La Penthouse del Bulgari Hotel a Parigi

Cosa fare a Parigi in un weekend: 9 idee

La Torre Eiffel, il Sacro Cuore e il Grand Palais sembrano essere tutti a portata di mano da questa astronave di vetro che è la Penthouse. La sua sala da pranzo dai soffitti altissimi è pavimentata con un antico tappeto Altai tessuto a mano in Anatolia, e illuminata da un lampadario in vetro scintillante e oro di Barovier & Toso che brilla nella notte come il faro di un’esperienza alberghiera totalmente nuova.tommypicone

Parigi è in fermento. Nuovi hotel, ristoranti, laboratori creativi e molto altro. Qui i nostri consigli per un weekend indimenticabile nella capitale francese.

Il Madame Rêve Café. I marmi dai toni mielati si armonizzano con le sfumature del legno di mogano intagliato e chiodato dall'Atelier de la Chapelle. Sul soffitto, ci sono quattro immensi lampadari di Mathieu Lustrerie, che ingrandiscono i volumi e risvegliano i colori profondi delle tende di velluto in 15 tonalità, di Pierre Frey. Per godere meglio della vista prospettica sulla terrazza soleggiata del cortile Gutenberg, come al famoso Harry's Bar di Venezia, l'altezza dei sedili del bar è stata ridotta da 72 a 66 centimetri. Jerome Galland

Vi consiglio di godervi la colazione al ristorante “sul tetto” La Plume, dove la luce morbida e rilassante darà un sapore diverso alle vostre giornate, di non perdere il tramonto - direttamente dalla vostra stanza per un’atmosfera intima - o dal rooftop panoramico, altra location amata dai parigini e dai clienti. Sarà spettacolare. Prima di cena, fate un salto al Madame Rêve Café per un aperitivo, tra arredi in stile francese e luci soffuse. Per la bella stagione il Café apre anche la terrazza esterna.

La living room della Suite Deluxe con terrazza dell’Hotel Madame Rêve.

Jerome Galland
2. Tour da 19M per scoprire il savoir faire dei Métiers d’art (e imparare a ricamare)
Il progetto dell’edificio è stato affidato al famoso architetto Rudy Ricciotti, vincitore del Grand Prix National d'Architecture e creatore del MuCEM di Marsiglia, tra gli altri progetti. Per le19M, Rudy Ricciotti ha immaginato un complesso avvolto in una trama verticale di “fili” di cemento ispirata a una griglia tessile. Questo involucro è composto da 231 moduli e agisce come uno scudo solare, diventando più denso in sintonia con l’orientamento dell’edificio e l’esposizione al sole. Intorno a un giardino di 2.600 m2, il complesso unisce l’innovazione allo sviluppo sostenibile. Si sforza di promuovere l’efficienza energetica e la biodiversità, e ha ottenuto le certificazioni e le etichette ambientali più rigorose. Chloé Le Reste

Parigi fa rima con moda. E anche con Mademoiselle Coco Chanel. Per gli appassionati di fashion e dintorni, tappa obbligata a Parigi è il nuovissimo 19M, un luogo che riunisce tutte le case artigiane della Maison, in una vera e propria costellazione di know-how francese. 19 come l’arrondissement che ospita l’edificio, a Porte d’Aubervilliers. 19 come il giorno di nascita di Gabrielle Chanel, e come uno dei numeri fortunati della Maison. M come Metiers d’arts, come Moda, come Main, in omaggio agli artigiani e al loro know-how. Progettato per riunire 11 Maisons d’art, la Maison ERES e la Galerie du 19M sotto lo stesso tetto, è anche uno spazio multidisciplinare aperto al pubblico, Ospitato in un edificio altrettanto unico, progettato da Rudy Ricciotti.

Chloe Le Reste

La Galerie du 19M propone un “making of” in scala reale, una sorta di laboratorio all’aperto, della creazione di le19M dal lancio del progetto a oggi. L’idea è quella di ripercorrere lo sviluppo della creazione architettonica e di presentare una panoramica delle Maisons d’Art residenti e del loro know-how, con un approccio accessibile a tutti.

