Viesca Toscana, il libro che racconta le memorie della tenuta del cuore della famiglia Ferragamo

Un libro ricco di immagini e storie che ci trasportano nel mondo di Viesca, una tenuta di campagna trasformata oggi in un luogo di alta ospitalità, dove l’atmosfera familiare si percepisce in ogni dettaglio.
La tenuta Viesca nel cuora della Toscana.
Viesca Toscana il libro che racconta le memorie della dimora della famiglia Ferragamo.Courtesy Viesca

Viesca Toscana, il libro che racconta le memorie della tenuta del cuore della famiglia Ferragamo

Ci sono tanti ricordi intimi e aneddoti di famiglia nel nuovo libro Viesca Toscana – edito da Gruppo Editoriale - e presentato dalla famiglia Ferragamo a Palazzo Spini Feroni.

Wanda Ferragamo amava la tenuta Viesca e trascorreva molto tempo in questo luogo per seguire i lavori di restauro.

Courtesy Ferragamo

Il libro celebra infatti la bellezza del luogo, ma soprattutto riporta in auge tanti momenti della storia di una famiglia, profondamente legata alle proprie radici e alla propria terra. Oggi Viesca rappresenta la realizzazione di un sogno e di un progetto di amore. Fu, infatti, Salvatore Ferragamo, con sua moglie Wanda, a scegliere questo posto per trasformarlo in un bucolico buen retiro familiare, ed è stato poi Ferruccio Ferragamo ad aprirne i cancelli facendolo diventare un luogo di ospitalità dall'eleganza senza tempo, realizzando così il desiderio di sua madre.

Il libro Viesca Toscana raccoglie aneddoti e ricordi di famiglia.

Courtesy Viesca

Ricordi di famiglia

«Era il luogo dove andavamo nel mese di settembre e abbiamo tantissimi ricordi divertenti. Viesca è un posto che mia mamma amava molto e, quando terminava di lavorare si recava lì per seguire i lavori di restauro e ripristino di tutte le case. Mia madre non sopportava i clienti che le sciupavano i restauri che aveva fatto. Per lei era un luogo molto bello e silenzioso, e anche oggi è poco conosciuto. I miei fratelli non vedevano l’ora di affidarmi la villa e io l’ho presa in gestione molto volentieri come Il Borro, grazie all’aiuto di tutte le persone che lavorano al borgo. Nel corso degli anni abbiamo realizzato tanti lavori per renderla una destinazione davvero speciale», racconta Ferruccio Ferragamo.

Ritratto di Wanda e Salvatore Ferragamo a Viesca

Courtesy Viesca

C’è poi il ricordo divertente di Giovanna Ferragamo. «Andavamo in questa dimora con tutti i cugini e all’età di dodici anni per non annoiarci cercavano di ingegnarci. Così, ci impossessammo del pollaio, ricordando che la fattoressa ci aveva raccontato della possibilità di addormentare le galline. Erano tante, circa 35, ed è stato un lavoro immane: le accappiavamo e le posizionavamo con la pancia all’aria, ascoltando il loro rumore di sottofondo. Sembravano tutte morte e quando arrivò la fattoressa iniziò a urlare: “i polli, i polli!”. E poi ci misero una settimana intera in punizione nella villa bellissima».

Giovanna Ferragamo prosegue con un altro ricordo: «Mia mamma Wanda quando acquistò la dimora all’inizio non ci svelò che avevano comprato una nuova casa in campagna. Voleva mantenere il massimo riserbo. Ci raccontò che era la nuova casa dello zio d’America, che ci veniva a trovare durante l’estate e dove noi potevamo soggiornare quando desideravamo. E noi ci credemmo, perché la casa era colma degli oggetti della precedente famiglia, con cassetti pieni di foto e lettere. Non avevamo mai avuto modo di dubitare che fosse nostra».

Il salotto di villa Viesca con affreschi dipinti a mano.

Francesca Pagliai

C’è anche il ricordo di Vittoria Ferragamo: «Era il luogo dove organizzavamo diversi pranzi di famiglia e la nonna ci vestiva tutti uguali, con abiti rossi bordeaux e il colletto bianco. In una stanza prima del bagno c’era un cavallino a dondolo meraviglio e con i miei fratelli e cugini litigavamo perché tutti volevamo giocarci. All’interno della stanza c’erano anche tutte le coperte e i cappelli che la nonna collezionava».

Un altro ricordo nostalgico affiora da Salvatore Ferragamo: «Da piccolo, prima di andare a scuola, le prime due settimane di settembre andavo in campagna a raccogliere l’uva, che portavamo nelle cantine di Viesca. Ancora oggi ci sono queste bellissime cantine. Ho sempre vivo il ricordo dell’odore dell’uva appena raccolta e il sapore che mastichi con i vinaccioli, molto particolare. Credo che da questo ricordo sia nata la mia passione per produrre vino».

Alla scoperta di un luogo magico

Il libro è quindi un susseguirsi di memorie. Il primo capitolo racconta la storia della Tenuta risalente al periodo rinascimentale, quando le nobili famiglie toscane si contendevano fortezze e castelli fuori città per trasformarli nelle loro eleganti dimore estive. Nel secondo capitolo, si racconta come Viesca da ritiro famigliare sia diventata un luogo di alta ospitalità, partendo dal sogno di Wanda, che con senso pratico, visione chiara e determinazione riuscì a restaurare tutti gli edifici presenti nella proprietà, trasformandoli in ville immerse nel verde.

Il salotto con il camino di villa Viesca.

Francesca Pagliai

Il libro si conclude con un capitolo interamente dedicato alla destinazione, un luogo apprezzato dai viaggiatori alla ricerca di città ricche di storia e d'arte, come Firenze, Siena e Arezzo, o, ancora, di panorami mozzafiato e sconfinati sentieri nella natura dove ammirare animali in libertà e le caratteristiche Balze del Valdarno. Nelle sue pagine Viesca Toscana dà così voce a un luogo magico in cui la famiglia trascorreva le estati, osservando e imparando il lavoro in campagna e maturando la dedizione volta a preservare la bellezza della natura e l’integrità del territorio toscano davvero unico. Tutto avvolto dall'aura di Wanda che oggi sarebbe felice di vedere realizzato il suo sogno.


Leggi anche: