Sì, siamo ancora in tempo per preparare l’Acqua di San Giovanni
Come si fa, a cosa serve, quali erbe utilizzare e cosa dice la leggenda. Scopriamo come creare una detersione alternativa alla classica per la pelle, nel giorno in cui si festeggia la nascita di San Giovanni Battista. O un colorato pediluvio
Tra le notti più esoteriche dell’anno, c’è quella che è appena passata. Ovvero la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno. Una notte e due giorni, quest’anno, connotati da temporali e piogge e basse temperature che al posto di giorni di inizio estate, li hanno fatti somigliare a giorni d’autunno. L’Acqua di San Giovanni 2024, chiamata anche la rugiada degli Dei, è il passatempo migliore per queste ore magiche dell’anno che seguono giorni altrettanto magici: dal Solstizio d’Estate alla luna piena delle fragole (il 22 giugno). Si è ancora in tempo per prepararla? La risposta è sì, soprattutto se l’operazione di raccolta delle erbe e dei fiori non è stata possibile a causa del maltempo. Diciamo che si può sempre preparare.
Di cosa si tratta questo rito antico che è tornato di moda, soprattutto adesso, grazie ai social network? E perché può essere un’alternativa (esoterica) alla più classica e quotidiana delle detersioni della pelle? L’Acqua di San Giovanni 2024 non ha scadenza e si può sempre fare e sperimentare. Spinge e mettersi in contatto con la natura, a cercare e raccogliere piante e fiori. Secondo pratiche sempre praticate un tempo: ora sempre più dimenticate.
Acqua di San Giovanni 2024, come si fa: quali erbe utilizzare
L’importante, per preparare l’Acqua di San Giovanni, è che si raccolgano fiori ed erbe che non siano stati coltivati. Occorre, quindi, uscire dai propri giardini e terrazzi e andare a raccogliere erbe e fiori spontanei. Facendo attenzione alle piante a cui, eventualmente siamo allergici. L’ora più giusta sarebbe al tramonto. La ricetta è poi, riempire un recipiente con acqua e i frutti di questa raccolta. E poi, metterlo all’aperto, tutta la notte. Tra le piante che più sarà facile trovar fiorite in questo periodo, ci sono lavande, margherite, ginestra, papaveri, rosa canina, iperico etc.
A cosa serve? Benefici di benessere e skincare
L’Acqua di San Giovanni serve per celebrare e scandire un momento particolare dell’anno: la notte e il giorno di San Giovanni Battista. Il 24 giugno ricorre, infatti, il suo patrono: si festeggia la nascita del santo, predicatore ebreo antico. Uno dei santi più venerati al mondo. Ma i suoi effetti benefici, al di là, del giorno dell’anno in cui si fa, cominciano già dalla raccolta delle piante e delle erbe. Occorre camminare, spingersi in giardini o campi di pianura e collina, per raccogliere i fiori e le foglie di piante spontanee. Occasioni naturali di benessere. Che vanno al di là dell’acqua in sé.
Questa acqua serve anche per la pelle, che usufruisce la mattino della sua freschezza? Questo è un tema delicato e non va affrontato con delicatezza. Perché, in caso di pelle sensibile, a seconda dei fiori e delle erbe che si sono raccolti, si potrebbero provocare delle reazioni di intolleranza e allergia. Il consiglio, quando si ha una pelle sensibile o intollerante, è quello di non lavarsi il viso, con l’Acqua di San Giovanni. Ma detergersi solo le mani.
Fare la pedicure e i pediluvi con l’Acqua di San Giovanni
Oppure, esiste un altro modo di utilizzare l’Acqua di San Giovanni, non solo a San Giovanni. Quest’acqua, molto bella da vedersi, perché ricca di fiori e petali e di colori, è ideale per fare i pediluvi. Prima di un’attente pedicure estiva o al termine di una giornata, particolarmente calda, in cui si ha bisogno di rinfrescare gambe e piedi si può creare la famosa acqua fiorita e immergervi i piedi, fino alle caviglie. E poi, ci si può aggiungere sale grosso e bicarbonato, per le loro proprietà anti-micotiche, purificanti, drenanti. Del resto, la lavanda dei piedi è un rito altrettanto sacro e antico. Portatore, a livello metaforico, di purificazione.
Cosa dice la leggenda
Fiori, natura, erbe spontanee, acqua, la notte e le sue stelle, l’inizio dell’estate: sono molti gli indizi esoterici che fanno intuire che questo rito magico ha origini pagane più che cristiane. Nonostante lo si leghi al santo patrono del 24 giugno, in realtà sembra proprio che sia stato tramutato, come è successo per molte feste e tradizioni, da un rito di rinascita non cattolico.
A usanze propiziatorie che avevano il compito di difendere da malattie e temporali e acquazzoni estivi violenti. Secondo le popolazioni celtiche, in queste notti, gli spiriti sono liberi di vagare come non mai…
Oltre all’acqua venivano, durante queste feste, accessi fuochi e falò. Che si sono trasformati nei fuochi d’artificio che vengono sparati, la sera del 24 giugno, in alcune città. Come Firenze che festeggia il suo patrono.
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