Chloe Le Reste

Nella prima sezione della mostra, si scopre il lavoro di Rudy Ricciotti nella progettazione dell’edificio. I display raccontano ogni fase della produzione della creazione architettonica, dai primi schizzi al completamento di le19M. Fotografie, disegni, mock-up e schizzi di prototipi documentano il percorso, compresa la progettazione degli arredi interni della galleria da parte dello Studio GGSV in collaborazione con artigiani ed enti locali. Gala Espel, allora fresca di laurea all’École Camondo, è stata scelta per realizzare la scenografia dello spazio espositivo, a conclusione di una partnership siglata nel 2019 tra le19M e la scuola di architettura-design. La seconda parte dell’esibizione, che si estende su 550 mq, immerge il visitatore nel mondo delle Maisons d’Art residenti, punto focale di le19M: Eres, Goossens, Lemarié, Lesage, Lesage Intérieurs, Lognon, Maison Michel, Massaro, Atelier Montex, Studio MTX e Paloma.
La mostra comprende 11 installazioni concepite da ogni Maison per raccontare il suo know-how unico - un dispositivo teatrale che offre un invito a entrare nei loro regni creativi. Da non perdere - tra le varie attività per il pubblico - il laboratorio collettivo dedicato al ricamo.

3. A caccia di talenti: dove creano le nuove promesse della moda sostenibile

© Nicolas Thouvenin

C’è una Parigi che non ti aspetti, nascosta dietro edifici riqualificati, in fermento, pieni di vita, in zone che non sono sotto i riflettori ma hanno tanta voglia di crescere e di raccontarsi. È il caso di Le Caserne, inaugurato lo scorso marzo: nell’ex caserma dei pompieri di Château Landon nel 10° arrondissement, c’è un luogo unico, che ospiterà più di quaranta attori impegnati a trasformare l’industria della moda. Dal prêt-à-porter alla pelletteria e all’innovazione responsabile, l’idea della fondatrice Maëva Bessis è quella di riunire sotto un unico “tetto” creatività e socialità nel segno del green. Chi sceglie di entrare in uno spazio di questi spazi-incubatore (bisogna avere dei requisiti legati alla sostenibilità per poter entrare), ha la garanzia di workshop e masterclass ogni settimana con esperti che insegnano come lavorare alla produzione con il minore impatto ambientale. E ancora: hanno accesso a importanti tools come showroom di materie prime, laboratori condivisi, un enorme studio fotografico, e molte possibilità di fare networking grazie ai meetup che vengono organizzati ogni anno con professionisti.

© Nicolas Thouvenin

Perché andare a visitare Le Caserne? Perché nella courtyard di 800 metri quadri si respira un’energia creativa internazionale senza pari. Perché quasi tutti i brand presenti (e molti altri) sono in vendita nel negozio L’Exception, un concept store dedicato alla moda sostenibile (e cool), dove lo shopping è davvero speciale - non troverete mai nulla del genere in tutta Parigi, ve lo assicuro-. Per godervi un aperitivo sul rooftop - che inaugura con la bella stagione - e poi per provare il ristorante vegetariano ORA, che di sera si trasforma in una sorta di party-happening un’esperienza a dir poco unica con camerieri-star che vi serviranno il cibo quasi fosse un’opera d’arte direttamente sulla vostra tavola. Provare per credere.

4. A cena da Yazuka by Oliver, l’indirizzo del momento

Foto Marco Strullu

Toglietevi dalla testa l’idea del classico sushi. Qui mangerete una cucina giapponese mai assaggiata prima. All’interno del nuovissimo Maison Albar Hotels - Le Vendome, dopo aver creato 6 concetti gastronomici unici in 14 ristoranti in Portogallo, San Paolo e Bangkok, Olivier da Costa uno degli chef più rinomati in Portogallo (dove ha aperto Yakuza Porto) arriva a Parigi con la sua cucina giapponese con influenze mediterranee, il tutto in un ambiente intimo ispirato alla cultura Yakuza. Da Yakuza Paris, lo chef propone un menu audace con creazioni esclusive e sorprendenti: dai classici come Sakana tacos con pesce, Gyozas, makizushis e gunkans, a tempuras e piatti della robata, la griglia giapponese. Uno dei piatti “signature” è il Kobe Gunkan con Wagyu, foie gras, cipolla confit e teriyaki. Per finire con una nota dolce, da provare la mousse di cioccolato Kit-Kat o il fondente al tè verde con gelato al sesamo.

Foto Marco Strullu

5. Colazione al Bulgari Hotel

La vista spettacolare dal giardino della Penthouse del Bulgari hotel.

