Dieci anni di dischi, concerti, libri, teatro, ricerca. L’Archivio Mario Cervo, il prezioso e unico contenitore della musica sarda, soffia sulle candeline, felice di aver raggiunto tanti traguardi: 10.000 supporti catalogati, 200 eventi organizzati ed oltre 600 artisti che hanno calcato i numerosi palchi. Così, l’Archivio, da gigante della conservazione, della memoria e della fruibilità del patrimonio discografico e librario dell’Isola, è diventato un punto fermo dell’animazione culturale della città e perno tra le associazioni.

E nel decimo anniversario della sua apertura, una grande festa, accompagnata dalle note di una band che ha fatto la storia della musica sarda, i Bertas, inaugura anche un nuovo spazio, in Via Lettonia. L’Archivio, aperto e portato avanti dal valoroso lavoro degli eredi del discografico olbiese Mario Cervo, i fratelli Velia e Ottavio (con il supporto di tutta la famiglia) collabora con il Comune di Olbia, che lo sostiene. Attualmente gestisce la parte amministrativa del centro polivalente MusMat:  l’attestato di stima dell'amministrazione è stato ben sottolineato, durante la serata,  dalla vicesindaca Sabrina Serra. Tra i primi e principali contributori del progetto, l’Istituto Regionale Etnografico della Sardegna.

«Porgo un caro augurio per il prosieguo proficuo di questa attività importante che l’Archivio porta avanti da anni, partita grazie all’opera di Mario Cervo, cultore della tradizione e primo discografico in Sardegna – il messaggio inviato dal presidente, Stefano Lavra – L’Isre porge un’attenzione particolare alla collaborazione fattiva per il futuro e mi auguro di portare avanti progetti comuni. Impressiona scorrere il catalogo dell’Archivio, perché è enorme il numero di autori presenti, tantissime le composizioni musicali che possono essere fruite».

Anche quest’estate gli appuntamenti coinvolgeranno luoghi e tradizioni, musica ed emozioni: il 23 giugno, nella spiaggia di Pittulongu, ci sarà il suggestivo concerto all’alba, “Su Sole Ballende”, riproposizione in musica dell’antico rito terranovese di attendere il sorgere del sole in occasione della ricorrenza di San Giovanni; a metà luglio l’attesa decima edizione del premio discografico (nel parchetto cittadino dedicato a Mario Cervo), appuntamento di rilevanza regionale, immancabile tappa  per gli appassionati che, grazie ai riconoscimenti assegnati alle migliori produzioni dell’anno precedente e ai dischi storici, possono apprezzare (spesso scoprire) il talento di tanti giovani artisti, musicisti affermati  e  tutti i volti più noti della scena musicale sarda. Tutta la musica dell’Isola passa, ed è passata, dall’Archivio e lì, fortunatamente, ne rimane impressa memoria: la collezione, iniziata da “zio” Mario (e che, ricordiamo, non comprende solo incisioni), diventa sempre più corposa. «Il bilancio dei primi dieci anni è davvero soddisfacente – ammette Velia Cervo – stiamo continuando ad acquisire materiale e grazie agli eventi, sempre più assidui,  lavorando in sinergia con altre realtà del territorio, siamo contenti di essere considerati un punto di ritrovo culturale importante per la città. Il lavoro proseguirà sempre nell’ottica della promozione della cultura e della musica sarda, della sua acquisizione e conservazione». Tra le tante novità il progetto di digitalizzazione che consentirà di ascoltare, su web, i primi trenta secondi di tutte le tracce dell’immenso database dell’Archivio.

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