Destinazione Toscana, per una fuga tra bellezza e natura

Borghi autentici, agriturismi, cantine e casali circondati dal verde. E ancora, luoghi di cultura e storia come il Giardino dei Tarocchi e l’Abbazia di San Galgano. Ecco gli indirizzi per regalarsi ancora qualche giorno di vacanza in Toscana.
Una delle piscine di Fattorie di Celli.
Una delle piscine di Fattorie di Celli.Courtesy Fattorie di Celli

Destinazione Toscana: i consigli per un weekend di relax, bellezza e natura.

Settembre: il ritorno in città non è mai semplice. Dopo le vacanze estive in un attimo ci ritroviamo nei soliti ritmi lavorativi e torniamo a passare la maggior parte delle nostre ore passa davanti allo schermo di un computer. Per questo i weekend diventano preziosi e scegliere di passarli in mezzo alla natura, alla bellezza e all’arte è sinonimo di relax assicurato.

Qui abbiamo raccolto per voi diversi indirizzi: agriturismi, borghi lussuosi, wine resort e attrazioni artistiche e culturali che meritano una visita, spaziando dalla provincia di Arezzo fino alle colline fra Firenze e Pisa. Scoprite questi posti meravigliosi, dove ricaricarvi facendo il pieno di bellezza e relax.

The Place Hotel, Firenze

Dalla suite al quarto piano del The Place di Firenze, si ha una vista a 360 gradi su tutta la città. Gli scalini che dal letto king size portano alla terrazza danno un’idea della città: movimentata e sempre elegante. La colazione qui si fa in Piazza Santa Maria Novella, in un dehors affacciato sulla basilica.

Terrazza dell’hotel The Place, Firenze.

Dario Garofalo

I più mattinieri avranno l’occasione di godere della sua facciata albertiana in marmo bianco e verde circondati solo da qualche fiorentino uscito di buon’ora per comprare il giornale e svolgere le commissioni in pace prima dell’arrivo dei turisti. Gli interni del The Place Hotel giocano con pezzi di antiquariato e arredi contemporanei, e tra velluti color senape, piante che danno un tocco tropicale e cupole di vetro, la sensazione è quella di trovarsi in una dimora di famiglia in formato boutique hotel in cui niente è lasciato al caso.

The Place Hotel, Firenze.

Dario Garofalo

Parte del brand JK Hotel da 17 anni, dal 2019 i proprietari del palazzo, la famiglia Babini, ha scelto di gestire la struttura internamente, aprendo ufficialmente nel 2021, dopo il complicato periodo della pandemia, con l’obiettivo di far dialogare la struttura con la città. Da qui è nato l’ultimo progetto che unisce l’ospitalità al turismo nelle città d’arte.

The Place Hotel, Firenze.

Dario Garofalo

Dettagli degli elementi decorativi del The Place, Firenze.

Dario Garofalo
Fattorie di Celli, Poppi (AR)

Prati incontaminati, natura e pace. Potete scegliere se rilassarvi con un bagno in piscina o approfittare delle tante experience che il luxury resort mette a disposizione: dal trekking all’equitazione, dallo yoga al golf. Oppure potete visitare le città più caratteristiche nelle vicinanze: da Cortona a Siena. O, ancora, non fare proprio nulla, se non un bagno in piscina, o al massimo un massaggio.

Fattorie di Celli vista dall’alto.

Courtesy Fattorie di Celli

A disposizione ville, come la Torre dei Sogni, una costruzione medievale con parco privato e piscina, e suites costruite interamente in modo ecologico ed ecosostenibile. E poi ancora, per un soggiorno davvero speciale: la Tree House. Una vera a propria casa sull’albero, un luogo romantico dove meditare e riposarsi, e trasformare i sogni in realtà.

La casetta sull’albero, in versione deluxe.

borgocorsignano
Borgo Corsignano, Poppi (AR)

Una tenuta di 30 ettari, composta da 4 ville e 16 case indipendenti. Il Borgo toscano di cui vi stiamo parlando è un luogo storico, citato anche nel Dizionario Geografico Fisico-Storico della Toscana di Repetti. Qui, infatti, veniva riportata la notizia della donazione del podere all’Eremo di Camaldoli nel 1037 da parte del vescovo di Arezzo Emmone, donazione confermata dall’imperatore Arrigo III nel 1047.

