Le Pen (e Salvini) rompono con AfD: «Via i tedeschi dal gruppo europeo»

diStefano Montefiori, corrispondente da Parigi, e Cesare Zapperi

L’affondo di francesi e italiani dopo le frasi del capolista Maximilian Krah sulle SS: «Non dirò mai che chi aveva un'uniforme delle SS era automaticamente un criminale»

French far-right Rassemblement National (RN) leader Marine Le Pen takes part in the Spanish far-right wing party Vox's rally "Europa Viva 24" in Madrid on May 19, 2024. Argentina's president Javier Milei is scheduled to take part in the gathering of Spanish far-right party Vox alongside other hard-right leaders such as France's Marine Le Pen. (Photo by OSCAR DEL POZO / AFP)

La leader del Rassemblement National Marine Le Pen all'evento di Madrid della destra europea (Afp)

Dopo mesi di malumori e progressive prese di distanze, il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha consumato la rottura con l’alleato tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland. E la Lega di Matteo di Salvini appoggia e condivide la decisione dei francesi. L’occasione è arrivata dalle dichiarazioni sulle SS pronunciate dal capolista alle europee, Maximilian Krah; frasi che rischiavano di vanificare anni di sforzi di normalizzazione del partito fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen.

Le dichiarazioni di Krah

«Bisogna valutare individualmente le colpe — ha detto Krah in un’intervista a Repubblica qualche giorno fa —. Alla fine della guerra c’erano quasi un milione di SS. Anche Günter Grass era nelle Waffen-SS. (..) Tra le 900 mila SS c’erano anche tanti contadini: c’era sicuramente una percentuale alta di criminali, ma non tutti lo erano. Non dirò mai che chi aveva una uniforme delle SS era automaticamente un criminale». 

Dopo queste dichiarazioni Jordan Bardella, largamente in testa in Francia nei sondaggi sul voto per le europee del 9 giugno, ha deciso ieri che nel nuovo Parlamento di Strasburgo gli eurodeputati del Rassemblement national non collaboreranno più con i tedeschi nello stesso gruppo Identità e democrazia del quale fa parte anche la Lega. «Avevamo già avuto discussioni franche — ha detto il direttore di campagna di Bardella, Alexandre Loubet — ma non ne è stato ricavato alcun insegnamento. Adesso le conseguenze le traiamo noi». 

Gli attriti con gli alleati

A metà gennaio il Rassemblement national aveva già chiesto chiarimenti alla AfD dopo che alcuni esponenti tedeschi avevano partecipato a una riunione per progettare l’espulsione di milioni di cittadini di origine straniera giudicati «male integrati» in Germania; poi erano venuti i sospetti di finanziamenti russi e anche cinesi a Maximilian Krah, e la settimana scorsa un altro esponente del partito, Björn Höcke, è stato condannato a 13 mila euro di multa per avere usato uno slogan nazi. 

La rottura

Tutti episodi molto imbarazzanti per un Rassemblement national impegnato da anni nel tentativo di rendersi presentabile e affidabile, lontano dalle vecchie uscite del fondatore Jean-Marie Le Pen sulle camere a gas «dettaglio della storia». «Come sempre, Matteo Salvini e Marine Le Pen sono perfettamente allineati e concordi», si legge in una nota. Fonti della Lega ricordano che la rottura era nell’aria da mesi, e che il Rassemblement national sembrava ormai attendere la prima occasione utile per staccarsi dall’ingombrante alleato tedesco. 

Ma lo stesso si può dire della Lega, che in particolare con il ministro Giancarlo Giorgetti considerava da tempo l’AfD un ostacolo al dialogo possibile con il Partito popolare europeo. «Mi sembra che negli ultimi eventi pubblici l’AfD non fosse sul palco con noi», aveva detto già un mese fa Giorgetti a margine di un evento in Lussemburgo. Il gruppo Identità e democrazia sta valutando l’espulsione di AfD, che oggi si riunirà per decidere come reagire alle decisioni di Rassemblement national e Lega.

22 maggio 2024