Dal monte di Portofino sino alla costa, realtà sostenibili come La Portofinese restituiscono al territorio gli antichi valori che un tempo davano lavoro a intere famiglie di contadini, con l'obiettivo di dare vita a un ricco sistema di eccellenze territoriali.
Portofino, una delle mete turistiche più amate da celeb e influencer. Qui, la star televisiva Kourtney Kardashian – sorella maggiore della più celebre Kim – e il batterista Travis Barker, si sono detti «sì, lo voglio». E poi Jennifer Lopez con il suo neosposo Ben Affleck. Persino il re e la regina di Roma, le ormai ex coppie italiane, Francesco Totti e Ilary Blasi (prima della separazione ufficiale) e Chiara Ferragni e Fedez , hanno passeggiato per questi vicoli e sorseggiato drink vista mare. Ma, tra celebrities che girano sotto l’occhio sognante e attento dei turisti più curiosi, Portofino, la perla del Tigullio, si sta riscoprendo sostenibile.
Sono infatti numerose le realtà autoctone che oggi portano – in quella che è stata negli anni ’50 e che è tutt’ora una delle mete più glamour dell’estate italiana – progetti di cura e restituzione del territorio. Tra questi, La Portofinese, una società agricola che ha come obiettivo quello di «ridare senso e vitalità alle antiche pratiche dismesse, recuperando così le coltivazioni di un tempo e riportando agricoltura e animali su un territorio che per secoli aveva vissuto proprio di questo». Qui, infatti, i vigneti e gli ulivi – importante fonte di sostegno per intere generazioni fino agli anni '30 e '40 – vengono oggi recuperati e riportati a piena produzione. Ma partiamo con ordine.
Il progetto, nato da un’idea di Mino Viacava – classe 1951 e portofinese doc da sei generazioni – porta in scena tutto l’amore e il rispetto per la sua terra. «Sono nato in piazzetta a Portofino, sono figlio di muratori, ma con un cuore da “contadino”», rivela. Il risultato di questa doppia anima, da vita a una serie di realtà imprenditoriali che, dal monte alla costa, hanno in comune la voglia di restituire al territorio quegli antichi valori che un tempo hanno dato lavoro a intere famiglie di contadini.
Prendono vita così sette progetti nel segno della sostenibilità: Portofino Dry Gin, l’Osteria dei Coppelli, l’Eco-Farm, il Mulino del Gassetta, la Cantina & Grotta dei Coppelli, il Faro di Portofino e, il nuovo nato, Ü Caban. Scopriamoli insieme.
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La bellezza del borgo più chic della Riviera di Levante ha ispirato la nascita del marchio di gin ultra premium che ne porta il nome. Creato da tre amici, Ruggero Raymo, Christopher Egger e Alessandro Briola, determinati a rendere celebre il villaggio anche nel mondo degli appassionati dei distillati di alta qualità, Portofino Dry Gin, ha appena presentato la sua ultima limited release, La Penisola, che racchiude una selezione di dieci botaniche, tra cui aghi di pino marittimo locale, ginepro, maggiorana, mandarino e rosmarino. Oltre al sapore, però c'è di più: per il brand, infatti, proteggere l'ambiente per preservarne la bellezza è una missione. Così l'etichetta, che raffigura la mitica piazzetta, è realizzata con uno speciale materiale in cotone 100%, mentre i tappi incorporano il 35% di plastica riciclata. Non solo: gli estratti naturali utilizzati, rigorosamente bio, sono coltivati cercando di ridurre il più possibile il consumo di acqua ed energia, mentre gli imballaggi sono realizzati con carta certificata FSC.