Un angolo di Borgo Corsignano.

Roberta Facchini

Negli anni Novanta, poi, la famiglia Lorj ha riunificato il podere, che negli anni era stato frazionato tra diversi proprietari, e ha avviato i lavori di ristrutturazione che hanno mantenuto lo stile originario e il legame con il passato, valorizzando gli elementi tradizionali presenti all’interno. Un vero angolo di paradiso immerso tra le verdi colline del Casentino.

Vista della struttura di Borgo Corsignano.

Roberta Facchini Photography

Romantico e raffinato resort, esprime perfettamente l’essenza bucolica della campagna toscana. Tra i suoi vicoli e le piazzette, si possono riscoprire scorci di vita paesana senza rinunciare al comfort di un’accoglienza di alto livello.

Le vetrate di Borgo Corsignano. Qui lo stile è rimasto quello del territorio.

Monna Caterina Wine Resort, Vinci (FI)

Ci allontaniamo dal Casentino e ci avviciniamo a Firenze. Più precisamente alla località Vinci, borgo sulle colline. Qui, tra vigneti e uliveti, si trova questo antico casolare che nella metà del ’400 fu abitazione della madre di Leonardo da Vinci, Caterina.

Il casale che, nel ’400, fu residenza della madre di Leonardo da Vinci.

Oggi è di proprietà del gruppo imprenditoriale Landi che ne ha curato la ristrutturazione con un progetto che ha mantenuto il fascino originale. Come? Ridefinendo alcuni spazi come le antiche stalle che, nel desiderio di legare l’aia agli interni, sono state unite al casale attraverso grandi vetrate.

I tavoli all’aperto del Monna Caterina Wine Resort.

Courtesy Monna Caterina Wine Resort

In questi paesaggi, gli stessi di cui si nutrì il genio di Leonardo, si possono passare giornate di relax contemplando la bellezza del paesaggio circostante, degustando il vino della tenuta (il sangiovese Monna Caterina vendemmia 2017 è un elogio a questa terra), passeggiando tra le suggestive vigne e visitando i vicini luoghi di cultura, in una atmosfera che mischia storia e modernità.

Il tramonto nelle vigne.

Courtesy Monna Caterina Wine Resort
Bindella Tenuta Vallocaia, Montepulciano (SI)

Ci immergiamo nel verde e nell’oro della campagna del Chianti: siamo a Montepulciano, una terra di vini fin dai tempi degli Etruschi. Dagli anni ’80, Bindella Tenuta Vallocaia racconta la storia d’amore del suo fondatore, Rudi Bindella, di origini elvetiche, con vigne vino toscani. Una storia che ha origini nel ’900, quando Jean Bindella esportava le bottiglie di questa terra in Svizzera.

Tenuta Bindella Vallocaia, Montepulciano.

Alessandro Moggi

Nel 1985, il lancio della prima annata di Vino Nobile di Montepulciano Bindella Vallocaia. Oggi, dopo anni di lavori e un investimento di svariati milioni, l’azienda ha cambiato volto, ampliandosi, dando maggiore attenzione all’ambiente e aprendo una “cucina” pensata per chi volesse accompagnare a un calice qualche piatto della tradizione toscana. Grazie all’intervento dello studio Fiorini Salerno, la struttura interrata efficiente e che consente di seguire ogni fase della produzione. La Cucina di Vallocaia & Vinoteca, con le sue linee curve e la gigantesca vetrata che affaccia all’esterno, ha una vista unica sulle vigne della tenuta. In mezzo a botti e tonneaux, dei tocchi unici la rendono un unicum in grado di riflettere la filosofia e lo spirito del suo proprietario.

Tenuta Bindella Vallocaia, Montepulciano.

