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Un piccolo appartamento a Parigi di 40 m2 diventa un mini loft bohémien

Lo studio parigino-marsigliese Rive Architectes ha ristrutturato questo antico appartamento con piena libertà decorativa e creativa.
Un piccolo appartamento a Parigi di 40 m2 diventa un mini loft bohmien
La zona giorno è calda e in evoluzione, secondo i desideri dei proprietari, come la base di USM proposta dal partner dell'architetto.Juan Jerez

Un piccolo appartamento a Parigi di 40 m2 diventa uno spazio aperto e luminoso.

Il soggiorno si apre sul salotto, sulla sala da pranzo e sulla cucina.

Juan Jerez

Siamo a est della Butte Montmartre, uno dei quartieri più vivaci e amati di Parigi. In un edificio del XIX secolo, anche questo piccolo appartamento di 40 metri quadrati prende vita con il décor e la sua luminosità, pur godendo di una rara tranquillità grazie alla sua doppia esposizione sul cortile. Attualmente occupato da uno dei quattro fondatori di Rive Architectes, questo piccolo appartamento a Parigi è stato riprogettato dal proprietario e dalla sua compagna. Inizialmente suddiviso in tre stanze, è stato trasformato in un “grande open space”, come lo definisce Tom Locatelli, in uno stile “un po’ loft, dove tutto si apre e diventa un unico spazio”, abitato da pezzi antichi e disegni personali. “La filosofia dell’appartamento è quella di lasciare lo spazio il più libero possibile, in modo da poter giocare con l’arredamento e i mobili”, spiega l’architetto, che ammette che lo spazio abitativo forse non è “ottimizzato in modo ideale”, ma è sicuramente vivace.

L'arredamento è un mix di vintage e contemporaneo. Divano Hay, tende Maison Thevenon.

Juan Jerez

Il bagno si apre sulla sala da pranzo, che beneficia della luce naturale.

Juan Jerez

Uno spazio abitativo allegro e personale

Una volta varcata la soglia, scopriamo questo grande studio nella sua interezza, con la camera da letto isolata visivamente da una tenda. Ovunque, il parquet in rovere massiccio dell’epoca, completato in alcuni punti dalle doghe del Bon Coin, conferisce allo spazio un’atmosfera giapponese. Alcuni mobili su misura aggiungono valore al soggiorno, come l’armadietto in rete metallica ispirato al design minimalista belga o il tavolo disegnato dall’artista Isabelle Melchior in adesivo per piastrelle. L’arredamento è un mix di oggetti “trovati in giro, e di pezzi più contemporanei, per creare un mondo tutto nostro”, spiega Tom Locatelli. Gli interni riflettono i gusti e i ricordi della coppia, con oggetti come i mobili USM e la scultura Bernadette regalata dalla madre di Tom dopo anni in cui è stata nel giardino di famiglia, o l’incisione ereditata dalla sua famiglia, un’antica cartolina napoletana del XVII secolo “dal grande valore affettivo”.

La cucina è stata progettata in stile scandinavo, con mobili bassi.

Juan Jerez

“Abbiamo optato per una cucina bassa”, spiega l’architetto, rivelando la seconda “stanza”, che in realtà si apre sul soggiorno e sulla sala da pranzo. Con il suo stile scandinavo, la cucina ha un piano di lavoro piastrellato, come il bagno, oltre a una nicchia tanto utile quanto gradevole. La profondità della nicchia consente di riporre tutti gli utensili e di avere una superficie di lavoro dedicata al 100% alla cucina”.

La camera da letto è separata dal soggiorno da una grande tenda. Tavolo di Isabelle Melchior, lampada da parete Diablo di Stilnovo.

Juan Jerez

Una zona notte accogliente e colorata

La camera da letto, anche questa aperta sul resto dell’appartamento, è visivamente separata da una grande tenda che garantisce la necessaria privacy e, quando è aperta, lascia entrare la luce dalle due finestre sui lati est e ovest dell’appartamento. “Abbiamo progettato questa stanza come una nicchia, usando il compensato di betulla sulla parete per contrastare con il rovere massiccio, una buona alternativa a tipologie di legno più costose come il noce”. Seguendo la stessa logica di bilanciamento, Tom Locatelli confida di aver rimandato l’installazione di una parete divisoria in vetro per isolare realmente la camera da letto. Lo spogliatoio, l’unico elemento fisso dello studio oltre alla cucina, permette anche di nascondere gli elementi tecnici, come il letto utilizzato come contenitore. Intorno, le applique Diablo italiane degli anni ‘70 e la carta da parati di House of Hackney aggiungono vivacità a questo spazio piuttosto sobrio.

Il bagno, rifinito in cemento cerato rosa. Appendiabiti Merci.

Juan Jerez

La doccia nel bow window. Rubinetti Hudson Reed.

Juan Jerez

Un bagno molto particolare

Infine, il bagno è la stanza preferita e più insolita di Tom Locatelli. Ospitato in un volume aggiunto a metà del XX secolo, che si estende per tutta l’altezza dell’edificio, forma una sorta di bow window in cui si annida la doccia, immersa nella luce. “Volevamo interrompere l’ortogonalità della pianta con questo bagno super illuminato, soprattutto al mattino”, spiega l’architetto, che ha immaginato un “bozzolo” circondato da una porta ovale trasparente che lascia filtrare il sole fino alla sala da pranzo adiacente. Il pavimento, le pareti e il soffitto sono rifiniti con un avvolgente cemento cerato rosa per accentuare la morbidezza dell’ambiente. “Il cemento è un materiale che si evolve con il tempo e la luce, apportando un calore e una texture unici”, conclude Tom Locatelli. Evoluzione, vivacità, luce: come ogni altra cosa in questo piccolo spazio, il bagno conclude la visita con una nota positiva.