Post di TotalMarketing

𝐌𝐚𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐲 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à, 𝐨𝐥𝐢𝐯𝐞 𝐅𝐢𝐜𝐚𝐜𝐜𝐢 𝐞 𝐮𝐧 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐩𝐚𝐜𝐤𝐚𝐠𝐢𝐧𝐠. 𝘝𝘢𝘴𝘴𝘰𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘳𝘵𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘪𝘤𝘭𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢𝘭 100%, 𝘭𝘢 𝘱𝘭𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘳𝘪𝘥𝘰𝘵𝘵𝘢 𝘢𝘭 15%. Una confezione in carta riciclabile al 100%, adatta a essere portata direttamente in tavola. Ficacci, storico produttore di olive, punta sulla #sostenibilità e lancia un nuovo #packaging, nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale. “Sostenibilità per Ficacci – ha detto ad askanews Giuseppe Ficacci, co-proprietario e direttore #Marketing di Ficacci Olive – significa condurre la nostra attività cercando di impattare il meno possibile sull’ambiente che ci circonda. #Ambiente inteso sia in termini produttivi, quindi di risorse, ma anche in termini di consumi, quindi di packaging. Abbiamo trovato una strada che ci è piaciuta fin dal primo momento, che è il packaging in #carta, #ecosostenibile perché #riciclabile nella carta tal quale. È composto da un 85% di carta e solamente un 15% di plastica, una sottile pellicola, che va a proteggere il prodotto e garantire la stabilità e la sicurezza alimentare sui nostri prodotti”. La nuova confezione della linea unpiattinodi.ficacci.com è stata studiata per essere utilizzata senza la necessità di travasare il contenuto, rispettandone gusto e proprietà organolettiche. Ficacci propone solo olive non pastorizzate, quindi prodotto crudo, senza liquido di governo. E l’azienda ora guarda anche i mercati internazionali. “Stiamo affrontando un’espansione in Paesi oltreoceano come gli Stati Uniti, o in Asia in Paesi come la Corea del Sud o il Giappone e la Cina – ha aggiunto Giuseppe Ficacci – dove la nostra produzione è percepita con un prodotto di assoluta, elevata #qualità. Il Made in Italy è sempre un volano, un traino importante e ovviamente otteniamo risultati quando questo #MadeInItaly viene percepito anche dal consumatore al momento dell’assaggio”. La battaglia all’Italian Sounding, oltre che dalla qualità dei prodotti come la nuova granselezione.ficacci.com passa oggi anche da quella degli imballi e dalla capacità di proporre soluzioni realmente sostenibili.

Che due scatole! 📦📦 Direbbe qualcuno, ma non noi. In occasione della Giornata Mondiale del Riciclo, Marie Kondo ci racconta come riutilizzare le iconiche scatole blu di pasta #Barilla per inviare oggetti tramite posta o corriere 📬 Qui il video hero: https://lnkd.in/dAF6CCkR Un ottimo secondo uso, che fa bene all'ambiente ed evita quelle orride buste di plastica grigia e spessa. Oltre a ridurre la quantità di scatole che finiscono direttamente nella carta. Oggi mi sono anche reso conto di quanto è minuta Marie Kondo vedendola vicino a un pacco di Rigatoni Barilla. Brave Ester Miozzo, Eléonore Pratoussy, Nhoon Ahmed e Simi Sanusi. Da un'idea ben ragionata di LePub eseguita da Francesco Andrea Poletti, Selim Ünlüsoy, Amira Ramadan, Beatrice Carli Moretti e Manuela Scognamiglio. #GlobalRecyclingDay #BarillaPeople / Barilla Group #BarillaSecondhandBox

