Post di Alessandro Migliorini

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Director, Country Manager Italy and Director of the Italian Companies presso European Energy A/S

Tra l'energia del periodo ipotetico dell'irrealtà e gli ostacoli alle rinnovabili l'unica certezza è che si continuerà a bruciare petrolio, gas e carbone. Ho aspettato quasi 24 ore per riflettere ma i numeri, gli scenari e le date da piano trentennale mi convincono oggi ancora meno di ieri. Mi pare pericoloso alimentare una narrazione che sembra voler spostare il problema che in Italia abbiamo oggi e con certezza da qui al 2030, ovvero il ritardo delle rinnovabili e un mix troppo sbilanciato sulle fossili, parlando di un futuro ipotetico e ancora non certo del nucleare. Tra l'altro il vecchio è vietato dalla legge e quello nuovo non arriverà, dando per scontato che arriverà e che non ci saranno opposizioni sul territorio, certo in tempi brevi e i primi a dirlo solo gli esperti. Ci torneremo nei prossimi giorni. Idem per i costi, mi sfugge come si possano calcolare oggi essendo le nuove tecnologie non definite e con esse i non trascurabili contingency factors. Mi pare, pertanto, necessario prima d’ogni altra cosa chiarire il dove si ipotizza una futura realizzazione e sopratutto come si intende gestire il tema scorie. Ci si limita a dire un “fino al 22%” indeterminatezza tipica delle dichiarazioni di intenti non vincolanti, (fino a 22 potrebbe essere qualunque numero fino a…) lasciando così intendere che ci sarà un restante 78% e oltre…il che dimostra ancora una volta la funzione ancillare sulla richiesta di energia elettrica nazionale. Nel frattempo, a meno che non accadano miracoli che solitamente in ambito scientifico sono rari, i Paesi che svilupperanno le rinnovabili avranno mix energetico meno dipendente dalle fossili e dalle crisi geopolitiche con meno emissioni e costi più bassi. Ricordo che la dipendenza altrui è anche uno dei fattori penalizzanti del nucleare. Purtroppo, allo stato attuale, a me pare che gli orizzonti temporali così concepiti “facciano scopa”, nella sua accezione gergale negativa, con gli impegni assunti con Paesi del medio oriente su forniture di gas per oltre 25 anni, gas che rimane necessario nel percorso di transizione ma che dovrebbe essere usato come back up e non per la generazione baseload con l’ovvia conseguenza di trattenere l’Italia in uno stato di dipendenza. Chi non sviluppa le rinnovabili...aspetterà il 2050 leggendo le notizie da cellulari e PC alimentati con energia prodotta da centrali a gas e carbone? Nel frattempo si sposta l’attenzione sulle disfatte calcistiche che hanno certamente un impatto emotivo più urgente. P.s. forse non sono stato sufficientemente chiaro ma la domanda è semplice? Che facciamo nei prossimi 25 anni visto che mi pare che il trend sia quello di limitare la penetrazione delle rinnovabili (DL Agrivoltaico, DM aree idonee etc) considerato che l’obbiettivi di 80 GW al 2030 dichiarato non è oggettivamente raggiungibile alla luce delle normative sopracitate? Grazie . . . #energia #rinnovabili #nucleare #italia #politicheenergetiche #gas Il Sole 24 Ore Celestina Dominelli

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Giorgio Mingrone

Head of "Safety Assessment and Radioactive Waste Management" Area of the National Repository - Sogin

2 settimane

Analisi chiara ma discutibile. Chiara perché esprime il concetto "tutto rinnovabile". Discutibile perché la chiarezza di cui sopra sembra presentata un po' come per "partito preso" (o perché vende rinnovabile), senza considerazioni di tipo tecnico, economico ed ambientale. Ci sono forti impedimenti sul 100% rinnovabile, anche perché non è vero che un è sistema che rende indipendenti. Ovvio che per il nucleare, sarà da fare un attento lavoro legislativo di preparazione. Per inciso non è vero che la legge vieta il vecchio e non il nuovo. Inoltre, il problema della gestione dei RIFIUTI RADIOATTIVI (non si chiamano scorie) è solo uno spauracchio che viene sventolano per incutere timore o perché non si conosce la tematica. L'unico problema legato alla gestione dei rifiuti radioattivi è quello di accettazione delle località del Deposito Nazionale (vedi www.depositonazionale.it). Non vi sono problemi tecnici insormontabili o di sicurezza o ambientali di sorta. Certo, quello dell'accettazione non è banale ma ce l'ha anche il parco eolico di turno... Se non per il fatto che chi realizza l'impianto eolico sa ben incentivare economicamente i proprietari terrieri (a volte forzatamente) favorendo l'accettazione

Alessandro Cavuoto

Ingegnere Industriale. Ingegneria Meccanica Aeronautica - Industria 4.0

2 settimane

Alessandro Migliorini mi spiega in quale misura e in quale punto del PNIEC o di ogni altro decreto, legge o direttiva viene messa in contrapposizione esclusiva l'esistenza e lo sviluppo delle rinnovabili con quelle del nucleare? Lei rappresenta un settore e un'organizzazione che si occupa di vendere fotovoltaico, e abita in Danimarca. Solo questo la dovrebbe mettere in discussione come voce da ascoltare relativamente alle politiche energetiche italiane. Le aziende che installano (NON vendono) rinnovabili come la mia e i competitor (engie, a2a, iren, ecc) NON hanno detto una parola in merito. Non vedono alcun pericolo. Siete solo voi di Italia solare e affini a farlo. Si chiama lobbismo Basta.

