Un pied-à-terre a Parigi in cui gli spazi sono stati sfruttati con accorgimenti geniali. “È il pied-à-terre di una piccola famiglia di Aix, il padre deve recarsi spesso a Parigi. Ha una passione per l’architettura, il che dimostra che è un intenditore e un esteta”, spiega l’architetto Céline Boclaud. Voleva uno spazio molto funzionale dove poter dormire, cucinare e avere un vero bagno. Nello spirito di una suite d’albergo in termini di funzionalità. “Prima impressione: nessun sovraccarico di materiali. C’è il legno nel parquet e nel mobile della cucina, il cemento cerato nel bagno e la lacca bianca per il mobile grande in legno. Le pareti sono di colore bianco écru, mentre le travi sono di un tono bianco puro per alleggerire il soffitto. Ma ripartiamo dall’inizio della storia di questo pied-à-terre a Parigi, con la nuova planimetria creata da Céline Boclaud e Maureen Doux di Boclaud Architecture.
Luce ovunque
In questo pied-à-terre a Parigi a orientamento unico, illuminato da due alte finestre, la sfida è, come sempre, quella di capire dove posizionare la camera da letto in relazione allo spazio abitativo e alla luce naturale: senza finestre aperte sull’esterno, o illuminata direttamente, in una pianta aperta o chiusa. In questo caso, si è deciso di mantenere una finestra per la zona notte e un’altra per la zona giorno. La camera da letto non è del tutto aperta, ma chiusa in parte da un grande mobile multifunzionale che ospita una scrivania, un letto estraibile, una zona TV, un frigorifero e una lavatrice. L’ingresso al bagno, completamente nascosto alla vista, avviene attraverso una porta che si fonde con le linee geometriche dell’arredamento. In questo modo si crea una leggera separazione tra il soggiorno e la camera da letto, con una vista dal soggiorno verso la seconda finestra, che aumenta la sensazione di spaziosità.
Un mobile super versatile
La zona cucina è costruita attorno a un mobile sospeso senza paraschizzi e con un piano di lavoro integrato, in modo che scompaia il più possibile sullo sfondo, come una consolle da salotto. Realizzato in rovere tinto, è leggermente più scuro del parquet, che è stato completamente rifatto. I colori e i toni sono caldi e morbidi. Il bianco leggermente cremoso delle pareti si abbina al cemento vellutato e cerato del bagno. “I colori sono chiari, per far entrare più luce ed evitare di soffocare lo spazio. Il legno riscalda l’ambiente, come sempre, senza esagerare. Tutto è ridotto, dalla forma dei mobili al loro rivestimento, per creare uno spazio il più possibile leggero e semplice. Una cura estetica che, lungi dall’essere gratuita, “rende il piccolo appartamento più facile da leggere perché non c’è rumore visivo”. Ad esempio, i termosifoni sono nascosti sotto le finestre da una persiana e i mobili, privi di pomelli e maniglie, non arrivano fino al soffitto”. I due architetti hanno lasciato che le travi “corressero” per dare una sensazione di leggerezza e ariosità, come se si trattasse di un elemento divisorio mobile, anche se non lo è.
Bianco luminoso e legno
Nella camera da letto, lo spazio è stato ricavato da ogni cavità della parete per ospitare un armadio, una nicchia e un grande comodino sulla testata del letto. L’arredamento è minimal, come in tutto l’appartamento, dai faretti del bagno integrati nel soffitto come piccoli quadrati neri, un portasciugamani, un piccolo rettangolo piatto, fino ai pochi mobili: applique nere e sgabelli di Charlotte Perriand, una poltrona, un tavolino... Tanti piccoli tocchi a contrasto, fino al quadro di Ludovic Dhardiville sulla parete del soggiorno. La forma dell’appartamento non è semplice, non è rettangolare, il che conferisce dinamismo e fluidità al passaggio nella camera da letto, e i mobili così disposti creano una linea di fuga. Non ci sono battiscopa per non interrompere le pareti, un dettaglio che ingrandisce visivamente la stanza. “Uno spazio piccolo come questo è un grattacapo; bisogna pensare a tutte le funzioni che devono essere incluse nel progetto, quindi lavoriamo su ogni dettaglio. Non si tratta di riempire lo spazio, ma di inserire ogni cosa! È un lavoro difficile, ma entusiasmante”.
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