Finlandia: tour alla scoperta del Paese più felice al mondo
La mia amica Valeria è finlandese, ma vive a Roma. Ogni tanto scappa a Helsinki, per rinfrescare quei suoi occhi di ghiaccio affilati, per nascondere la pelle di luna dalla furia di Caronte, per indossare la felpa anche ad agosto e godersi la sua terra dei mille laghi, quando le fitte foreste si moltiplicano in una miriade di specchi d’acqua. È dai tempi dell’Università che Valeria tenta di darmi dei consigli di viaggio su come, cosa e quando visitare quello che è il Paese più felice al mondo – anche nel 2023, confermandosi nella lista per il sesto anno consecutivo! – ma non li ho ascoltati.
Sono andata in Finlandia in pieno inverno, con meno 20 gradi, convinta di vedere l’aurora boreale (che ovviamente non ho visto) e per fare il bagno nelle acque gelide del Mar Baltico – non prima di essermi cotta a puntino nella sauna pubblica più famosa di Helsinki, Löyly, definita dal Time uno dei 100 Posti più belli al mondo da vedere prima di morire – sperimentando quella che qui chiamano “sisu”, l’arte magica finlandese che ci aiuta ad affrontare le battaglie quotidiane. È una sorta di coraggio, di determinazione con cui bisogna lanciarsi nei momenti difficili, partendo proprio dalle piccole cose. La scrittrice Katja Pantzar ha dedicato un intero libro al tema, pubblicato nel 2022. È lei a convincermi a immergermi nel ghiaccio, in una sfida con me stessa che sarà decisiva. Ed eccomi rientrata in Italia, a onor di vero, più viva che mai. Rifarei questo viaggio altre mille volte. Qui vi spiego perché.
Ma andiamo con ordine. La Finlandia è un Paese davvero felice. Non solo perché lo afferma il World Happiness Report delle Nazioni Unite. Per strada, a Helsinki, ci sono pochissime auto, tutti usano i mezzi pubblici (anche sottozero e con raffiche di neve, mentre cammini su lastre di ghiaccio senza mai romperti - miracolosamente l’osso del collo), quindi il livello di stress da traffico, ansia da parcheggio, clacson impazziti, non esistono. Si sta in silenzio. Si va all’essenziale, alla praticità, al senso ultimo delle cose. E il rispetto del nostro pianeta fa parte del pensiero collettivo, in ogni azione - anche piccola, in ogni progetto, che alimenta la green economy. Un esempio: qui in città abbiamo mangiato in un ristorante Zero Waste (non ne avevo mai sentito parlare, ma mi auguro diventi presto una tendenza). Si chiama Nolla, gli ingredienti sono stagionali, si acquista solo da fornitori che hanno sposato la loro filosofia, quindi niente confezioni monouso, niente plastica, niente legno, niente carta, solo quello che è riutilizzabile. Ottimi piatti e birre artigianali, e tutto ciò che avanza (e qualsiasi altro rifiuto biologico) finiscono in un compositore che lo trasforma in fertilizzante che servirà a restituire alla natura una piccola parte di tutto ciò che le stiamo togliendo. Stesso concetto di minimalismo votato al benessere vale per gli hotel: sono basici ma non manca mai nulla. A Helsinki alloggiamo nel nuovissimo Hotel AX: stanze piccole ma accoglienti, non c’è l’armadio, tanto non mi servirà nemmeno, perché resto qui soltanto due notti. Il concetto di less is more inizia a entrare nella mia testa fin da subito.
L’obiettivo principale di questo viaggio è esplorare il volto architettonico di un Paese che da sempre ha fatto del progetto una vocazione (basti pensare ad Alvar Alto e a Eero Saarineen), e che ha lanciato il Design District di Helsinki, raccogliendo in un intero quartiere oltre 200 vetrine fra negozi, gallerie, atelier, boutique dove fare nuove scoperte di brand di nicchia o ritrovando i grandi classici. Il punto di partenza, prima di perdersi in un dedalo di laboratori che raccontano il meglio dell’artigianato locale, dalla moda al design, passando per tessuti sostenibili e accessori per la casa in plastica riciclata - e concedersi uno shopping sfrenato, è il Design Museum, una vera e propria istituzione nel quartiere Kaartinkaupunki. L’edificio, originariamente progettato come una scuola in stile neogotico dall’architetto Gustaf Nyström, fu completato nel 1895. Oggi organizza una serie di mostre internazionali itineranti e pubblica libri e cataloghi. Sono tante anche le esibizioni fruibili via web sul design finlandese, dalla produzione di Marimekko e Arabia Factory e sui designer Kaj Franck e Oiva Toikka. Helsinki è la mecca perfetta per gli appassionati della progettualità nordica. Tra le tappe da non perdere: l’Amos Rex Museum of Modern Art, molto più di un semplice museo sotterraneo, con i suoi oblò giganti che spuntano dal terreno. Si tratta di un nuovo polo museale progettato dallo studio finlandese JKMM Architects. Il progetto nasce dall’idea dello storico museo privato Amos Anderson di cambiare casa dopo cinquant’anni per andare incontro alle moderne esigenze espositive. Il cuore dell’edificio, completamente ipogeo, è la sala espositiva principale di 2.170 metri quadrati dove espongono gli artisti che, illuminata dalle finestre a forma di oblò, si ispira alle onde del mare, ricordando la struttura di una nave. L’Amos Rex si trova a poca distanza dalla stazione di Eliel Saarinen, il palazzo del Parlamento e dal Kiasma di Steven Holl, sotto una delle piazze più importanti della città.