TOMMY-PICONE

Dopo la classica da Tiffany, è il momento di “Colazione da Bulgari”. Ma anche di un pranzo, una cena, di un soggiorno da favola e di un massaggio in Spa. Tutto è possibile in questo fantastico hotel appena inaugurato nel “Triangolo d’oro” di Parigi, progettato da Citterio+Viel. Dove l’heritage italiano si mescola al sofisticato gusto tipicamente francese. Quasi nascosto nel cuore di un giardino privato, Il Ristorante - Niko Romito dispone di 26 tavoli ed offre tutte le caratteristiche e la flessibilità necessaria per spaziare da un pranzo intimo ad un’allegra cena tra amici. Ogni pezzo è stato realizzato in Italia - dal comodo divano Antonio Citterio progettato per soddisfare una specifica unica dei Bulgari hotel, alla tappezzeria del marchio milanese Dedar fino all'illuminazione Barovier & Toso. In rottura con i canoni tradizionali attuali che privilegiano la spettacolarità all’intimità, il ristorante si presenta come uno spazio individuale dalla forte personalità.

La dining room della Penthouse del Bulgari Hotel.

TOMMY-PICONE
La Torre Eiffel, il Sacro Cuore e il Grand Palais sembrano essere tutti a portata di mano da questa astronave di vetro che è la Penthouse. La sua sala da pranzo dai soffitti altissimi è pavimentata con un antico tappeto Altai tessuto a mano in Anatolia, e illuminata da un lampadario in vetro scintillante e oro di Barovier & Toso che brilla nella notte come il faro di un’esperienza alberghiera totalmente nuova.tommypicone
6. Un classico: il giro al mercato delle pulci di Saint-Ouen
TRISTAN PEREIRA / ZEPPELIN

Non è weekend a Parigi che si rispetti se non si fa un salto al mercato delle pulci di Saint-Ouen. Dal design all’abbigliamento, dall’antiquariato all’arte, questo è il paradiso per chi è sempre alla ricerca di pezzi autentici e con una storia da raccontare. La nascita di questa fiera risale al 1870, quando i robivecchi, a causa delle tasse che erano costretti a pagare nel centro di Parigi, si stabilirono a Malassis, una zona vicina al villaggio di Saint-Ouen. Piano piano il mercato iniziò ad attirare l’attenzione fino a diventare, negli anni a venire, anche grazie all’apertura di caffé all’aperto e numerosi negozi, il più grande di tutta Parigi. A tal proposito, munitevi di mappa o rischierete di perdervi. Essendo così complesso, articolato e pieno di storie, si possono anche prenotare delle visite guidate per conoscere tutti i segreti di questo antichissimo mercato. Una chicca ve la diamo noi: fate un passaggio da Les Merveilles de Babellou per ammirare la più grande collezione di bijoux di Chanel mai vista prima.

7. Cena al Palais Royal Restaurant

Palais Royal Restaurant

Courtesy Palais Royal Restaurant

Se cercate un luogo dove cenare non perdete l'occasione di recarvi al Palais Royal Restaurant Paris, due stelle Michelin, del gruppo Evok Collection un luogo dal grande fascino. Qui lo chef Philip Chronopoulos, che dal 2015 dirige la cucina del Palais Royal Restaurant Paris, e di Ahmad Houmani, è costantemente impegnato a coniugare eccellenza e lusso, il savoir-faire francese , ma senza rinunciare all'identità mediterranea, tutti elementi sempre più presenti nella sua cucina. A seconda della stagione, vi verranno offerti dei menu essenziali e ricchi di emozioni, che mettono al primo posto il piacere e la generosità.

8. Un pit-stop alla Mob House, il luogo preferito dai nomadi digitali

Il ristorante Feuille de Chou all’interno della Mob House propone piatti di cucina biologica firmati da Jérôme Banctel, chef 2 stelle Michelin.

 Gregoire Gardette

Tra un acquisto al mercato delle pulci e l’altro, segnate subito in agenda questo indirizzo al 70 rue Des Rosiers, sempre a St-Ouen, a due passi dal vostro shopping. Ad appena cento metri dal Mob Hotel inaugurato nel 2017, Cyril Aouizerate, Michel Reybier e Philippe Starck si sono uniti per scrivere il secondo capitolo dello stesso romanzo. Mob House è un modello di hotel unico con le sue camere “3 in 1” progettate per soggiorni più lunghi con un letto, una scrivania e una sala riunioni combinati in uno. 100 camere, una brasserie biologica con 200 posti a sedere, un giardino di oltre 2000 m2, una piscina esterna di 20 metri, una palestra, una sala meeting, un grande tavolo “incubatore” che accoglie aspiranti imprenditori e startupper. Un affascinante meeting point per nuovi nomadi digitali basato su concetti chiave come la sostenibilità, il valore del tempo e dello spazio. Da tenere d’occhio anche la lista degli artisti che qui si esibiscono live in numerose serate. Siamo sicuri che sentiremo parlare anche di loro.

