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Il Ppe chiede alla Commissione europea di rallentare sul Green Deal

La Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo
La Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo Diritti d'autore Alain ROLLAND/ European Union 2024 - Source : EP
Diritti d'autore Alain ROLLAND/ European Union 2024 - Source : EP
Di Robert Hodgson
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli eurodeputati hanno deciso di non scindere la più grande commissione del Parlamento europeo in commissioni separate per l'ambiente e per la salute. Una scelta che non convince il Ppe, che teme una sovraccaricarico di lavoro per gli europarlamentari

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Nel prossimo ciclo politico l'esecutivo dell'Ue dovrebbe presentare un numero minore di leggi legate al suo piano per la transizione verde (Green Deal) o rischia di sovraccaricare di lavoro gli eurodeputati e il loro personale. La richiesta arriva da Peter Liese, coordinatore delle politiche ambientali e sanitarie del Partito Popolare Europeo (Ppe).

Liese ha lanciato il suo monito la mattina dopo che gli eurodeputati hanno deciso di non scindere la Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo in due commissioni separate.

"Almeno il 25% di tutti i fascicoli di codecisione approdano all'Envi", ha detto Liese, riferendosi al processo legislativo standard, in base a cui le proposte della Commissione europea vengono emendate separatamente e poi insieme dagli eurodeputati e dai delegati governativi del Consiglio dell'Ue.

"È una sfida, soprattutto per il personale - ha detto Liese -. Per questo abbiamo bisogno di meno proposte da parte della Commissione europea". La scorsa settimana l'eurodeputato tedesco della Cdu aveva dichiarato ai giornalisti di essere favorevole allo scioglimento della commissione più importante del Parlamento.

Il Ppe ha fatto della guerra alla burocrazia una priorità politica dopo aver consolidato la sua posizione di gruppo più numeroso in Parlamento nelle elezioni di un mese fa. Un minor numero di nuove leggi, secondo Liese, andrebbe anche a vantaggio dei cittadini, "in particolare di coloro che lavorano nell'industria e nell'agricoltura, che sono sommersi da troppe proposte".

La decisione di non creare commissioni separate per la salute e l'ambiente è stata accolta con favore dal gruppo di difesa dei diritti dei consumatori (Beuc), che la scorsa settimana ha scritto agli eurodeputati esortandoli a non dividere la commissione.

La lettera metteva in guardia dai forti legami tra il cambiamento climatico e l'inquinamento, nonché da minacce come la resistenza antimicrobica e le malattie zoonotiche emergenti: "Raccomandiamo vivamente di non dividere la commissione Envi, poiché ciò rischierebbe di portare ad approcci isolati nell'affrontare una sfida multiforme".

Il direttore del Beuc, Agustín Reyna, ha dichiarato a Euronews che i deputati hanno preso la decisione giusta non dividendo l'Envi. Una scelta in linea con l'approccio "one health" che ha recentemente visto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) creare una task force congiunta con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e le agenzie dell'Ue per le sostanze chimiche, l'ambiente e i farmaci.

"Quando si tratta di migliorare i nostri sistemi alimentari, è fondamentale avere un approccio integrato, e la commissione Envi è cruciale per questo", ha detto Reyna. Le trattative tra gli eurodeputati hanno portato alla spartizione delle varie commissioni tra i principali gruppi politici del Parlamento: la presidenza della commissione Envi è andata ai Socialisti e Democratici.

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