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Un piccolo appartamento luminoso di 40m2 sotto i tetti di Parigi che unisce raffinatezza e un tocco punk

Molto stile in pochi metri quadrati: Corpus Studio ha sfruttato con sapienza la pianta angolare di un piccolo spazio parigino.
La cucina del piccolo appartamento di 40 m2 luminosi sui tetti di Parigi
Le veneziane sono tornate! E forniscono la giusta quantità di luce, che si riflette nel rivestimento a specchio fumé.Christophe Coënon

Un piccolo appartamento a Parigi di 40 metri quadrati, progettato da Corpus Studio tra minimalismo e massimalismo, raffinatezza e un tocco punk.

A pochi passi dalla Senna e dalla Torre Eiffel, in un edifici in stile Haussmann particolarmente bello, si trova questo piccolo pied-à-terre di 40 metri quadrati. Il nuovo proprietario, un appassionato di design e architettura e un po’ architetto sotto mentite spoglie, è rimasto affascinato dalla posizione, dalla vista aperta sui tetti della città e dalla luminosità dell’appartamento che, grazie all'orientamento a sud, è molto luminoso. Tuttavia, l’appartamento necessitava di un restyling, e la disposizione angolare e la superficie ridotta rappresentavano una sfida. L’appassionato di design ha coinvolto Ronan Le Grand e Konrad Steffensen dello studio d’interni francese Corpus Studio, lavorando a stretto contatto per creare un concept di interni che mettesse in risalto i pochi (preziosi) metri quadrati con stile: “È stato molto interessante lavorare con un cliente esperto che ha una vasta conoscenza nel campo dell’architettura, un passione per i designer di nicchia e occhio per i dettagli”, affermano da Corpus Studio. Il loro compito era quello di preservare la storia di questo pied-à-terre parigino unico, ma di dotarlo di tutti i comfort moderni di una camera d’albergo di lusso. Dal punto di vista stilistico, l’obiettivo era quello di andare nella direzione del minimalismo moderno, ma con un certo je ne sais quoi.

Piccoli spazi, una pianta classica con un look moderno

La grande sedia in pino del corridoio è di Dominique Zimbacca, uno dei designer preferiti di Corpus Studio, e risale al 1970. Le lampade in ottone Model 9464 sono di Paavo Tynell del 1947. Pavimenti in legno Havana Rubio Monocoat, pareti e armadi a muro dipinti in Old white di Farrow & Ball.

Christophe Coënon

L’open space è un modo molto diffuso per far sembrare più grandi gli appartamenti piccoli. Tuttavia, Corpus Studio ha resistito alla tentazione di creare un grande spazio aperto e ha optato per una pianta classica in cui a ogni stanza è assegnata una funzione precisa. Tutte le pareti non portanti sono state completamente rimosse per fare spazio a nuove pareti divisorie insonorizzate, ai nuovi impianti di elettricità e acqua, ad armadietti integrati, a unità di condizionamento e a porte scorrevoli. “Durante la demolizione abbiamo trovato bellissimi pavimenti in legno di rovere ricoperti da linoleum in finto legno, a loro volta ricoperti da moquette. C’era anche un controsoffitto che nascondeva modanature originali in stucco che volevano essere messe in mostra, ma che necessitavano di un restauro”.

Per i progettisti era importante creare un buon flusso nello spazio che avesse un effetto positivo sulla routine quotidiana. La precedente disposizione della cucina e del bagno è risultata poco pratica ed è stata completamente modificata. “Dal punto di vista architettonico, c’erano alcune forme geometriche particolari che abbiamo cercato intuitivamente di enfatizzare e mettere in evidenza, ad esempio inserendo un lavabo triangolare su misura in un angolo ottuso. In un’alcova semicircolare abbiamo creato una panca integrata che ha trasformato una scomoda zona morta senza uno scopo preciso in un’accogliente zona pranzo”. L’intervento più importante e di maggior effetto, tuttavia, è stato far rispecchiare una parete strutturale angolare in un divisorio angolare che funge anche da libreria e conferisce simmetria allo spazio abitativo. “Molti architetti cercherebbero di mascherare o sopprimere questi momenti caotici, ma noi abbiamo scelto di strutturarli e celebrarli”.

Le linee rigorose incontrano i toni morbidi

La cucina su misura con frontali in alluminio spazzolato con elementi in ottone, pavimento in pietra Perla dei Berici di Grassi Pietre.

Christophe Coënon

Nella zona pranzo della cucina, sia il tavolo in vetro che la panca sono su misura. Quest'ultima è rivestita con tessuto di ciniglia vellutata Marabou di Dedar. La luce del giorno inonda l'appartamento grazie alla sua esposizione a sud.

Christophe Coënon

Corpus Studio ama sperimentare con i materiali, giocare con i contrasti e combinare superfici inusuali. “Per questo progetto abbiamo puntato a craere uno spazio tranquillo, con un pavimento in parquet nei toni avana e pareti in colori pastello”. I frontali dei mobili della cucina, invece, sono rivestiti in alluminio spazzolato con dettagli in ottone a contrasto. Il pavimento della cucina in pietra calcarea italiana è piastrellato con uno schema sfalsato che crea un ritmo orizzontale. Le ante degli armadi a specchio fumé, anch’esse disposte in modo sfalsato, conferiscono ritmo all’ambiente. “In questo progetto, ad esempio, il bagno è completamente rivestito da un sofisticato mosaico di vetro, interrotto solo da elementi metallici di grande effetto, enfatizzati da una tonalità intensa di nero. Quando si desidera un’atmosfera minimalista, i progettisti credono sia importante che ci sia qualcosa che possa dare profondità allo spazio, lo caratterizzi e lo renda unico: “Combinando linee sottili e spigoli vivi con forme audaci e sinuose, volevamo creare un dialogo tra architettura e decorazione e progettare spazi che evochino una gamma variegata di emozioni”.

Ispirazione brutalista

Quello che provoca emozioni negli stessi designer, e li ispira continuamente sono le forme scultoree dell’architettura etnica e brutalista, la cui autenticità poetica li tocca entrambi profondamente. “Il saggio fotografico e filosofico Bunker Archeology di Paul Virilio ci ha molto colpito e ci ispira, così come Architecture Without Architects di Bernard Rudofsky”.Per quanto riguarda gli arredi, attingono a molteplici fonti di ispirazione e allo stesso tempo molto di nicchia: “Al momento apprezziamo Martin Szekely per il suo senso della forma, i designer svedesi del movimento Grace come Paavo Tynell e Gunnar Asplund e i designer del modernismo organico, in particolare i brasiliani Joaquim Tenreiro e José Zanine Caldas e il francese Dominique Zimbacca”. L’imponente sedia in legno di quest’ultimo è visibile all’ingresso della casa.

Una camera da letto per il relax assoluto: accanto al letto, lampada da terra Brasilia di Michel Boyer (1970 circa), tende di lana di Dedar, copriletto in mohair di Decima, quadro di Eugène Berman, Galerie Alexandre Biaggi.

Christophe Coënon

Il bagno è perfettamente integrato nella pianta angolare dell'appartamento. Piastrelle in mosaico di vetro di Bisazza all over, rubinetteria in alluminio spazzolato JK21 di Zazzeri e tanti dettagli di colore nero.

Christophe Coënon

Nella zona d'ingresso, mensole su misura realizzate con assi di rovere offrono spazio per oggetti e libri.

Christophe Coënon

Le veneziane sono tornate! E forniscono la giusta quantità di luce, che si riflette nel rivestimento a specchio fumé.

Christophe Coënon

Articolo originale pubblicato su AD Germania, adattato da Paola Corazza.

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