Mob House utilizza l’ecologia sociale come principio guida. Dalla costruzione dell’edificio, con un accento sulla terracotta, il legno o l’argilla, all’arredamento che utilizza innanzitutto materiali naturali.. Dalla ristorazione dedicata ai prodotti freschi, ai piccoli produttori biologici e alle filiere corte, fino ai suoi 2.000 m2 di giardino alberato a cielo aperto. Con, esclusivamente e come sempre al MOB, prodotti per l'igiene e la pulizia che sono certificati come biologici e che sono fatti a mano a Bordeaux. Gregoire Gardette
Questo progetto creato da Cyril Aouizerate, Philippe Starck e Michel Reybier, vuole reinventare la nozione di valore e il concetto di lusso. Con il suo ristorante biologico, la sua palestra, le sue terrazze, la sua piscina all'aperto o il suo Wi-Fi ad alta velocità in tutte le aree, qui i beni più preziosi sono tempo e lo spazio. Il tempo per un pranzo, una notte fuori o un soggiorno. Il lusso di uno spazio aperto a tutti, a metà strada tra il lavoro e il tempo libero. Un luogo dove è possibile riconciliare la nostra vita professionale con quella privata. Perché il vero lusso, in un’epoca in cui tutti vogliono consegne a domicilio in un clic, è prendersi il proprio tempo.  Gregoire Gardette
9. Una notte sulle tracce di Norman Ives, pittore, grafico americano
MR.TRIPPER

A due passi dalle vetrine luccicanti degli Champs Elysées, dalle vie della moda, tra le boutique di Avenue Montaigne, dall’Arco di Trionfo, all'angolo di Rue Balzac e Rue de Châteaubriand, c’è un luogo pieno di atmosfera, che ridefinisce i codici dei tradizionali dell’accoglienza di lusso e riporta in vita il lato più bohémienne e artistico della Ville Lumiere, celebrando al meglio l’arte di vivere francese, l’Hotel Norman di Parigi. Il nome Norman è un omaggio a Norman Ives, pittore, grafico americano. Profondamente influenzato dalla corrente Bauhaus, con le sue opere grafiche è stato uno degli esponenti più influenti del modernismo americano degli anni Cinquanta e Sessanta. Esteta dal gusto impeccabile, con la sua la semplicità e la capacità di lavorare con il colore, le forme funzionali e armoniose, ha ispirato il design, gli arredi e soprattutto l'atmosfera unica dell'hotel Norman a Parigi: l'edificio firmato dall'architetto Thomas Vidalenc celebra così la creatività di Norman Ives, portando il suo mondo tra gli spazi di questo albergo pieno di fascino, pensato come un luogo di incontro tra viaggiatori internazionali.

10. Scoprite l’hotel con giardino segreto
Il giardino interno all’hotel, un vero e proprio angolo di eden nascosto dal trambusto della città. Ombrelloni e arredamenti da esterno richiamano ulteriormente la vita en plain air, invitando gli ospiti a godersi una pausa rilassante, come se si trovassero in una destinazione esotica, ma sotto i cieli parigini.Jerome Galland
Gli interni dall’atmosfera rilassante e onirica di una delle 63 dell’hotel La Fantaisie, progettato dal designer Martin Brudnizki.Jerome Galland

Nel vivace quartiere di Faubourg-Montmartre, nel cuore del nono arrondissement di Parigi, ha inaugurato il luxury hotel La Fantaisie, parte del gruppo alberghiero a conduzione familiare Leitmotiv. Concepita come un’oasi di pace nel cuore della storica Rue Cadet, la struttura vanta uno straordinario giardino interno che omaggia i giardinieri vissuti nel XVI secolo Jacques e Jean Cadet, noti per fornire alla corte la migliore frutta e verdura e da cui la via prende il nome. L’interior design dell’hotel è stato curato dal celebre designer Martin Brudnizki, noto per lo stile esuberante e giocoso. La scelta di colori evocativi del mondo naturale, uniti a mobili e decorazioni che richiamano il tema botanico, conferiscono alle 63 camere e 10 suite un’atmosfera rilassante e confortevole. Brudnizki ha creato una serie di ambienti dagli accenti onirici dove la natura è protagonista, sfumando con raffinata eleganza i confini tra gli spazi interni ed esterni.


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