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Claudio Ranieri

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Claudio Ranieri nel 2011

Claudio Ranieri (1951 – vivente), ex calciatore e allenatore di calcio italiano.

Citazioni di Claudio Ranieri

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Citazioni in ordine temporale.

  • [Gaffe nel 2007] Do al Torino il bentornato in serie A.[1][2]
  • Dobbiamo essere sempre i migliori. I campioni sono tali perché vogliono essere sempre i migliori e noi tutti dobbiamo assorbire questo DNA dai nostri. Quando vedrò tutta la squadra dare tutto fino all'ultimo allora potrò dire che avranno capito cosa significa essere la Juventus. Vale a dire non rilassarsi dopo aver vinto una partita. Noi non possiamo permettercelo, perché siamo la Juve. Io stesso non sono arrivato qui per grazia ricevuta. Mi sono guadagnato tutto giorno per giorno. E noi giorno per giorno dobbiamo lavorare per migliorare.[3]
  • Stare alla Juventus significa voler essere i numeri uno e non accontentarsi mai.[4]
  • [Rispondendo a José Mourinho] È una baruffa estiva, le sue parole vanno prese per quelle che sono. Ha fatto vedere subito personalità, chiarezza e il suo stile. Ecco cosa pensa dei suoi colleghi. Lo posso capire, dopotutto è venuto in Italia al posto di Mancini, nella squadra che ha vinto gli ultimi 2 scudetti. A lui hanno chiesto di vincere tutto e subito, con il bel gioco. Io dall'alto dei miei 70 anni [in realtà il tecnico della Juve aveva 56 anni] ho una certa saggezza e sarò il primo a complimentarmi con lui.[5]
  • L'arbitro è stato un po' cinese con noi, in ogni occasione sempre giallo.[6]
  • Occhio a chi spinge a cambiare Ranieri. Quando sono arrivato ho sempre fatto di più di chi mi aveva preceduto, e quando sono andato via chi è arrivato ha fatto peggio.[7]
  • [Su Hernanes] Mi dispiace che sia laziale, ma è un calciatore bravo e intelligente. Ha classe pura e cristallina.[8]
  • Io aggiustatore? Ognuno di noi ha una karma, evidentemente io ho questo.[9]
  • Nella storia dell'Inter sarà indelebile la figura di Helenio Herrera e quella di José Mourinho. Eravamo nemici per i media, è un allenatore che ho sempre stimato, in campo ci siamo sempre salutati. Fa parte del lavoro di ogni allenatore difendere la propria squadra.[9]
  • Se sei all'Inter devi pensare a vincere, il resto non conta.[9]
  • Senza umiltà non si fa nulla e questa squadra, la mia squadra, ha umiltà.[10]
  • [Su Maicon] Una frecciarossa sulla fascia.[10]
  • Venire qui ad allenare l'Inter – la sua maglia importante, una società con una grande storia non solo nel panorama italiano, ma anche in quello mondiale – mi trasmette un grande senso di rispetto e responsabilità che mi coinvolge e mi rende orgoglioso.[11]
  • È un ragazzo d'oro, ha tutto per essere un campione. Però mi fa disperare: a volte mi accorgo che è il momento di mandarlo in campo, ma lui non tocca il pallone, non rincorre gli avversari, guarda la partita. Poi il giorno dopo in allenamento fa il fenomeno. Gli dico: "perché non l'hai fatto ieri?" Mi spiace molto, ma non posso farlo giocare con l'auricolare. Forse è anche colpa mia, perché non riesco a trovare la chiave giusta per arrivare al cuore di Zàrate.[12]
