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Thailandia, il governo inverte la rotta sulla legalizzazione della cannabis, nuove regole per i turisti

Turisti passano davanti a un negozio di cannabis appena legalizzato, il 10 agosto 2022, a Bangkok, in Thailandia.
Turisti passano davanti a un negozio di cannabis appena legalizzato, il 10 agosto 2022, a Bangkok, in Thailandia. Diritti d'autore AP Photo/Wally Santana
Diritti d'autore AP Photo/Wally Santana
Di Angela Symons
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il nuovo governo di coalizione thailandese propone regole più stringenti sull'uso della cannabis a scopo ricreativo, nonostante la legalizzazione nel 2022. Nuove regole anche per i turisti

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Appena 18 mesi dopo l'apertura delle porte alla legalizzzone della cannabis il nuovo governo conservatore di coalizione della Thailandia, guidato dal candidato del Pheu Thai Srettha Thavisin, sta cercando di chiuderle.

Le insegne al neon con il simbolo della foglia di marijuana sono diventate onnipresenti nell'affollata zona turistica di Bangkok, con negozi che spuntano a ogni angolo. Centinaia di venditori di cibo e bevande pubblicizzano menù a base di cannabis.

Ma tutto questo potrebbe cambiare con le nuove proposte per regolamentare in modo rigido l'uso della marijuana e limitarla a scopi terapeutici.

Il governo Pheu Thai ripensa la legalizzazione del 2022

Dopo le elezioni del maggio dello scorso anno, la Thailandia ha assunto una nuova leadership a settembre. Il nuovo governo in carica, che unisce conservatori e militari ed è guidato dal partito Pheu Thai, ha iniziato a imporre regole più stringenti sull'uso della cannabis, dal momento che era stata scarsamente regolamentata dopo la sua legalizzazione per scopi terapeutici nel 2018.

Il Pheu Thai ha avviato una campagna per vietare l'uso ricreativo della marijuana, affermando che essa presenta rischi per la salute e potrebbe causare problemi di abuso di sostanze tra i giovani.

Anutin Charnvirakul, l'ex ministro della Sanità che ha supervisionato la legalizzazione nel precedente governo, è ora salito di grado diventando vice primo ministro. È il leader del partito Bhumjaithai, che fa parte della nuova coalizione di governo. Quando ha appoggiato la legalizzazione della marijuana, ha detto che questo avrebbe ridotto il sovraffollamento delle carceri thailandesi e contribuito a rilanciare l'economia rurale.

Il giorno della legalizzazione, a giugno 2022, più di tremila detenuti accusati di spaccio di sostanze stupefacenti sono stati rilasciati. Già alla fine del 2022, l'industria dell'erba del Paese aveva raggiunto un valore di 28 miliardi di baht thailandesi (728 milioni di euro) e si prevedeva che entro il 2030 avrebbe raggiunto i 336 miliardi di baht (8,7 miliardi di euro).

Anutin ha poi dichiarato alla CNN di non aver mai sostenuto l'uso ricreativo della marijuana, insistendo sul fatto che la sua attenzione per il tema è sempre stata rivolta alla sfera della salute e dell'uso medico.

Da quando la cannabis è stata legalizzata, oltre 1,1 milioni di thailandesi si sono registrati per ottenere le licenze di coltivazione e in tutto il Paese sono spuntati più di 6mila punti vendita, molti dei quali con scarsi controlli di qualità.

Tutto questo ha anche dato vita a una fiorente industria del turismo dell'erba che molti temono sarà difficile da arginare.

Il nuovo progetto di legge per regolamentare l'uso della cannabis

Prima che la cannabis fosse legalizzata, la Thailandia era uno dei paesi con le leggi sulle droghe più dure del mondo. Dopo i recenti cambiamenti, l'attuale governo sta sondando l'opinione pubblica su un progetto di legge che vieta l'uso ricreativo della marijuana e la riclassifica come sostanza controllata.

Il disegno di legge imporrebbe multe fino a 60.000 baht thailandesi (1.560 euro) per l'uso ricreativo e pene detentive fino a un anno. Proporrebbe anche multe fino a 100.000 baht (2.600 euro) per la pubblicità o la commercializzazione della cannabis per uso ricreativo. La coltivazione senza licenza potrebbe comportare una pena detentiva da uno a tre anni o multe da 20.000 a 300.000 baht (da 520 a 7.780 euro). Le regole per i negozi di cannabis e la coltivazione domestica non sono ancora chiare.

La legge deve ancora essere approvata dal gabinetto, dopodiché sarà sottoposta alla Camera dei Rappresentanti della Thailandia.

A flower bud of marijuana is prepared for customers at a Dutch passion shop in Bangkok, Thailand, June 2023.
A flower bud of marijuana is prepared for customers at a Dutch passion shop in Bangkok, Thailand, June 2023.AP Photo/Sakchai Lalit

Le regole in vigore per l'uso di cannabis in Thailandia

Mentre la Thailandia attende l'esito delle modifiche del nuovo disegno di legge, i negozi di erba sono ancora aperti a Bangkok e in altre città del Paese.

Tuttavia, sono già in vigore alcune regole per limitare l'uso della cannabis e scoraggiare il turismo legato a questa attività. È vietato fumare in luoghi pubblici. Provocare un "disturbo pubblico", anche attraverso l'odore dell'erba, può portare a una multa di 25.000 baht (650 euro). La definizione di ciò che costituisce un "disturbo" è oscura e questo può essere sfruttato dalla polizia. A Bangkok, gli agenti sono noti per ricattare ed estorcere denaro ai turisti che vengono colti in queste circostanze.

I turisti sono stati anche avvertiti che la cannabis è ancora illegale nei Paesi vicini e non deve essere trasportata oltre confine.

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