Europee, alla convention di Vox le (diverse) destre Ue. «Incrocio» Meloni-Le Pen

diFrancesca Basso

La leader francese ospite dei rivali di Ecr. In collegamento la premier. Le Pen non vuole fare la fine della Lega di Salvini che, nonostante nel 2019 abbia portato ben 28 eurodeputati a Strasburgo, di fatto è rimasta marginale

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE 
BRUXELLES - Il mondo della destra e dell’estrema destra europea è in movimento, forti nei sondaggi che lo danno in crescita alle prossime elezioni europee di giugno: cominciano le manovre di avvicinamento tra i partiti che vogliono contare nella prossima legislatura. Si sono dati appuntamento a Madrid all’evento dei conservatori dell’Ecr «Europa Viva 24», organizzato dal partito spagnolo nazionalista e populista Vox, guidato da Santiago Abascal. Una convention che ha suscitato proteste di piazza e la reazione del premier spagnolo Pedro Sánchez contro «l’internazionale dell’ultradestra»: si riuniscono in Spagna, ha detto durante un evento a Barcellona, «perché rappresentiamo, non come governo, ma come società, tutto ciò che odiano e detestano» ovvero «il femminismo, la giustizia sociale, uno Stato sociale forte, la democrazia».

La leader del Ressemblement National, Marine Le Pen, si fa notare: a marzo era a Roma in videomessaggio alla convention organizzata dal leader della Lega Salvini — siede con lui nel gruppo Identità e democrazia (Id) — dove ha attaccato senza troppi complimenti la premier Giorgia Meloni per il suo presunto sostegno alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Oggi sarà a Madrid accanto al presidente argentino Javier Milei. Interverrà in video la premier Meloni, che è anche la presidente europea dell’Ecr, e in video si collegherà pure il premier ungherese Viktor Orbán, il cui partito Fidesz è in cerca di casa dopo il divorzio forzato dal Ppe nel 2021.

Attualmente al Parlamento europeo i partiti nazionalisti, populisti di destra ed estrema destra sono divisi tra Ecr e Identità e democrazia. Tra i due gruppi c’è però una differenza sostanziale: intorno all’Id è stato creato un «cordone sanitario» e i suoi eurodeputati sono stati esclusi da tutte le cariche. È presumibile che Marine Le Pen non voglia fare la fine della Lega di Salvini che, nonostante nel 2019 abbia portato ben 28 eurodeputati a Strasburgo, di fatto è rimasta marginale. Il partito della leader francese è in testa ai sondaggi in Francia e potrebbe ottenere quasi una trentina di seggi.

Ma soprattutto Le Pen guarda alle prossime presidenziali francesi e continuare a essere associata agli «impresentabili» di Alternativa per la Germania (AfD), che siede nell’Id, avrebbe un costo politico elevato. Di sicuro tra Le Pen e Meloni, la «padrona di casa» dell’Ecr, c’è rispetto ma non si sono mai amate. In politica, però, prevale il pragmatismo. Le Pen ha cambiato atteggiamento verso la Russia e a gennaio ha preso le distanze dal progetto di «ri-migrazione» dell’AfD. Per ora è il capolista di Vox alle Europee Jorge Buxadé a spiegare la presenza di Le Pen: «Non va letta nel senso dei gruppi nel Parlamento euro», dice. Ma in chiave «politico-ideologica. L’importante per Vox è agire insieme. Ci sono cose comuni in Id e Ecr». «Siamo molto contenti che ci siano FdI, Le Pen, Kast, Milei, Ventura, i Paesi del Sud d’Europa», prosegue Buxadé, per il quale «Portogallo, Spagna, Grecia, Italia e Francia hanno problemi comuni e dobbiamo fare fronte comune davanti a Germania e Olanda»: Meloni «lo ha capito».

Ma ci sono anche temi su cui sono profondamente divisi come sugli aiuti militari all’Ucraina e la presa di distanze dalla Russia. Per non parlare di un eventuale voto di riconferma della presidente Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue, su cui ci sono posizioni diverse anche all’interno dei singoli gruppi. I partiti dell’Ecr, come il polacco Pis dell’ex premier Morawiecki che oggi sarà presente, o il ceco Ods del premier Fiala sono in prima linea nel sostegno a Kiev. Ma quando a febbraio Orbán manifestò il desiderio di entrare nel gruppo dell’Ecr dopo le Europee ci sono stati diversi mal di pancia ed è girata voce che l’Ods fosse pronto a passare con il Ppe: sono pochi seggi che esprimono però il premier ceco e questa sarebbe un danno per i conservatori perché perderebbero peso al tavolo del Consiglio europeo.

Ecr e Id già votano insieme su molti dossier ma anche con i nuovi seggi non riusciranno a imporsi al Parlamento. Sarà il Ppe, che si confermerà primo gruppo, a essere quindi ago della bilancia. Una carta che sfrutterà per condizionare l’alleanza con i socialisti e i liberali. Ferme restando le tre linee rosse: dialogo solo con le forze pro-Ue, pro-Nato e pro-Ucraina.

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18 maggio 2024 ( modifica il 18 maggio 2024 | 22:24)