  • Io non vado dietro le mode. Il calcio italiano ha vinto tanto e sempre, non vedo perché dobbiamo rinnegarlo. Oggi si dice che il futuro del calcio è cambiare modulo in corsa. Bene io lo facevo già quando ero a Cagliari, evidentemente sono il futuro.[13]
  • Ho capito vivendo a Londra, che due inglesi fanno un popolo, ma 57 milioni di italiani no.[14]
  • Alla Juventus sono solo arrivato nel momento sbagliato, con l'attuale dirigenza sarebbe stato diverso. Alla Roma avrei fatto meglio a lasciare dopo il primo anno perché avevo capito che non si poteva investire. All'Inter dovevo andare via dopo la cessione di Thiago Motta: il ridimensionamento era evidente.[15]
  • Sono fiducioso, perché se lo scorso anno questa squadra si è salvata negli ultimi due mesi vuol dire che ha una resistenza fantastica: perché non potremmo continuare a correre? Il Leicester è come Forrest Gump. Anzi vi do il titolo qui: il Leicester è Forrest Gump![16]
  • Il calcio non è chimica, non ha regole universali.[17]
  • In Italia il calcio fa fatica a essere un divertimento, credo anche ci si alleni con meno intensità, meno convinzione. È più un dovere. Qui [in Inghilterra] c'è la forte consapevolezza di essere giovani, sani e di fare un bel mestiere. Sprecarlo sarebbe da fessi. Quando si allenano si impegnano come in partita, non ho mai dovuto riprendere uno per pigrizia. Poi vogliono tranquillità, non li devi prendere di punta. La quasi totalità ha un professionismo spontaneo. Pretendono calma e rispetto anche nello spogliatoio. Se vuoi far tu la prima donna non ti perdoneranno.[17]
  • [N'Golo Kanté] Correva così tanto che pensavo avesse delle pile nascoste nei pantaloncini. Non si fermava mai in allenamento. Dovevo dirgli di rallentare, gli ho detto "un giorno farai un cross e andrai tu stesso a colpire di testa in area". Poi c'è Vardy che non è un calciatore, ma un fantastico cavallo. Ha bisogno di sentirsi libero in campo.[18]
  • Siamo in Champions League, amico, dilly ding dilly dong, forza. Tu dimentichi, tu parli, bla bla, ma siamo in Champions League. Fantastico, strepitoso.[19]
  • Abbiamo bisogno di otto punti per diventare campioni: vogliamo ottenerli. Ho detto ai miei giocatori che ora è il momento giusto per spingere. Abbiamo ottenuto la Champions League – un grande risultato, certo – ma ora cerchiamo di vincere il titolo con tutte le nostre forze, tutto il nostro cuore, la nostra anima, tutto. Ora o mai più. Stiamo facendo qualcosa di grande in circostanze particolari ed è per questo che dico "ora o mai più", perché la prossima stagione sarà diverso. Le grandi squadre saranno più forti, mentre noi stiamo facendo qualcosa di speciale in questa stagione. Il titolo è laggiù, andiamo a prendercelo, uniti nell'impegno possiamo fare la storia. Potrebbe non esserci un'altra occasione.[20]
  • [Gaffe] Speriamo di qualificarci per i sedicesimi di Champions League.[21][22]
  • La società bianconera è strutturata in maniera importante, è bella, quadrata: ognuno è al suo posto, sanno quello che devono fare, programmano il futuro, per cui credo sia importante vedere anche come loro lavorano, non solo la squadra in campo.[23]
Claudio Ranieri nel 2007