“Futuro circolare” è la campagna educational che abbiamo realizzato insieme a Altroconsumo per diffondere le buone pratiche di riciclo, partendo dal coinvolgimento diretto di chi, nei gesti e nelle scelte quotidiane, può fare la differenza, ossia i consumatori. Con i nostri 680 ristoranti, infatti, che ogni giorno servono oltre 1,2 milioni di clienti, possiamo contribuire a educare, sensibilizzare e velocizzare il processo di transizione ecologica, a partire dalla corretta differenziazione dei rifiuti. La campagna si inserisce nel più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso da McDonald’s, che negli anni ha visto importanti investimenti e uno sforzo concreto per raggiungere risultati misurabili a favore dell'economia circolare. Per saperne di più, visita il nostro sito: https://lnkd.in/e5gCPQNy

“Futuro circolare” è la campagna educational che abbiamo realizzato insieme a Altroconsumo per diffondere le buone pratiche di riciclo, partendo dal coinvolgimento diretto di chi, nei gesti e nelle scelte quotidiane, può fare la differenza, ossia i consumatori. Con i nostri 680 ristoranti, infatti, che ogni giorno servono oltre 1,2 milioni di clienti, possiamo contribuire a educare, sensibilizzare e velocizzare il processo di transizione ecologica, a partire dalla corretta differenziazione dei rifiuti. La campagna si inserisce nel più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso da McDonald’s, che negli anni ha visto importanti investimenti e uno sforzo concreto per raggiungere risultati misurabili a favore dell'economia circolare. Per saperne di più, visita il nostro sito: https://lnkd.in/e5gCPQNy

Questo packaging è l'esempio di cosa si può fare con un po' di fantasia e ingegno! Si chiama Rollor Premium ed è una soluzione di imballaggio sostenibile progettata dall'azienda olandese Rollor Packaging e dedicata ai capi delicati. Lo scopo è fornire una nuova esperienza di imballaggio che sia in grado di: a) inquinare meno; b) migliorare l'efficacia della confezione; c) proteggere il prodotto e mantenerlo nel suo stato migliore; A parte che guardare il video è quasi ipnotico (l'ho rivisto 3 volte) trovo che sia una soluzione veramente brillante per un problema tutt'altro che banale: quello dell'inquinamento da imballaggi. Secondo i dati, infatti, questi generano più rifiuti di plastica di qualsiasi altra industria e in Europa rappresentano più del 60% di tutti i rifiuti di plastica in termini di peso. L'idea di questa azienda va perciò nella direzione di ridurre il problema mantenendo inalterata la funzione del packaging. La tecnologia utilizzata si basa su semplici incastri e consente al prodotto di non avere alcuna piega. Fantastico! Che ne pensi?💬 —— 📌 Se hai trovato interessante questo post seguimi per altri contenuti 👉🏻 Lorenzo Ferrari. Qui invece puoi scoprire di più su ciò che facciamo in smarTalks per le aziende: www.smarTalks.it #LorenzoFerrari #marketing #adv #design #ideas #creativity #packaging

Il futuro dei vini “sostenibili” negli Stati Uniti - più orientati verso quelli “organic”, cioè biologici - è roseo, ma non privo di criticità. La proliferazione di certificazioni, non tutte “trasparenti”, genera confusione e rischia di appannare l’immagine dei vini seriamente sostenibili, e a ciò si aggiunge l’impossibilità di un controllo circa la veridicità della comunicazione aziendale. Ecco i punti critici, individuati per WineNews, da Deborah Parker Wong, giornalista Slow Wine Guide USA. Il presente e il futuro dei prodotti commercializzati utilizzando dichiarazioni di sostenibilità sembrano vantaggiosi, come afferma uno studio quinquennale congiunto di McKinsey e NielsenIQ, che ha preso in considerazione la correlazione tra le dichiarazioni dei produttori sui fattori Esg - Environmental, Social & Governance, che indica il rating di sostenibilità relativo a impatto ambientale, sociale e di governance - e il comportamento di acquisto di beni di consumo confezionati. #winenews

🔹Nomisma: il 45% degli acquisti decisi in base all’assenza di packaging in eccesso e alla riciclabilità dei materiali. Molte le innovazioni sugli imballaggi presentate a Cibus a cui si aggiungono codici Qr su origine e tracciabilità dei prodotti.

