notte, ma verrà col tempo. Il potere e il fascino della libertà umana è un valore per ogni vita e per ogni terra. E il più grande potere della libertà è quello di vincere sull'odio e sulla violenza e di fare in modo che i talenti degli uomini e delle donne siano educati al perseguimento della pace. Questo è il futuro che noi scegliamo. Le nazioni libere hanno il dovere di difendere i loro popoli unendosi contro la violenza e stanotte, come abbiamo fatto in passato, l'America e i suoi alleati accettano questa responsabilità.

Citazioni su George W. Bush

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  • Abbiamo avuto un colloquio a Monterey. Ho detto a Bush che in questo momento la soluzione ai nostri problemi è una specie di piano Marshall, e lui si è arrabbiato. Ha detto che il piano Marshall è una folle idea dei Democratici, ha detto che il modo migliore per rilanciare l'economia è la guerra, e che gli Stati Uniti sono diventati più forti, con la guerra. [...] Diceva che tutta la crescita economica degli Stati Uniti era stata incoraggiata da varie guerre, e che i Democratici si erano sbagliati con la loro politica economica. (Néstor Kirchner, A sud del confine)
  • [Con tono scherzoso] Alcuni hanno detto che do la colpa di molti problemi ai miei predecessori, ma non dimentichiamo che questa è una pratica introdotta da George W. Bush. (Barack Obama)
  • George Bush è un Sith? Non lo so. Il mio personaggio va in giro dicendo di credere nella pace ma è impegnato nella guerra; dice di credere nella democrazia ma in realtà sta cercando di instaurare un regime fascista. Lascio a lei trarre le debite conclusioni. (Ian McDiarmid)
  • George W. Bush deve essere messo una volta per tutte sotto impeachment. È un bugiardo, ha portato miseria a milioni di persone e niente di buono a nessuno, fatta eccezione che per le grosse compagnie petrolifere, che stanno facendo una montagna di soldi. Bush ha reso il mondo molto più insicuro. Prima della guerra in Iraq non vi erano terroristi. Saddam Hussein, pur essendo un brutale dittatore, non aveva nessun potere al di fuori della propria nazione. Ha spedito giovani soldati al fronte, dove sono stati feriti o uccisi, soltanto per avvantaggiare le sue aziende petrolifere e soddisfare il proprio ego. Le dichiarazioni che le forze americane sarebbero in Iraq per esportare la democrazia, non sono altro che balle. (Flea)
  • George W. Bush è un americano cavalleresco che crede nella libertà, uguaglianza e democrazia non solo per la Francia e la Danimarca ma anche per le nazioni arabe, dove i nativi hanno pelle bruna e costumi per noi insoliti. (David Gelernter)
  • Il pericolo reale e immediato, la minaccia più grave di tutte è la locomotiva che spinge il motore politico ed economico del governo americano, attualmente pilotato da George W. Bush. È veramente un pilota pericoloso, ma la macchina che manovra è molto più pericolosa di lui. (Arundhati Roy)
  • La storia dirà che George W. Bush è stato un grandissimo presidente degli Stati Uniti. Bush è un uomo di grandi principi, grandi ideali, grande visione, ma soprattutto uno che ha il coraggio di perseguire questa visione. In lui non ho mai visto il calcolo del politico, ma la spontaneità e la sincerità di colui che crede in quello che fa. Mi è stato facile condividere le decisioni di Bush fondate sull'amore della libertà, la democrazia e il rispetto per gli altri. (Silvio Berlusconi)
  • Le ragioni per cui detesto il presidente George W. Bush sono varie. Permettetemi di contarle. Molte hanno a che vedere con la sua beata idea che la "fede" sia, in sé, una virtù. Questa mentalità compiaciuta spiega quasi tutto, dall'espressione tronfia del suo volto al modo in cui, quando era governatore del Texas, firmò tutte quelle condanne a morte senza batter ciglio. Spiega come mai ha abbracciato l'ex sgherro del Kgb Vladimir Putin, citando come base del loro bel rapporto il fatto che Putin portasse un crocifisso. (Ma Putin si è mai fatto vedere indossando quel crocifisso prima e sin d'allora? I suoi consiglieri l'avranno detto che il presidente degli Stati Uniti era una tale schiappa?) Spiega anche l'intervento imperdonabile che egli fece nella vita privata della famiglia Schiavo, partendo dal suo ranch in Texas per tentare di mantenere 'viva' una donna la cui autopsia dimostrò che il suo cervello si era appassita molto tempo prima. Eccovi un uomo convinto che non esistano prove dell'evoluzione delle specie, che la ricerca sulle cellule staminali sia qualcosa di sacrilego e che l'islam sia "una religione di pace". Comunque sia, ho sempre concordato con lui su una questione laica: il regime di Saddam Hussein andava rovesciato da tempo. (Christopher Hitchens)
