Post di D&D Associati SRL

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100% Made in Italy. 100% Qualità controllata durante tutte le fasi della produzione. Ogni piccolo aspetto della catena di produzione ha subìto un percorso di validazione che ha richiesto tempi e certificazioni per testarne qualità e processi. Grazie all'attenzione alle materie prime, ogni prodotto è in grado di restituire un'esperienza di gusto di altissimo livello. I dettagli, che abbiamo curato fin dal principio di questo grande progetto internazionale, rappresentano per la nostra azienda un importante biglietto da visita. Il viaggio che ci ha portati dalla ricerca della migliore miscela fino all'imbustamento (con il brevetto del nostro packaging) ci rende orgogliosi di quello che possiamo definire un prodotto e servizio di eccellenza e oggi vogliamo condividere un aspetto fondamentale della nostra missione - l'arte e la dedizione che mettiamo nella creazione dei nostri prodotti 100% Made in Italy. 100% qualità per The Perfect Cocktail significa rispetto per le materie prime, attenzione alle esigenze di chi le consuma e cura di tutte le fasi della produzione. #qualità #produzione #ready2enjoy

Da anni ormai la scena della birra artigianale è dominata dalle birre luppolate, che siano American Pale Ale, IPA, NEIPA, Hoppy Lager, White IPA... Questo ha ovviamente portato ad una sempre maggiore attenzione alla qualità dei luppoli utilizzati, vista come elemento imprescindibile per ottenere una buona birra. Ma come valutare un luppolo? Come capire se darà un qualcosa in più alla nostra birra, e come ottenere il massimo dalla qualità che ci ritroviamo tra le mani? In questo articolo del nostro blog, il Consulente Tecnico Manfredi Guglielmotti approfondisce gli approcci più diffusi e su cosa focalizzarsi durante la valutazione della qualità del luppolo, svelando i metodi seguiti anche dai nostri esperti quando selezioniamo e valutiamo i lotti di luppoli che vi offriamo. Per leggere l'articolo: https://bit.ly/hopsensory

"Drink here at the same price of the shelf" Le vendite di vino nel 2023 hanno subito una battuta d'arresto molto importante in tutti i canali di vendita, ma è l'Ho.Re.Ca. quello che preoccupa di più le aziende vinicole con vendite crollate nel periodo settembre-ottobre e con un novembre che pone sempre più interrogativi e scetticismo. Sembra non essere una flessione momentanea, ma sembra essere qualcosa di strutturale. La presenza di proposte alternative al vino come cocktail e birra, oltre alla inevitabile progressione generazionale lascia pensare che qualcosa vada ripensato. Fino qui nulla di nuovo. La ricetta di molti produttori per uscire da questa situazione di stasi? la premiumization,"alziamo i prezzi ed alziamo la qualità, così ripristineremo i margini". A mio avviso questa che pare essere la soluzione, sta diventando proprio il problema. La logica empirica del 3x (anche 4x) applicata da molti operatori dell'Ho.Re.Ca., ovvero determinare il prezzo in carta di una bottiglia con il 300%/400% di markup, sta portando il vino "fuori mercato", e le scelte ricadono quindi su soluzioni più economiche e più facili da apprezzare, meno snob e soprattutto che non condizionino anche gli altri commensali. Ormai con le funzioni di Vivino, è facile riscontrare i prezzi dei prodotti nelle carte dei vini e conoscere i prezzi applicati dai vari store online. Caso a sè quello delle enoteche gastronomiche, dove è spesso possibile consumare vini accompagnati da una proposta gastronomica molto semplice, ma allo stesso prezzo dello scaffale, ed è proprio questo format che sta vincendo nelle vendite di vino. Sarà sufficiente premiumizzare rendendo di fatto il vino un privilegio per invertire la tendenza? o sarà necessario ripensare i margini nei vari livelli della catena distributiva ed efficientare la gestione delle scorte? Il mercato ci ha già dato la sua risposta #WineSales #HoReCa #Premiumization #DrinkResponsibly #Vivino

L’argomento più discusso sia nel fine anno 2023 che in questo inizio del 2024 è il calo dei consumi di vino con il relativo tentativo di cercarne le motivazioni. Jancis Robinson, che si può considerare la più nota Master of Wine a livello mondiale, dalle colonne del prestigioso Financial Times, ha dato il suo parere su quelle che potrebbero essere le principali motivazioni del calo dei consumi di vino che si sta registrando in numerosi mercati internazionali. https://lnkd.in/d4HR3BJ5

Il debutto dello spot Conad firmato Ogilvy e The Box Films negli slot del Festival di #Sanremo porta di riflesso un confronto con La Carota di Esselunga. I supermercati, però, sono il nuovo luogo dell’emotività italiana nella pubblicità

Internazionalizzare la propria azienda in Svizzera? Leggete questo esempio per capirne le potenzialità, in un settore davvero unico nel suo genere. Con materie prime locali e a breve un negozio di panini gourmet con prosciutto di qualità. Ma non solo. Bravi= Parmacotto Group