Legambiente

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Organizzazioni civiche e sociali

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Chi siamo

Siamo un’associazione senza fini di lucro, fatta di cittadini e cittadine che hanno a cuore la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, la qualità della vita, una società più equa, giusta e solidale. Un grande movimento apartitico fatto di persone che, attraverso il volontariato e la partecipazione diretta, si fanno promotori del cambiamento per un futuro migliore. Abbiamo fondato la nostra missione sull’am­bientalismo scientifico, raccogliendo dal bas­so migliaia di dati sul nostro ecosistema, che sono alla base di ogni denuncia e proposta. Da 39 anni ci battiamo per un mondo migliore, combattendo contro l’inquinamento, l’illegalità e l’ingiustizia per la bellezza, la tutela, una migliore qualità della vita.

Sito Web
https://www.legambiente.it/
Settore
Organizzazioni civiche e sociali
Dimensioni dell’azienda
51-200 dipendenti
Sede principale
Rome, RM
Tipo
Non profit
Settori di competenza
Environment, Sustainable Development, Animal Welfare, circular economy e volunteering

Località

Dipendenti presso Legambiente

Aggiornamenti

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    Le fonti energetiche #rinnovabili – solare, eolica, idrica, biomassa, geotermica – sono amiche del #clima, disponibili, sicure e, se ben programmate e pianificate, sono a basso impatto ambientale ed economicamente convenienti. Per questo abbiamo presentato oggi a Roma, il “100% rinnovabili network”, l'appello promosso da Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dalle principali associazioni ambientaliste, che ha raccolto cento firme ed è aperto a società civile, Terzo settore e mondo scientifico. L’obiettivo dell'iniziativa è dire no al #nucleare e alle fossili promuovendo un modello basato sulle fonti energetiche rinnovabili che, da sole, sono in grado di soddisfare tutto il fabbisogno di #energia, sia attuale sia dei prossimi anni. L’unica strada possibile è quella del 100% rinnovabili, no al nucleare! Leggi l'approfondimento qui: https://lnkd.in/dHM9GJaJ

    L’Appello per un “100% rinnovabili network”: i primi 100 firmatari • Legambiente

    L’Appello per un “100% rinnovabili network”: i primi 100 firmatari • Legambiente

    https://www.legambiente.it

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    Nel marzo del 1994 presentammo il nostro primo rapporto sulla cosiddetta Rifiuti S.p.A, per denunciare la trama nazionale e internazionale dei traffici illegali di rifiuti che coinvolgevano il nostro paese. Nel dicembre di quello stesso anno vedeva la luce anche il nostro primo #RapportoEcomafia. A trent’anni di distanza, purtroppo le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. E le testimoniano inesorabilmente i dati raccolti per questa trentesima edizione del nostro rapporto. Nel 2023 abbiamo assistito a un’impennata di #reati, che segnano un aumento del +15,6% rispetto all’anno precedente. Parliamo di ben 35.487 illeciti penali, con una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora! Si tratta di cifre impressionanti che hanno generato un fatturato di 8,8 miliardi di euro. Il Mezzogiorno è la zona più colpita, con in testa Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, mentre a livello provinciale troviamo Napoli, che sale al primo posto, seguita da Avellino, Bari e Roma. Al #GovernoMeloni chiediamo un impegno serio nella lotta alle ecomafie. Non ci stancheremo mai di dire “No Ecomostri, No Ecomafie”, messaggio che abbiamo ribadito anche durante il nostro blitz lungo le coste laziali con la nostra #GolettaVerde. Vuoi scoprire tutte le storie e i numeri della #criminalitàambientale in #Italia? Visita 👉 https://lnkd.in/dtRt9HUn

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    A che punto siamo con la raccolta differenziata? Ce lo dicono i dati della 31° edizione di #ComuniRicicloni, il concorso nazionale che dal 1994 premia i comuni coi migliori sistemi di gestione dei #rifiutiurbani presentato oggi durante la seconda giornata del nostro EcoForum. Il 2024 ci restituisce un quadro un po’ più ottimistico delle precedenti edizioni, a conferma che, grazie al lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti, il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo #circolare è davvero possibile! In Italia, ad esempio, sono sempre di più i Comuni #RifiutiFree, ovvero quelli con una produzione pro capite di rifiuti indifferenziati avviato a smaltimento al di sotto dei 75 kg/ab/anno, che nel 2023 salgono a quota 698 (+69 rispetto alla scorsa edizione). Aumenta, di conseguenza, anche la percentuale di #cittadini Rifiuti free rapportata al totale della popolazione italiana, che passa dal 6% al 6,9%, con un aumento in termini assoluti di 539.590 abitanti - quasi una città come Genova – che usufruiscono di un efficiente servizio di gestione dei rifiuti. Dati che ci riconfermano quanto sia indispensabile puntare sulle grandi #città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta (come il porta a porta) che tengono insieme qualità e prevenzione dei #rifiuti avviati a smaltimento e rafforzare l'organizzazione a livello consortile per un’adeguata e capillare rete impiantistica per il #riciclo e il trattamento dei rifiuti.  È necessario che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte: oltre a un buon sistema di raccolta e una forte riduzione del secco residuo, occorre accelerare il raggiungimento degli obiettivi più generali di consolidamento dei principi cardine della gerarchia della gestione dei rifiuti, di sviluppo di #filiere e settori strategici nel panorama nazionale e accompagnare i #territori nella realizzazione di nuovi impianti e nella riqualificazione di quelli esistenti essenziali per  la #rivoluzionecircolare del Paese.    Sfoglia il nostro dossier su https://ricicloni.it/  #Ecoforum è realizzato insieme a La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in collaborazione con CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e CONOU Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati, e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio.