  • Noi americani siamo messi male con Bush, ma voi italiani con Berlusconi... (Lou Reed)
  • Non ci si può fidare di un uomo che non si è mai sentito imbarazzato da se stesso. (Norman Mailer)
  • Non mi piace Bush, ma non vuol dire che sia anti-patriottica. Amo la storia americana, i principi della nostra Costituzione e i cieli immensi. Ma essere patriota non vuol dire seguire ciecamente tutto quello che dice il nostro presidente. (Patti Smith)
  • Per quanto riguarda Bush, la mia unica speranza è che gli statunitensi siano più intelligenti del loro presidente. (Jürgen Habermas)
  • Se l'America e l'Europa avessero colpito con forza Assad nell'agosto 2013, quando usò il gas contro la sua popolazione, oggi non ci troveremmo davanti a una tragedia di questa portata. I potenti hanno abbandonato il popolo siriano. Fu l'America di George W. Bush a distruggere l'Iraq e a smantellare il suo esercito, che oggi si ritrova a combattere a fianco dell'autoproclamato imam Al Baghdadi, capo dell'Is. Nel frattempo Bush trascorre giornate tranquille nel suo ranch texano. Nessuna istanza giudiziaria internazionale lo ha mai importunato. E quest'impunità alimenta gli estremismi, servendo da pretesto ai giovani che si arruolano nella jihad. (Tahar Ben Jelloun)
  • Trovo Bush persino fisicamente ridicolo. Quando si muove sembra un cow boy uscito da Mezzogiorno di fuoco. Il fatto che piaccia agli americani mi fa temere per le sorti del genere umano. (Giano Accame)
  • Bush e Blair non capiscono nulla se non il potere della forza. Ogni volta che ci uccidono li uccidiamo, così può raggiungersi l'equilibrio del terrore.
  • Il vostro capo della Casa Bianca quando ha saputo del nostro attacco alle Torri ha tranquillamente continuato a leggere favole a una scolaretta. [...] Non avrei mai pensato che il supremo leader potesse lasciare da soli tanti suoi concittadini nelle due torri a far fronte da soli a eventi terribili mentre avevano bisogno di lui.
  • Vediamo una somiglianza tra il governo di Bush e quello dei nostri regimi militari e reali corrotti, di chi governa con arroganza e prende il denaro senza averne diritto.
  • La lezione principale [dell'amministrazione Bush] è che non si deve fare demagogia con gli americani, perché ti si ritorce contro. In secondo luogo, si deve informare ed educare il popolo americano se si vuole ottenere il suo stabile sostegno nella politica estera, e bisogna stare molto attenti a non ingannarlo perché significa poi perdere il suo appoggio. E in terzo luogo bisogna essere preparati a ridefinire il ruolo dell'America, perché l'idea che sia abbastanza potente da dettare legge al mondo è stata screditata negli ultimi otto anni.
  • [«Quali sono per lei i fallimenti più rilevanti dell'amministrazione Bush?»] Ne emergono due in particolare. Il primo è la guerra totalmente auto-distruttiva in Iraq, che ha enormemente minato la posizione americana nel mondo, e, ancor peggio, l'influenza globale dell'America. Servirà molto tempo per rimediare a queste conseguenze. Il secondo è l'economia, che ha non solo danneggiato la capacità di sussistenza di migliaia di americani ma sta anche danneggiando la fiducia in sé del paese. L'insieme di questi aspetti costituisce un trascorso penoso.
  • [«A proposito di sapienza politica, come valuterebbe la diplomazia nell'era di Bush?»] Praticamente inesistente. Voglio dire, guardi il totale fallimento degli sforzi per promuovere la pace tra Israele e i palestinesi.
  • È un bugiardo seriale. [...] Ha mentito alla nazione sulle armi di distruzione di massa, sulle armi chimiche e biologiche in Iraq, sul fatto che Saddam Hussein avesse qualcosa a che fare con l'11 settembre eccetera eccetera eccetera.
  • La maggioranza del paese non ha votato per lui; la maggior parte dell'America è sensibile alle questioni ambientali, al contrario di Bush; approva l'aborto, al contrario di Bush; vuole legittimi legami internazionali, al contrario di Bush. La maggioranza non vuole la guerra, non vuole vedere i suoi ragazzi morire.
  • Nessuno lo approva. Non è stato neppure eletto dalla gente. Il suo è stato un colpo di stato di immense proporzioni. Dovremmo tutti sentirci oltraggiati da questo, indipendentemente dalle nostre preferenze politiche.
  • Non posso credere che alla Casa Bianca ci sia un tizio che non ha vinto le elezioni. Non riuscirò mai a superare questo fatto. E non smetterò mai di parlarne.

