«Aldo Scardella è stato vittima di un evidente errore giudiziario. Aveva 25 anni. È stato accusato di essere l’autore di un omicidio efferato legato alla rapina del Bevimarket in via dei Donoratico a Cagliari. Il 2 luglio del 1986 si tolse la vita in carcere. Dopo la sua morte, alcuni anni dopo, la Procura è riuscita ad identificare e a far condannare i veri autori del delitto».

L’avvocato Patrizio Rovelli ricorda un caso esemplare che con l’associazione “Osservatorio per la giustizia”, di cui è presidente, vorrebbe far diventare parte integrante della memoria collettiva. La petizione, promossa da Opg, in collaborazione con “Associazione Socialismo, diritti, riforme”, per intitolare l’aula magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari ad Aldo Scardella, sta per raggiungere le mille firme.

«Mantenere viva  la memoria degli errori giudiziari – spiega il penalista - vuol dire migliorare il sistema processuale e la giustizia nel nostro Paese. Penso, inoltre, che le giovani generazioni debbano sapere quello che è successo. Su questo tema si gioca oggi una partita importante del futuro della Giustizia. L’articolo 24 comma 4 della Costituzione (rimasto in gran parte inattuato) stabilisce, infatti, che la legge deve determinare le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari». Per avere informazioni sulla petizione c’è la mail: opg.giustizia@gmail.com. Nel video l’intervista all’avvocato Patrizio Rovelli.

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