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    Se il Governo Meloni è sempre più convito dell’utilizzo del #nucleare tanto da prevedere nell’ultima versione del PNIECC un mix elettrico con una quota di nucleare "di circa l’11% e il 22% al 2050 ", gran parte degli italiani la pensano diversamente e dice no al ritorno dell’atomo. I dati del sondaggio Ipsos che abbiamo presentato oggi a Roma in occasione della prima giornata dell’XI edizione dell’EcoForum parlano chiaro. Per il 75% degli intervistati ad oggi il nucleare non è una soluzione attuabile e non rappresenta una valida alternativa perché troppo pericoloso e poco conveniente. Solo il 25% sostiene che sia meglio un ritorno al nucleare, data la situazione complessa.    Come ogni anno l’#Ecoforum è un appuntamento importante per riflettere sulle priorità necessarie al raggiungimento degli obiettivi europei e fare il punto su ostacoli, strumenti, innovazioni, filiere strategiche e buone pratiche per velocizzare la #transizioneecologica italiana. Mancano solo sei anni al 2030: per allineare il nostro paese al resto dell’#Europa, dobbiamo accelerare lo sviluppo e la realizzazione di nuovi impianti a fonti pulite dicendo no al nucleare e stop alle #fontifossili e lavorare sulle filiere strategiche dell’economia circolare a partire dal #riciclo dei RAEE.  Per far ciò occorre rimuovere quegli ostacoli burocratici e tecnologici che oggi ne rallentano lo sviluppo, perseguire la strategia “Rifiuti zero, impianti mille”, puntare ad un modello di gestione sempre più ottimale, basato su raccolta porta a porta, tariffazione puntuale, impiantistica diffusa e capillare sul #territorio e nuove campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini. Abbiamo di fronte una grande #opportunità di riqualificazione sociale, risanamento ambientale e rilancio economico dei territori: non sprechiamola!  Per approfondire e leggere i risultati dell’indagine vai su https://eco-forum.it #Ecoforum è realizzato insieme a La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in collaborazione con CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e CONOU Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati, e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio

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    Domani nella Sala Verdi dell’Hotel Quirinale a Roma inizierà l’11° edizione di EcoForum, la conferenza nazionale sull’#economiacircolare per riflettere su priorità, cantieri e strumenti per raggiungere gli obiettivi europei e accelerare il passo della #transizioneecologica in Italia.    #Ecoforum è realizzato insieme a La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in collaborazione con CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e CONOU Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati, e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio.  Scopri il programma e le novità qui: https://eco-forum.it 

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    In Italia l’#economiacircolare rappresenta uno dei pilastri della #transizioneecologica. ♻️ Abbiamo già molte #esperienzevirtuose di comuni, consorzi, aziende pubbliche e private che praticano quotidianamente l’economia circolare, tuttavia sono ancora diversi gli ostacoli da rimuovere e i ritardi da colmare: norme farraginose, autorizzazioni lente, controlli pubblici a macchia di leopardo, progetti calati dall’alto. Per far decollare questo modello economico in modo omogeneo su tutto il #territorio nazionale servono nuovi impianti e progetti innovativi che vadano nella giusta direzione. 🟢 Al tempo stesso, l’#Italia deve colmare anche i gravi ritardi sulla gestione dei rifiuti, in termini di quantità, qualità e avvio a riciclo dei materiali faticosamente raccolti e differenziati. Il 3 e il 4 luglio ti aspettiamo a Roma per l'11ª edizione di EcoForum, la nostra conferenza nazionale dedicata all’economia circolare per “costruire innovazione” insieme! ➡️ Scopri di più su eco-forum.it #Ecoforum è realizzato Insieme a La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in collaborazione con CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e CONOU Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati, e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio.