Annalisa Spuntarelli e Valentina Dusci di Pernod Ricard hanno raccontato a youmark.it come la partnership tra agenzia e brand sia funzionale ad affrontare le nuove sfide delle strategie di comunicazione. Ciò che accomuna Havas Media e Pernod Ricard è il concetto di 'experience': i consumatori non cercano più solo prodotti ma esperienze autentiche da vivere. Havas, in qualità di The Media Experience Agency, supporta infatti da ormai tre anni il brand nel loro posizionamento come 'creatori di convivialità'. Nel mondo della comunicazione emergono sempre più velocemente temi caldi come l'AI, la deprecazione dei cookies, l'omnicanalità, per citarne alcuni, è importante quindi adottare un approccio sistemico e integrato basato su un set di professionalità multidisciplinari. Allo stesso modo, temi importanti come etica, inclusione e trasparenza sono ormai imprescindibili dalla comunicazione di brand e agenzie. Proprio perché sono le persone che fanno la differenza questi valori devono necessariamente coinvolgere tutti. 👉 Leggi qui l'intervista https://lnkd.in/dGM8PPXQ #TheMediaExperienceAgency #LetsMakeAMeaningfulDifference

I finalisti dell’edizione 2024 del contest Best Packaging hanno sorpreso i nostri giudici presentando soluzioni innovative da un punto di vista tecnico e ingegneristico, insieme a progetti attenti alla sostenibilità dei materiali e alla riduzione dell’impatto ambientale, ma soprattutto con chiaro focus all'#accessibilità del prodotto contenuto, come previsto dal regolamento. Le aziende che si sono distinte per le loro proposte sono: Amadori / Cartaform S.r.l. /Coop Davines Group | Certified B Corp [ comfort zone ] / DI MAURO Flexible Packaging / DOLPHIN PACK S.R.L./ DS Smith / Cooperazione tra ETIPACK SPA CB Packaging A.P.I srl e Palladio Group Ferrero / Fiorini International Galdi S.r.l. / Gentlebrand / Goglio Group / @GRUPPO X di X Gruppo Marion Sterner Gruppo Happy / ITP Industria Termoplastica Pavese Spa LANDOPACK / Masterpack SPA Nestlé’ / Niederwieser Spa Offmar Srl WaveBag™ / POPLAST Gruppo Sada / Seda International Packaging Group in collaborazione con Parmacotto Group Taghleef Industries in collaborazione con UPM Raflatac, SABIC e Zarotti Spa / Vimar SpA Vuoi conoscere i dettagli dei progetti finalisti? Continua a seguirci qui: https://lnkd.in/dhp6BBGe #packaging #imballaggio #innovazione #tecnologia #sostenibilità #BestPackaging2024

Ecco dove finiscono i vestiti che H&M dice di “riciclare”: in mezzo al mare o nelle discariche dall’altra parte del mondo. In alcuni punti vendita svedesi, H&M ha avviato un programma che permette ai clienti di scambiare vestiti usati in cambio di buoni sconto. Sul sito del noto brand fast fashion, si legge che i capi possono essere rivenduti, convertiti o riciclati. Ma è stato davvero questo il loro destino? ⬇️ Per tracciare gli spostamenti, un reporter del quotidiano svedese Aftonbladet ha posizionato degli AirTags in alcuni vestiti che ha depositato nelle scatole di raccolta di H&M. Qualche mese più tardi, i capi si trovavano dispersi in mare o bruciati nelle discariche in Asia e Africa. Secondo Changing Markets, molti programmi di raccolta e riciclo di capi d’abbigliamento non sono altro che strategie di marketing: da un lato, i clienti pensano di compiere un gesto eco-friendly, mentre dall'altro sono spinti a effettuare ulteriori acquisti incentivati dai buoni sconto. Sul loro sito web, H&M promette di “guidare il cammino verso un'industria della moda ecologica, equa e inclusiva”. Ma la realtà (ahimè) è spesso ben diversa dagli slogan. 💬 Quale credi che sia la miglior soluzione a questo problema? _______ Se ti interessano questi temi, ne abbiamo parlato su Greencome 🌎 #H&M #fastfashion #riciclo #greenwashing