Alessandro Moggi

Tutta la cantina è pervasa di luce naturale che penetra da dei pozzi ricavati nelle volte della struttura. A illuminare i lunghi corridoi che percorrono la cantina, dei lampadari di cristallo che Rudi Bindella ha salvato da vecchi teatri della Svizzera, mentre disseminati in tutta la struttura si trovano delle opere d’arte, come le sculture dell’artista Flora Steiger Crawford, che sembrano dialogare con il vino, o i dipinti del pittore Christopher Lehmpfuhl. Una sorta di Wunderkammer in cui natura, passione e arte trovano un punto di contatto.

Tenuta Bindella Vallocaia, Montepulciano.

Alessandro Moggi
L’Andana Resort, Castiglione della Pescaia (GR)

L’Andana è una storica tenuta di caccia del Granduca Leopoldo II nel cuore della Maremma, riconvertita a resort di lusso. L’Andana rappresenta un po’ la quintessenza della tipica casa di famiglia toscana. Quel luogo dove figli, nipoti e cugini, sparsi ormai nelle grandi città, ritornano tutte le estati per riassaporare l’aria di casa. Il classico concetto di semplicità e accoglienza, che non rinuncia ai dettagli.

L’Andana, storica tenuta di caccia del Granduca Leopoldo II nel cuore della Maremma riconvertita a resort di lusso.

Angelo Tropea

L’immersione nella natura, poi, è un toccasana. E qui a L’Andana lo sanno bene. Appena il grande cancello d’ingresso si apre sul viale alberato di circa un chilometro, (un’andana per l’appunto), dove l’alternanza di cipressi e pini marittimi lascia spazio alla vista sui vigneti della tenuta, la sensazione di libertà e serenità è immediata.

L'Andana. Il grande cancello d’ingresso si apre su un viale alberato, un’andana per l’appunto.

Angelo Tropea

L’Andana è composta da La Villa e La Fattoria, uniti tra loro da un suggestivo Giardino d’inverno che accoglie la lobby e la reception dell’hotel, uno spazio informale composto da ampie vetrate dalle quali si può ammirare l’incantevole paesaggio maremmano. Il decor degli interni, ristrutturati e razionalizzati negli spazi grazie allo studio dell’architetto Ettore Mocchetti, esprime l’anima profonda della terra toscana, fatta di accenti caldi, semplicità e unicità.

L’Andana, immerso nelle colline.

Courtesy L’Andana Resort

Le tinte scelte per gli arredi e per gli ambienti delle camere e delle suite rispettano questa volontà e si adattano perfettamente allo stile toscano dei mobili, arricchiti da dettagli e accessori in preziosa seta fiorentina. Un ambiente raffinato dove nulla è lasciato al caso e che, al tempo stesso, trasmette un’idea di intima familiarità, facendo percepire agli ospiti l’atmosfera di casa nel cuore più autentico della Toscana.

Particolare dell'ingresso laterale alle spalle dell'uliveto.

Angelo Tropea

L’Andana è anche la base di “appoggio” per i tour esclusivi organizzati da Daniela Bianco e Filippo Cosmelli di IFEXPERIENCE, la cui expertise risiede nell’organizzare esperienze a tema e in luoghi normalmente non accessibili.

Torre di Talamonaccio, Orbetello (GR)

Per avere un primo assaggio della Maremma, tappa immancabile è la Torre di Talamonaccio, un fortino medioevale che sorge su un promontorio a strapiombo sulla costa. La tenuta è passata a diversi proprietari, non ultimo il Granduca di Toscana, fino agli attuali proprietari, che l’hanno convertita a residenza privata con tanto di piscina e accesso privato al mare. Le terrazze sono davvero uniche nel loro genere, con una vista che spazia dalla cittadina fortificata di Talamone, passando per l’isola del Giglio e fino all’Argentario.

La Torre di Talamonaccio è un vero e proprio fortino medioevale che sorge su un promontorio a strapiombo sulla costa.

Angelo Tropea
Le Terre di Sacra e il Giardino dei Tarocchi, Capalbio (GR)

Capalbio, antico borgo che si erge su una delle scenografiche colline della zona e nota meta fin da gli anni ’60 dell’ala radical chic romana, che qui ha deciso di insediarsi in cerca di tranquillità, ospita due interessantissime attrattive: le Terre di Sacra e il Giardino dei Tarocchi.

