Orlov era stato già riconosciuto colpevole in primo grado a ottobre per un post su Facebook, social newtork vietato in Russia, nel quale veniva pubblicata la traduzione del suo articolo intitolato "Volevano il fascismo, l'hanno ottenuto", scritto per la testata francese Mediapart
Il tribunale russo di Golovinski ha confermato giovedì la condanna a due anni e mezzo di carcere all'attivista per i diritti umani Oleg Orlov, colpevole di aver screditato le forze armate russe. "La corte d'appello ha deciso di non modificare il verdetto e di non accettare l'appello del signor Orlov", ha dichiarato il giudice Maria Larkina.
Parlando ai giornalisti in collegamento video prima del verdetto, Orlov ha detto: "Non rimpiango e non mi pento di nulla. Sono nel posto giusto al momento giusto. Contribuisco ad attirare l'attenzione sulla repressione di massa", ha detto.
Chi è Oleg Orlov, condannato in Russia
Settanta anni, Orlov è il fondatore del gruppo per i diritti umani "Memorial" a cui nel 2022 è stato assegnato il Nobel per la pace dopo essere stato chiuso perché colpevole di violazione della controversa legge sugli agenti stranieri.
Orlov è stato processato per vilipendio delle forze armate: in un articolo intitolato "Volevano il fascismo, l'hanno ottenuto", scritto per la testata francese Mediapart pubblicato in Francia nel 2022, il dissidente definiva "fascista" il regime di Vladimir Putin e criticava la guerra in Ucraina.