Post di Alessandro Benetton

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Fondatore e Managing Partner di 21 Invest - Presidente di Edizione

L'IMPORTANZA DI PARLARE PER ULTIMI   Nel business siamo tutti influenzati da chi ha più autorità di noi.   Se ci sediamo a una riunione di lavoro, e magari siamo gli ultimi arrivati in azienda, tendiamo ad avere un po’ di timore reverenziale nel parlare.   Soprattutto se ci sembra di contraddire dei superiori.   Per questo sono rimasto colpito dal metodo di Jeff Bezos.   In Amazon, il CEO, parla sempre per ultimo.   L’idea è quella di consentire ai nuovi membri del team di parlare per primi, creando uno spazio protetto in cui le idee possono fluire liberamente.   È una pratica quantomeno interessante.   Troppo spesso infatti diamo per scontato che l’esperienza sia sempre la chiave del successo. In realtà, i nuovi arrivati portano un punto di vista fresco.   Una visione in grado di apprezzare spesso più le opportunità che i rischi.   È poi compito dell'imprenditore ascoltare, raccogliere spunti e avere la capacità di filtrare e sviluppare le idee più promettenti.    In un mondo in costante evoluzione, la capacità di adattarsi e innovare può fare la differenza tra il successo e l'insuccesso.   Ve ne parlo meglio in questo episodio di #UnCaffèConAlessandro.

Giovanni Giordano

CHRO, Human Capital Advisor

3 settimane

Great post and and an excellent habit for top organisations. In Procter & Gamble, it was a habit decades ago in the Marketing Department, arguably one of the best in the World, when evaluating advertising copy. In a large meeting, Juniors were asked to share first their assessment of the copy proposed by the Agency and then the seniors would. Only in the end, the most senior executive in the room would share his/her assessment to make sure it would not influence others and prevent good insights from being given enough attention. I’ve also seen this approach used effectively in annual Talent reviews.

Alessandro Bassetti

Lawyer - Strategic Business Advisor, External Relations, Public Affairs

3 settimane

Oltretutto parlare per ultimi è un ottima tattica per raccogliere informazioni e formulare ulteriori ipotesi o rafforzare quelle già formulate. Ti permette inoltre di riscontrare umori e status dei partecipanti alla conversazione permettendoti di scegliere il registro più adatto ai raggiungimenti del fine. Parlare per primo può essere utile solo in determinati contesti dove "settare" l'agenda è cruciale. Nel caso di Bezos è quasi necessario andare per ultimi anche per evitare questo. Un CEO di un'azienda importante come la sua parlando per primo rischierebbe di inquinare da subito la conversazione con il rischio che tutti avrebbero paura ad uscire dal solco da lui tracciato

claudio G.

Mensa member (152 Cattel Score)-Professional Writer (Member of Iapwe)-Medium Author-Artist

3 settimane

Grazie Alessandro per la sconvolgente e nuovissima info che un CEO ascolta e poi decide e che un novellino porta aria fresca in azienda. A parte l'ironia, che spero mi perdonerai, la cosa piu' innovativa era quella che faceva mr Gore fondatore della Goretex. Assumeva giovani brillanti e quando questi gli chiedevano "cosa devo fare", lui rispondeva loro " non ne ho la minima idea. Lo scopra". Buon lavoro

Claudio Ridolfi

Servizi di Consulenza Transizione 4.0

2 settimane

Caro Alessandro, Quando si raggiungono livelli come quelli di Jeff Bezos, è chiaro che non esistono solo in Italia, ma anche a livello globale. Gli Stati Uniti offrono un ambiente unico che permette di arrivare a tali vette, ma solo le persone più strutturate e capaci riescono ad emergere. Chi arriva a quei livelli lo fa perché ha capito profondamente che c’è sempre qualcosa da imparare. In Italia, spesso il saccente crede di essere il più importante solo perché parla per ultimo. Tuttavia, Jeff Bezos parla per ultimo non per imporre la sua autorità, ma perché ha capito l'importanza di ascoltare e imparare dagli altri. Questo è uno dei motivi per cui è un leader nel suo settore. Il tuo messaggio sull'importanza di parlare per ultimi è cruciale. Nel mondo del business, siamo tutti influenzati dall'autorità. Durante le riunioni, i nuovi arrivati spesso esitano a parlare per timore di contraddire i superiori. Ma il metodo di Jeff Bezos, che parla per ultimo, consente alle idee di fluire liberamente e offre un’opportunità unica di apprendimento e innovazione. Grazie per aver condiviso questo importante insegnamento.

