Pelo arruffato e fiuto eccezionale, da quest’estate a presidiare i lidi dell’Area Marina Protetta Tavolara–Punta Coda Cavallo, alla ricerca di nidi di tartarughe marine, ci sarà anche Kira. Bellissimo esemplare di Lagotto, il cane ha fatto un lungo addestramento sotto la guida della biologa ed educatrice cinofila Paola Uccello (collaboratrice Amp) prima di entrare in azione come “tartadog”, agente speciale per la tutela delle nidificazioni; la pratica, già presente in Italia e all’estero, è una prima assoluta per la nostra Regione.

L’anno scorso la Sardegna è stata interessata da 19 nidificazioni, ben tre nella spiaggia (tutelata) di Lu Impostu, a San Teodoro. «Il record di nidi di Caretta Caretta in sé è un fenomeno positivo dal punto di vista della riproduzione - spiega Graziella Dedola, referente per l’Amp  della Rete regionale per la conservazione della fauna marina Sardegna – ma è dovuto essenzialmente al fatto che le tartarughe stanno risalendo il Mediterraneo a causa del surriscaldamento delle acque. È sempre più importante  trovare i  nidi e metterli in sicurezza e di fatto non è un’attività così facile. Spesso le scoperte sono casuali e fortunose, il calpestio negli arenili  fa scomparire in fretta  le tracce».

Addestrata come “tartadog” anche il piccolo meticcio Zoe ma in campo, per ora, è scesa Kira: le sue passeggiate in spiaggia, durante tutto il periodo della deposizione delle uova, daranno un aiuto fondamentale per scovare anche quei piccoli indizi, invisibili a occhio nudo ma, come spiegano gli esperti di Amp, fondamentali per «identificare rapidamente i nidi, mettere in sicurezza l’area circostante, proteggendo le uova da minacce che potrebbero impedirne la schiusa».

Il progetto dell’Amp, diretta da Leonardo Lutzoni, è finanziato dalla Regione; l’Ente fa parte della Rete Regionale per la conservazione della Fauna Marina Sardegna.

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