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Franco Masera, Vladimiro Giacché, Sarebbe opportuno che la BCE cominciasse a tagliare i tassi, MF, 27 luglio 2023, p. 18
Pubblicato in: https://www.startmag.it/wp-content/uploads/Audizione-Giacché-PE.pdf https://www.centroeuroparicerche.it/wp-content/uploads/2020/06/Giacche_AudizionePE_15-06-2020_It.pdf Traduzione italiana della Dichiarazione Introduttiva all'Audizione pubblica sull'epidemia di Covid-19, sul suo impatto previsto sull'economia dell'UE e sulle possibili risposte politiche, comprese le misure monetarie e fiscali Lunedì 15 giugno 2020, 15.45-18.45 Panel 2 (17.05-18.45)-Possibili risposte di politica economica all'epidemia Covid-19, comprese misure monetarie e fiscali Vladimiro Giacché-Presidente del Centro Europa Ricerche (Roma) Dichiarazione introduttiva: La crisi Covid-19 e l'Unione Bancaria Europea: la correzione di rotta necessaria.
Stress-testing the European central bank on their cash flow statement suppression.
2020 •
2014 •
In un contesto di assenza di prospettive di crescita economica, indipendentemente dal fatto che sia intenzionale o meno, si pone il problema della sostenibilità del debito e della circolazione monetaria. I teorici della decrescita dovrebbero pertanto valutre tutto il contesto istituzionale connesso alle loro proposte perché è da esso che derivano significati e conseguenze. Come el caso di uno strutturale abbassamento del tasso d'interesse attorno o sotto al livello zero, e delle sue possibili implicazioni
1. All'indomani degli scandali e delle polemiche che hanno travolto i passati vertici di via Nazionale, c'era grande attesa per le prime Considerazioni finali del nuovo Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Va detto che nell'insieme le aspettative non sono andate deluse.
Diritto pubblico europeo rassegna online
LA BCE VARA IL PROGRAMMA DI QUANTITATIVE EASING: LA FORZA DEL “DITTATORE BENEVOLO” E IL SONNO DEL DRAGOQuantitative easing.pdf2015 •
Il ruolo delle banche centrali corrispondenti a due delle aree economiche più importanti del pianeta è diventato sempre maggiore negli ultimi anni soprattutto dopo il 2007, anno in cui, convenzionalmente, viene fatta cominciare la crisi. Si è deciso di affrontare questo argomento sia per la sua attualità sia per cercare di comprendere il modo attraverso il quale le banche centrali operano. Nel capitolo 2 si procederà ad un’analisi della Banca Centrale Europea partendo innanzitutto dal processo di formazione del mercato interno cominciato nel 1957 con il Trattato di Roma che istituì la CEE (Comunità Economica Europea) fino ad arrivare al Trattato di Maastricht del 1992 che sancì la nascita della BCE avvenuta poi ufficialmente nel 1998. Verrà analizzata la struttura dell’Istituto con sede a Francoforte ed infine si focalizzerà l’attenzione circa obiettivi e compiti che gli Stati membri, attualmente 17, hanno ad essa affidato. Nel capitolo 3, in maniera speculare verrà poi trattata la Banca Centrale Americana, la quale ha una storia ben più longeva. Il primo tentativo di creazione di una banca centrale americana risale infatti al 1791 anche se l’effettiva nascita della Federal Reserve, così come la conosciamo oggi, è datata 1913 con la firma, da parte dell’allora Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson, dell’Employment Act. Anche qui si procederà ad una disamina degli organi che compongono questa istituzione. Infine nel paragrafo 3.3 saranno trattati gli obiettivi ed i compiti della FED. Nel capitolo 4 invece si cercherà di mettere a confronto i due Istituti attraverso la comparazione delle politiche monetarie da loro adottate, come ad esempio il quantitative easing per la FED e l’operazione LTRO per la BCE. Il confronto verterà su alcuni temi attualmente molto dibattuti quali indipendenza, trasparenza e accountability. In seguito sarà trattato il loro diverso approccio di politica monetaria: bank oriented per quel che riguarda la BCE e market oriented per quanto concerne la FED. Saranno poi confrontati gli obiettivi dei istituti e il loro margine di manovra in un periodo di shock finanziari come quello attuale e verrà condotta un analisi sul presunto rischio di moral hazard nel quale incorrerebbe la FED ogni qualvolta è stato effettuato un salvataggio, si prenderà in esame, al riguardo, l’analisi dell’economista William Poole. Verrà svolta infine un’analisi sul concetto di credibilità delle banche centrali. Nel capitolo relativo alle conclusioni si analizzerà il lavoro svolto evidenziando i motivi che hanno portato ad alcuni miglioramenti significativi negli Stati Uniti per quel che concerne l’economia reale, cercando di capire le difficoltà che incontra l’Europa nel superare la situazione di crisi.
L'indicatore di rischio sistemico SRISK mostra che in una situazione di stress le banche più indicatore di rischio sistemico SRISK mostra che in una situazione di stress le banche più esposte sono quelle franco tedesche. Così capiamo una cosa strana vista in queste settimane. esposte sono quelle franco tedesche. Così capiamo una cosa strana vista in queste settimane. L'analisi di Vladimiro Giacché (presidente Cer) sentito da Giuseppe Liturri
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NENS (Nuova Economia Nuova Società) n.9.
Monni, S., Spaventa, A. (2004) "Patto di stabilità e crescita. Tetto del 3 per cento" [in Italian].2004 •
AmbienteDiritto.it, n. 3
Prosegue il momento costituzionale della Banca centrale europea. La “svolta verde” della politica monetaria2022 •
Comparative Political Economy: Monetary Policy eJournal
Elementi per una rilettura dell’articolo di Paolo Sylos Labini: ‘Inflazione, disoccupazione e banca centrale: temi per una riconsiderazione critica’ (Notes on Paolo Sylos Labini’s ‘Inflation, Unemployment and Central Bank: Themes for a Critical Reconsideration’)2016 •
2022 •
Riv. trim. dir. dell'economia
Per una regolazione bancaria che «incoraggia e tutela il risparmio»2021 •
Innovazione e Diritto, n. 6
Too big to fail e riforme strutturali (qualche notazione a margine del volume: “Il tramonto della banca universale?”)2017 •
LA NEGOZIAZIONE OBBLIGATORIA NON E' PIU' OBBLIGATORIA?
LA NEGOZIAZIONE OBBLIGATORIA NON È PIÙ OBBLIGATORIA? NOTA ALL'2020 •
2018 •