Qui in Finlandia le aree comuni, dedicate alla condivisione sono parecchie, organizzatissime e funzionali, in perfetto stile nordico. La Biblioteca Centrale di Helsinki Oodi, progettata dallo studio ALA Architects, ne è un esempio. In questo spazio gigantesco di 16mila metri quadrati, definito un «living meeting place» non ci sono soltanto libri, che vengono riconsegnati e ordinati da un carrello elettronico che gira indisturbato per i corridoi, ma si possono usare attrezzature 3d per cucire e stampare maglie (o intere collezioni di abbigliamento), prenotare stanze per comporre musica, registrare un disco, c’è perfino una cucina per cooking lessons, una stanza piena di computer per lezioni digitali agli over sessanta. Manca solo una sauna. Ci sono spazi pieni di passeggini, dove le mamme o i papà si rilassano leggendo un libro, mentre i bambini giocano silenziosi. Sembra un paese delle meraviglie. Interessante anche il nuovissimo progetto Little Finlandia, un centro eventi con ristoranti e sale meeting moderno e versatile, accessibile e aperto a tutti, progettato dall’architetto Jaakko Torvinen. Si tratta di una struttura temporanea sviluppata dalla città di Helsinki come spazio intermedio durante i tre anni di ristrutturazione della vicina Finlandia Hall, progettata da Alvar Aalto nel 1962. La struttura è realizzata completamente con moduli di legno, che saranno trasportati altrove e riassemblati per poter essere utilizzati come scuola o asilo nido una volta terminati i lavori della Finlandia Hall, alla fine del 2024. «Se penso alla Finlandia penso alle foreste» spiega l’architetto, «soprattutto a quelle di pino. Per questo ho deciso di portare il bosco in città, e ho costruito tutto su questa base. Ho scelto personalmente ogni singolo albero per realizzare questa struttura votata alla convivialità».
Qui a Helsinki puoi prendere un tram ed essere nella foresta in 15 minuti. D’inverno per sciare, d’estate per respirare. La natura è parte integrante del luogo, che tu viva in città o in spazi aperti. L’obiettivo è riconnettersi, rallentare, ritagliarsi del tempo per se. Non a caso oltre all’architettura e al design d’avanguardia, uno dei veri e propri Patrimoni della Finlandia, è la sauna. Si tratta di un momento di purificazione corpo-mente indispensabile per il Paese scandinavo. Rispetto a Helsinki, che conta ”solo” 12 saune pubbliche, Tampere ne ha ben 56. Qui, a circa due ore di auto dalla capitale, troviamo anche la sauna più antica del mondo, Rajaportti. Si trova nel vecchio quartiere di Pispala, ed è ancora in uso. La sauna è stata originariamente costruita da Hermanni Lahtinen e da sua moglie, Maria, nel 1906. Per chi volesse sperimentare una sauna fuori dagli schemi, il posto giusto è Tahmelan Huvila, dove Juna& Matti, gli “sciamani della sauna” di Saunakonkeli vi regaleranno un rituale di purificazione davvero indimenticabile. Da non perdere anche la bellissima Art Sauna, un esempio di architettura integrata al benessere, sperduta tra i laghi e le foreste. Dentro, ritroverete il calore del focolaio e l’eleganza di un design ricercatissimo mixato a opere d’arte. Fuori, un paesaggio che toglie il fiato. Una volta tornata a casa, ho chiamato subito la mia amica Valeria. Le ho detto che la prossima volta ascolterò i suoi consigli. Perché ci sarà sicuramente una prossima volta.