Dall'intervista rilasciata al programma televisivo I Signori del Calcio

In onda su Sky Sport e Sky Calcio; citato in SKY, "I Signori del Calcio". Ranieri racconta come ha fatto a esonerare Mourinho: "in Italia bastano 3 partite per far saltare un allenatore", vannizagaioli.altervista.org, 18 dicembre 2015.

  • Fare calcio in Italia è difficile forse perché siamo un pochino esasperati da tutto il contorno. Si parte sempre con: "Abbiamo un progetto, abbiamo un programma, facciamo questo, facciamo quell'altro", poi bastano tre partite per mandare all'aria tutti i progetti e tutti i programmi, tutte le convinzioni che quello fosse l'allenatore giusto, e questo è un po' il nostro male. Siamo molto tattici, siamo convinti tutti di capire di calcio, per cui bastano due o tre partite in cui non rendi come dovresti che salti. Alcune volte i dirigenti pur di vendere qualche abbonamento in più dicono che la loro squadra è pronta per vincere il campionato, o è pronta per entrare in Europa, per cui mettono una pressione addosso ai giocatori, all'allenatore, a tutto l'ambiente che non è positiva. Per cui alcune volte si sbaglia proprio per questo; noi non siamo per programmare, siamo nati per vincere, noi dobbiamo vincere e basta, il resto non conta. Questo non è bello, ma noi siamo figli di questo calcio; non siamo sportivi, ma siamo partecipativi e vogliamo vincere.
  • L'etichetta "Ranieri fantastico a costruire le squadre con cui poi altri vincono" non mi fa male, anzi mi fa piacere, perché perlomeno riconoscono qualcosa ed è già tanto. Se io sbaglio i tempi è solo colpa mia, arrivo nei momenti magari più difficili, ma quando mi piace un progetto ci vado dentro; poi magari non riesco a vedere più in là, a dire "questo è un buon progetto, sta crescendo bene e posso arrivare in fondo".
  • Credo che nel calcio non ci sia da inventare, ma magari da rivedere, da ricambiare, da studiare, da imparare da come giocano gli altri e poi cercare di batterli. Questo è quello che faccio ogni volta che magari non ho la possibilità di allenare; la mia più grande ansia è andare a vedere come lavorano gli altri miei colleghi, giro molto.
  • Il calcio è come una droga, ti entra nel sangue, per cui quando io alleno sono normale, tranquillo, sereno, più c'è pressione e più riesco ad essere lucido. Quando non alleno non c'è più quella droga, per cui sono super nervoso, mi incavolo facilmente, insomma, è difficile.
  • Il possesso palla mi piace se hai una squadra con molta qualità, con quelle caratteristiche, perché se tu hai molto possesso di palla significa che al 70% la squadra che hai davanti ripiega e ti aspetta, e poi dopo devi avere dei giocatori che hanno la chiave per aprire la cassaforte avversaria, per cui non è facile. Io faccio possesso di palla, benissimo, per fare cosa? Per andare a far gol. Ma se poi dopo non ho i giocatori giusti per aprire le difese avversarie è tutto sbagliato.
  • Di Guardiola penso bene se lui ha quei campioni e può fare quel tipo di gioco, per cui ecco che ti addormenta. È come un serpente a sonagli, tiene palla, ti addormenta, ti fa girare a vuoto, però al momento giusto apre la cassaforte ed entra dentro. Per cui complimenti a lui perché li fa giocare bene, quando è un calcio veloce è bello, quando è più lento è un pochino stucchevole, però con quei campioni che ti sanno inventare all'improvviso la giocata giusta è stupendo anche quello.
  • La prima qualità che deve avere un allenatore è il saper gestire mille cose. Prima c'erano meno media, meno pressioni, adesso devi essere attento a mille sfaccettature. Dipende poi da ogni situazione, perché se sei in una grande squadra devi trovare il giocatore giusto, perché poi te lo fanno pagare, per cui hai ancora più responsabilità e non sempre trovi il giocatore giusto che si ambienta subito. Se sei in una piccola società, dove devi fare bene, allora devi andare alla ricerca di quel giocatore che abbia lo spirito giusto.

Citazioni su Claudio Ranieri

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  • Claudio Ranieri, che nessuno ha mai ignorato, ma pochi hanno amato per quello che era diventato, un formidabile maestro di calcio normale. (Mario Sconcerti)
  • Claudio Ranieri l'ho avuto come compagno di squadra al Catanzaro, di cui è stato un grande capitano, e come ottimo allenatore quando ero al Napoli. Però, per scoprirsi allenatore vincente c'è voluta la grande impresa con una outsider. Ma con Roma, Juve, Chelsea, Inter e Valencia non è riuscito a vincere. Lui ha sempre sostenuto che in queste squadre è arrivato per ricostruire, ma non è proprio così: prendiamo l'esperienza alla Roma, ha buttato uno scudetto perdendo in casa con la Sampdoria. Si può dire che è un tecnico da grandi imprese, ma se allena una big ha difficoltà a gestire le "vittorie per forza". (Massimo Mauro)
  • Devo tutto a Ranieri, tutti amano le sue qualità umane. Ha creduto in me da subito... (John Terry)
  • Ho seguito da vicino quello che Claudio Ranieri ha realizzato con il Leicester: lui se ne renderà conto solo fra qualche anno, è un uomo incredibile, il nuovo Special One. (Joseph Fiennes)
  • Ha comunque ragione per quello che dice: io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo ho vinto tante trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settanta anni ha vinto una Supercoppa e un'altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità.
  • Ho voluto fare un piccolo omaggio a una persona che ha scritto la più bella pagina nella storia della Premier League. Ma questo è il mondo in cui viviamo, non è solo il calcio. Dovrebbero intitolare lo stadio di Leicester "Claudio Ranieri", invece è stato esonerato.
  • Parla poi Ranieri che dopo cinque anni in Inghilterra ha avuto difficoltà a dire "good morning" e "good afternoon".
  • Se è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juve per errori arbitrali. Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga. Io sono andato davanti alle telecamere per dire che la mia squadra ha vinto a Siena con un errore dell'arbitro. Il giorno dopo l'allenatore di una squadra con la maglia bianco e nera, che guarda le partite dell'Inter, è andato in televisione e ha ammesso di aver segnato un gol in fuorigioco... che bravo...