Virginia Feroldi

Business owner

2 settimane

Giustissimo quanto dici, Alessandro, ma quanti CEO, leader, manager, dirigenti e responsabili lo fanno davvero in Italia e sono illuminati e lungimiranti come Bezos? Pochissimi purtroppo… Quanti hanno voglia di ascoltare per davvero, mettendosi in gioco in prima persona per creare uno scambio innovativo e proficuo di idee ed esperienza con i giovani magari appena assunti? “Put your money where your mouth is”… C’è ancora tanto, tantissimo su cui lavorare, ma l’importante è che non venga mai a mancare l’esempio di chi invece ci crede fermamente e persegue ogni giorno questo obiettivo e la volontà di dialogare e comunicare, altrimenti c’è un’inevitabile rottura… “Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”. (Madre Teresa di Calcutta)

Paola M.

Esploratrice

3 settimane

Sono d'accordo anch'io con Jeff Bezoz poiché le idee come dice il Dott. G. Stratta non hanno gerarchia... quindi se un neo assunto ad uno stadio "green field" può contribuire con un' idea grandiosa ci possono essere sviluppi innovativi. Diversamente, ci sono persone senior che apportano valore aggiunto proprio perché hanno avuto nel corso della loro carriera diverse esperienze pensando e risolvendo problemi in modo laterale. Grazie per il Suo post.

Stefano Scaliti

External Deputy Manager presso Braemar ACM Shipbroking Offshore Dpt

1 settimana

A parlare sono tutti capaci, ad ascoltare meno. Non bisogna essere Bezos ,se dotati di intelligenza per sapere che bisogna ascoltare tutto e tutti, i vertici in primis. Se si sa ascoltare con attenzione ogni giorno si impara qualcosa anche dal più inesperto. Personalmente non ho mai avuto timore di manifestare la mia opinione anche se contrastante. L'importante è confrontarsi con educazione e rispetto, pronti ad ammettere i propri sbagli, che sono il cemento della nostra competenza, errori fatti in buona fede logicamente. Mi rammarica ammettere che abbiamo perso il buon senso, o lo usiamo poco. Viviamo in un mondo che non riconosco più, un mondo votato al solo profitto, troppo materiale, dove la stretta di mano e la propria parola non valgono più. È un vero peccato.

Emanuele Conti-Vecchi

CFO and Board Member at BeMyEye / Ex CITI M&A TMT (10 years) / Angel Investor / Co-Founder at PayByFace

3 settimane

Proprio ieri sera ho affrontato questo argomento con mio sucero, former executive di successo. Mi ha consigliato calorosamente di leggere "taisez vous, on vous ecoutera" di Amelie Blanckaert (pubblicato da pochi mesi). Credo che il messaggio sia lo stesso. Mi permetto di condividere la raccomandazione.

I absolutely agree, sometimes it is precisely the opinions of the youngest or the latest arrivals that, being less contaminated so to speak..., make you reflect and wisely make you make the right decision, and then alone you don't get anywhere, the union of generations is the true strength of a good team guided by positivity and a healthy ambition certainly leads to success. I wish a wonderful evening.

Riccardo T.

🚀 Pensare ed agire fuori dagli schemi 👉 VISIONARI Cofounder

2 settimane

Il nostro problema è che non abbiamo una cultura che valorizza gli errori: far parlare i junior per primi non solo porta nuove idee e creatività, ma sopratutto offre loro la possibilità di sbagliare ed imparare.

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