Vista delle Terre di Sacra, in particolare sul litorale sabbioso accessibile solo agli ospiti della tenuta.

Angelo Tropea

Le Terre di Sacra è un’azienda agricola nata circa 100 anni fa che fin dall’inizio ha fatto sua la missione di trasformare questo territorio paludoso, redimendolo, per renderlo produttivo proteggendone l’unicità. Dagli anni ’70 questa protezione è condivisa con il WWF, che trasforma le Terre di Sacra in oasi naturale, includendo il lago di Burano e la sua scenografica Torre di Buranaccio. Non lontano, sulla collina di Garavicchio, sorge il Giardino dei Tarocchi.

Il Giardino dei Tarocchi si armonizza al paesaggio maremmano, creando una sorta di caleidoscopio del surreale.

Angelo Tropea

A partire dal 1979, un viaggio onirico lungo 17 anni, ha accompagnato l’artista Niki de Saint Phalle nella costruzione di questo monumentale esempio di land art. Ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi, queste strutture in cemento e acciaio, alte anche oltre i 12 metri, sono decorate con specchi, vetri e ceramiche colorate, creando nel panorama maremmano una sorta di caleidoscopio del surreale.

Ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi, queste strutture in cemento e acciaio, alte anche oltre i 12 metri.

Angelo Tropea
Villa Cetinale, Sovicille (SI)

Spostandoci verso le terre senesi, dove la selvaggia Maremma fa spazio a un panorama più ordinato, ci dirigiamo a Villa Cetinale: uno dei più begli esempi di stile barocco romano. Deve la sua realizzazione a Carlo Fontana, architetto di moltissimi monumenti religiosi, nonché di fontane romane e di Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana. Villa Cetinale è forse una di quelle classiche location che da Dolce Vita toscana, campestre ma sicuramente di elite.

Villa Cetinale: uno dei più begli esempi di stile barocco romano.

Angelo Tropea

Ed ecco forse perché, dopo vari passaggi di proprietà, la tenuta è stata acquistata dal parlamentare inglese Sir Antony Lambton, che ha avviato diversi miglioramenti senza intaccare l’aspetto originale della villa. I giardini sono quasi certamente la cosa che attrae di più durante la visita: la maestria nell’accostare le aree boschive esistenti a spazi simmetrici ricchi di bossi e alberi da frutto, nonché di rose e glicine, è davvero notevole. La villa, che dispone di 13 camere da letto, può essere affittata per eventi privati o vacanze, anche su Airbnb.

I giardini sono quasi certamente la cosa che attrae di più durante la visita: la maestria nell’accostare alle aree boschive esistenti degli spazi simmetrici ricchi di bossi e alberi.

Angelo Tropea
Abbazia di San Galgano, Chiusdino (SI)

Guidando lungo le strade curve delle colline toscane, quasi come un miraggio, di punto in bianco si palesa davanti agli occhi questa placida reliquia architettonica in stile gotico. Il fascino dell’abbandono dovuto anche dall’assenza del tetto, quasi misticamente a unire terra e cielo, è palpabile. È qui su un colle prospiciente all’abbazia che sorge l’Eremo o Rotonda di Montesiepi, dove appunto San Galgano si ritirò e venne sepolto.

L’Abbazia di San Galgano si palesa come un miraggio tra le colline toscane.

Angelo Tropea

Qualche decennio dopo per volontà dei vescovi locali iniziarono i lavori della struttura che avrebbe ospitato una congrega di monaci cistercensi. La peste e le carestie, oltre che una cattiva gestione, portarono al decadimento dell’abbazia già nel 1500. I lavori di restauro iniziarono nei primi decenni del ’900 e quello che possiamo vedere adesso è frutto di quel sapiente riadattamento conservativo.

L'Abbazia di San Galgano è una placida reliquia architettonica in stile gotico.

Angelo Tropea

L'Abbazia di San Galgano fu costruitta nel 1200 a valle dell'Eremo che ospita le reliquie del santo.

Angelo Tropea