Fabio Ficano

Managing Director of Venture Studio | Entrepreneur | Investor | Energy Expert | Global Industry Affairs

2 settimane

Alessandro, Sei come la carta moschicida per questi supereroi che sono disposti ad aspettare un politico italiano che promette infrastrutture energetiche tra 30 anni (ma inizia a dare consulenze da subito). Costi quel che costi! (Mi chiedo cosa mai potrebbe andare storto... 🤣) Addirittura, uno dei soliti "geni" de noiantri è preoccupato che i cinesi, con chissà quale interruttore, ci stacchino la spina... o che masochisticamente smettano di produrre pannelli forzandoci a produrli localmente a un costo più alto... Sono certo che il genio sta ancora usando il telefono a manovella prodotto da "Società Italiana Siemens" a Milano... e certamente ci sta allagando di interminabili minchiate usando la macchina da scrivere dell'Ing. Olivetti. Tutto potrei pensare tranne che usasse un aggeggio prodotto o con componentistica cinese!!! (un genio!!! 🤣 🤣 🤣)

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Celestina Dominelli

Giornalista presso Il Sole 24 Ore

2 settimane

Ogni osservazione su questa intervista è lecita e sto leggendo i vostri rilievi. Eviterei però le offese personali al ministro che, peraltro, non è presente su questo social e non può replicare. O Alessandro Migliorini intendeva aprire un dibattito anche su questo fronte? Saluti.

Svizzera Italia 2-0 Noi siamo degli Scamacca che ostentano di essere dei fenomeni ma in realtà siamo dei fenomeni da circo. Basta guardare cosa succede da 100gg in California, il mondo va avanti e non fa preferenze di persone e di economie G7 G20, la casalinga di Voghera oppure la mamma la signora Valeria sono loro che comandano e che hanno il potere vero, vanno dai fondi pensione e se i cagnoni neri come JPMorgan Blackrock goldman sachs Vanguard Fidelity etc si sono mossi sulle rinnovabili... Alle scorse elezioni regionali europee i politici hanno capito che il 50%+1 nemmeno li considera(?) A settembre 2024 iniziano le interdipendenze di sistema (pubblica + privato) dove la combinata giustizia&difesa istruzione sanità e aziende non solo fertili ma feconde inizieranno ad interagire, vediamo se sarà una occasione persa, l'ennesima in questo Paese che è più una espressione geografica che un popolo Un conto è disperdere 7 scarsi con 93 bravi, noi siamo nella condizione inversa per cui w il debito, illusione di vivere a debito sarà pagata a caro prezzo Bruciare materia per scaldarci muoverci era il sogno delle manifatture ingegneristiche e tecnologiche di 250 anni fa, oggi non è più così

Alessandro Cappelli

Managing Director by windYmotion GmbH

2 settimane

Come sempre si procede controcorrente e contro ogni logica, per favorire le soliti lobbies di potere. Non ha senso investire nel nucleare quando, a prescindere dai rischi e dal fatto che ad oggi non sappiamo come smaltire i rifiuti radioattivi, quando avremo finito di realizzare gli impianti, in ca. 20 anni, la tecnologia su cui si basa la loro realizzazione sarà già obsoleta. Solo le rinnovabili rappresentano una soluzione a breve termine e quando gli impianti diventano obsoleti, si procedere con il Repowering, aumentandone l’efficienza. Dismettere una centrale nucleare costa miliardi, costi che poi dovrà sostenere il Governo con in soldi dei cittadini.

Marco Pipparelli

Renewable Energy

2 settimane

La narrazione orma è chiara, un misto di ignoranza e anima venduta al cane a sei zampe post 2023. Non bisogna stupirsi, caschetto in testa e avanti sperando che li si mandi tutti a casa in tre anni. ogni kWora prodotto dalle rinnovabili e’ uno in meno bruciando il gas di San Donato. Spostare l’attenzione su nuove improbabili fonti di energia, screditare le rinnovabili e rallentarne la penetrazione. Un Gattopardo in salsa moderna.

Davide Schembari

Lead Mobile Engineer (Android) @ GxS Bank

2 settimane

Il fatto che in Italia il nucleare non arriverà ha motivazioni politiche e pseudo-culturali. Non vi è nulla di scientifico o concettualmente impossibile perché abbiamo tutte le risorse per farlo. Trovo allucinante che si facciano considerazioni del genere dopo aver bruciato per decenni combustibili fossili senza che nessuno lo facesse notare su LinkedIn

Maria Oggiano

Professionista nel settore Energia rinnovabile e ambiente

2 settimane

Che ne faremo delle pale eoliche. Fra 20 anni saranno obsolete. avremo il territorio devastato irrimediabilmente e costi non ammortizzati . La tecnologia avanza .basta informarsi

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