Martina's Reviews > La sacerdotessa di Avalon

Decisamente, la Paxson non è la Bradley, e il divario "qualitativo" fra questo libro e i precedenti della serie è enorme. La scrittura non ha la stessa poetica potente a cui ero abituata dai romanzi precedenti, i personaggi risultano scialbi e stereotipati, la trama non coinvolge. L'unica cosa interessante è stato il parallelismo tra la protagonista di questo romanzo e la protagonista de "Le querce di Albion ", in qualche modo è come se l'autrice avesse voluto far vedere i due possibili esiti della scelta che le due Eilan sono state costrette a compiere: entrambe Sacerdotesse della Dea, entrambe si innamorano di un romano, hanno però compiuto scelte diametralmente opposte. La Eilan de "Le querce di Albion" sceglie la Dea e rinuncia all'amore, diventando Somma Sacerdotessa al prezzo della sua relazione con Gaius. La Eilan di questo romanzo invece sceglie l'amore e rinuncia ad Avalon. Entrambe hanno avuto le loro soddisfazioni ma nessuna delle due è stata priva di ripensamenti e rimorsi.
Ma a parte questo nesso fra i due romanzi, questa lettura è stata decisamente noiosa.