Note

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  1. (EN) Citato in David Jackson, Wayne Slater, Subdued McCain Endorses Bush, The Dallas Morning News, 10 maggio 2000; citato in David Mikkelson, Make the Pie Higher!, Snopes.com, 22 luglio 2008.
  2. Cfr. (EN) Gail Sheehy, The Accidental Candidate, VanityFair.com, 7 marzo 2007.
  3. Citato in Vittorio Zucconi, George: vita e miracoli di un uomo fortunato, Feltrinelli Editore, 2004, p.30, ISBN 8807170922.
  4. (EN) Citato in Jacob Weisberg, The Complete Bushisms, Slate.com
  5. (EN) Citato in Transcript of President Bush's address, Edition.CNN.com, 21 settembre 2001.
  6. Citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri, Editori Laterza, Roma, 2008, p. 1373. ISBN 978-88-420-8734-2
  7. (EN) Citato in President Delivers State of the Union Address, GeorgeWBush-WhiteHouse.Archives.gov
  8. Ora UNITY Journalists.
  9. (EN) Citato in President's Remarks to the Unity Journalists of Color Convention, GeorgeWBush-WhiteHouse.Archives.gov
  10. (EN) Citato in William Kristol, Honoring Democracy, WeeklyStandard.com, 24 gennaio 2005.
  11. (EN) Citato in President Bush Discusses the Economy and Budget, GeorgeWBush-WhiteHouse.Archives.gov
  12. Citato in Christian Rocca, Bush è il presidente peggiore degli ultimi 50 anni o ha salvato l'occidente?, Il Foglio, 17 gennaio 2009.
  13. (EN) Citato in President Bush Delivers Farewell Address to the Nation, GeorgeWBush-WhiteHouse.Archives.gov
  14. (EN) Visibile in George W. Bush "Get Motivated" in San Antonio, TX. Part 2 of 4, YouTube.com, 2 dicembre 2009.
  15. Citato in «Osama bin Laden è morto», ilpost.it, 2 maggio 2011.
  16. Citato in Bush: “Scene disgustose da repubblica delle banane. Ho il cuore spezzato”, Ilsecoloxix.it, 6 gennaio 2021.
  17. Citato in 11 settembre: Biden a Ground Zero, Springsteen canta a sorpresa durante la commemorazione. Obama: “Usa patria di eroi”, Lastampa.it, 11 settembre 2021.
  18. Citato in La gaffe di George W Bush: condanna la "brutale invasione dell'Iraq". Ma voleva dire "Ucraina", repubblica.it, 19 maggio 2022.

Voci correlate

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