Note

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  1. In quell'occasione era stata promossa la Juventus e non il Torino, che militava già in Serie A.
  2. Dall'intervista di Gino Minguzzi; citato in Claudio il gentiluomo parte con una gaffe: «Bentornato in A al Torino», corriere.it, 5 giugno 2007.
  3. Citato in Ranieri: «Dobbiamo essere i migliori», juventus.com, 19 aprile 2008.
  4. Citato in Ranieri vuole essere il numero uno, uefa.com, 4 luglio 2008.
  5. Citato in Ranieri: "Mourinho, che stile Ecco come tratta i colleghi", gazzetta.it, 5 agosto 2008.
  6. Dall'intervista dopo la partita di Coppa Italia Lazio-Juventus; citato in Ranieri ci scherza su: "Arbitro un po' cinese", repubblica.it, 4 marzo 2009.
  7. Citato in Ranieri: "Occhio a mandarmi via", sport.it, 29 ottobre 2010.
  8. Citato in La gioia di Hernanes "Giochiamo felici", repubblica.it, 20 dicembre 2010.
  9. a b c Citato in "Mou mio nemico solo per i media", sportmediaset.it, 23 settembre 2011.
  10. a b Citato in Ranieri risponde a Mazzarri: "Invece è sfida-scudetto", gazzetta.it, 30 settembre 2011.
  11. Citato in Ranieri: "Allenare l'Inter mi rende orgoglioso", fcinternews.it, 27 ottobre 2011.
  12. Dall'intervista al Corriere della Sera, citato in Zàrate e un film già visto. Ranieri: «In campo non tocca il pallone, in allenamento fa il fenomeno», sportnews.eu, 11 gennaio 2012.
  13. Citato in Ranieri: "Voglio più rispetto Inter bella, ma con la Lazio è dura", gazzetta.it, 21 gennaio 2012.
  14. Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare, gazzetta.it, 30 dicembre 2012.
  15. Da un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport; citato in Se Ranieri potesse tornare indietro... "All'Inter dovevo andare via dopo la cessione di Thiago Motta", goal.com, 24 maggio 2013.
  16. Dall'intervista all'Independent; citato in Daniere Alfieri, Ranieri: "Leicester è Forrest Gump. Nel 2010 l'Inter...", fcinternews.it, 25 dicembre 2015.
  17. a b Dall'intervista di Mario Sconcerti, «Io parlo poco di tattica, voi correte» Così Ranieri è in vetta con il Leicester, corriere.it, 7 febbraio 2016.
  18. Da The Players Tribune; citato in Inghilterra, Ranieri: La nostra favola nata in pizzeria. E Leicester è pronta a dedicargli una strada, repubblica.it, 6 maggio 2016.
  19. Video disponibile in Leicester, Ranieri: "Siamo in Champions League dilly ding, dilly dong", gazzetta.it, 22 aprile 2016; citato in Ranieri, il blob: Forrest Gump, pizza, l'uomo salsiccia e "dilly ding dilly dong", a cura di Ivan Palumbo, gazzetta.it, 6 maggio 2016.
  20. Citato in Leicester, Ranieri vuole la Premier League: "Vincere? Ora o mai più", foxsports.it, 23 aprile 2016.
  21. La fase dei sedicesimi di finale esiste solamente in Europa League, mentre in Champions League, una volta superata la fase a gironi, si accede direttamente agli ottavi di finale.
  22. Da un'intervista rilasciata a Sky Sport; citato in Ivan Palumbo, Il blob: Obi Mikel "sfotte" Pogba. Ranieri crea i sedicesimi di Champions..., gazzetta.it, 12 agosto 2016.
  23. Dalla cerimonia della Hall of Fame della Federazione Italiana Giuco Calcio a Palazzo Vecchio, Firenze, 17 gennaio 2017; citato in Ranieri: "Juve squadra da battere ma la prenderanno. Il Leicester? Salviamoci", gazzetta.it, 17 gennaio 2017.

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