Indietro Dichiarazione pubblica del Comitato anti-tortura (CPT) sull’Azerbaigian

Dichiarazione pubblica del Comitato anti-tortura (CPT) sull’Azerbaigian

Il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa ha emesso una dichiarazione pubblica sull’Azerbaigian. La dichiarazione, emessa in applicazione dell’articolo 10 (2) della Convenzione che istituisce il Comitato (*), riguarda la persistente mancanza di cooperazione con il CPT da parte delle autorità azerbaigiane.

Il motivo alla base della decisione eccezionale di emettere una dichiarazione pubblica risiede nel rifiuto categorico delle autorità azerbaigiane di cooperare con il CPT. Il Comitato ha tentato concretamente di instaurare un dialogo costruttivo con le autorità azerbaigiane al fine di risolvere i problemi inerenti alla ragion d’essere del CPT. Nei suoi rapporti sulle visite, il CPT indica in modo dettagliato che continua a ricevere accuse di maltrattamenti gravi e persino atti di tortura da parte delle forze dell’ordine. Ciononostante, il ministero dell’Interno azerbaigiano non ha preso alcuna misura per attuare le raccomandazioni di lunga data del Comitato volte a porre fine a tali pratiche. Il Comitato non ha inoltre ricevuto risposta alle lettere inviate dal suo Presidente per promuovere il dialogo attraverso incontri di alto livello a Baku o a seguito della notifica di una visita presso le autorità azerbaigiane. Ancora più preoccupante è il fatto che le informazioni ricevute dal CPT lasciano intendere che l’integrità e la sicurezza dei membri della delegazione del Comitato in visita potrebbero essere minacciate. Ciò rappresenta una violazione fondamentale e senza precedenti della Convenzione.

Data la gravità delle questioni in gioco, riguardanti maltrattamenti e persino atti di tortura da parte di funzionari delle forze dell’ordine nei confronti di detenuti, il CPT ha inoltre deciso di pubblicare il rapporto sulla visita ad hoc del 2022 in Azerbaigian, in allegato alla dichiarazione pubblica.

Come indicato chiaramente nella dichiarazione pubblica, il Comitato auspica che la mancata cooperazione non porti a una rottura permanente delle relazioni con le autorità azerbaigiane. Il CPT è pronto a sostenere le autorità nel prendere misure decisive per difendere i valori fondamentali che l’Azerbaigian, in quanto Stato membro del Consiglio d’Europa, ha sottoscritto. In ottemperanza al suo mandato, il Comitato si impegna totalmente a perseguire un dialogo con le autorità azerbaigiane per raggiungere tale obiettivo.

(*) Ai sensi dell’articolo 10 (2) della Convenzione, “Se la Parte non coopera o rifiuta di migliorare la situazione in base alle raccomandazioni del Comitato, esso può decidere a maggioranza di due terzi dei suoi membri, dopo che la Parte abbia avuto la possibilità di fornire spiegazioni, di effettuare una dichiarazione pubblica a tale proposito”.


 Comunicato stampa

Dichiarazione pubblica del comitato anti-tortura del Consiglio d'Europa sull'Azerbaigian


 Leggere la dichiarazione pubblica  (in inglese, in francese, in Azero)


 Leggere il report sulla visita ad-hoc in Azerbaijan del 2022 (in inglese)


 Leggere il riassunto esecutivo del rapporto sulla visita (in inglese)


 Il CPT e l'Azerbaijan

 

Commitato per la prevenzione della tortura (CPT) Strasburgo 3 luglio 2024
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