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    Lo sapevi che ogni anno puoi donare un contributo importante alla causa che ti sta più a cuore, senza sostenere alcun costo? Si tratta del #5x1000 ed è possibile donare anche se non sei tenuto a fare la dichiarazione dei redditi! Con un piccolo gesto puoi fare davvero la differenza. Grazie a te potremo: 🌱 Proteggere il verde del nostro paese 🌳 Piantare nuovi alberi 🖐️ Contrastare la crisi climatica 🏖️ Liberare la natura dai rifiuti 🐝 Salvare le specie in pericolo Difendi l’ #ambiente con il tuo 5×1000 🌎 inserisci il codice fiscale di Legambiente: 80458470582. Non costa nulla, cambia tanto 💚 Scopri come funziona! Guarda il video o visita 👉 https://cigno.link/5x1000

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    In Europa è in corso una rivoluzione climatica e forse non l'avete notata: stiamo abbandonando i gas fluorurati! 👋 🌡 Perché i gas fluorurati sono un problema così importante per il clima? Il loro impatto sul riscaldamento può essere migliaia di volte superiore a quello dell'anidride carbonica (CO₂). Inizialmente introdotti per sostituire le sostanze che riducono lo strato di ozono, si è poi scoperto che i gas fluorurati intrappolano il calore del sole, accelerando il riscaldamento globale. ❄️ Oggi sono il gruppo di gas serra (GHG) in più rapida crescita, che si trova negli elettrodomestici di uso quotidiano come l'aria condizionata, la refrigerazione, le pompe di calore, i quadri elettrici, gli aerosol, gli inalatori e la schiuma isolante. ☣️ Anche i gas fluorurati sono superinquinanti. Sono la principale fonte di emissioni di PFAS (fino al 60%), le cosiddette "sostanze chimiche per sempre" in Europa, una seria minaccia per la nostra salute e l'ambiente. 🌐 Negli ultimi anni, abbiamo lavorato a livello europeo con un importante rete di altre ONG a una revisione ambiziosa del regolamento sui gas fluorurati, richiedendo sostenibilità principio cardine del nuovo millennio. 📝 Lo abbiamo fatto insieme all'#UnionedelCaldoedelFreddoGreen - #UCFG ottenendo il Reg. EU 2024/573 sugli Fgas, che è un buon punto di partenza per l'eliminazione di questi gas e dare spazio all'innovazione e alla transizione ecologica sempre più necessaria. 🟢 Oggi l’Europa ha finalmente preso sul serio la questione. La recente riforma del regolamento sui gas fluorurati accelera la riduzione di questi gas dannosi per il clima, con l'obiettivo di eliminarli completamente entro il 2050. Si tratta della prima eliminazione graduale al mondo degli idrofluorocarburi (HFC). 🌿 L'industria europea è già leader nel mercato globale delle alternative pulite e rispettose del clima ai gas fluorurati, i refrigeranti naturali. 💪 È giunto il momento per l'UE di raddoppiare gli sforzi sui refrigeranti rispettosi del clima: formare gli installatori, rimuovere le barriere non tecnologiche (principalmente normative), contrastare il commercio illegale di Fgas e portare l'ambizione dell'UE sulla scena globale attraverso il protocollo di Montreal. Consegniamo i gas fluorurati alla storia. 🌍 Il Protocollo di Montreal ha segnato l'azione per il clima di maggior successo nella storia, rimuovendo le sostanze che riducono lo strato di ozono. È tempo di fare di nuovo la storia. Environmental Investigation Agency European Environmental Bureau Deutsche Umwelthilfe ECODES (Fundación Ecología y Desarrollo) 2Celsius #FgasRegulation #Sustainability #Innovation #ClimateAction #EnvironmentalProtection #GreenTech #GoNatRefs #industrialrefrigeration #ATMOshpere #Refrigera #Refrigeration #NaturalRefrigerants

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    Mentre l’Unione europea continua a bacchettare l’Italia sulle #concessionibalneari, il nostro Governo tace e non agisce. La scorsa settimana la Commissione ha evidenziato «#ritardi nell’attuazione di procedure di aggiudicazione trasparenti e competitive» con conseguente «mancanza di redditività per le autorità pubbliche». Lo Stato, infatti, dalle concessioni balneari incassa una cifra irrisoria: meno di 100 milioni di euro all'anno, una cifra irrisoria per la quale la Corte dei conti ha strigliato tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni. Sia la Corte di Giustizia europea che il Consiglio di Stato hanno poi ribadito che le concessioni non possono essere rinnovate automaticamente e che la proroga decisa dal Governo Meloni è illegittima. Nel frattempo, negli ultimi 50 anni, abbiamo perso oltre 40 milioni di mq di spiagge a causa dell’#erosione costiera, un’area sufficiente ad ospitare 12mila stabilimenti balneari. Anche in questo caso le iniziative di contrasto sono state nulle se non inneficaci e peggiorative. Insomma, non sarà #Bruxelles a sottrarre le spiagge ai balneari: ci ha già pensato l’erosione costiera. Ma di questo gli operatori del settore sembrano non preoccuparsi. Sono tutti impegnati a difendere il privilegio di concessioni eterne e ad accaparrarsi le #spiagge ancora libere individuate dalla mappatura fatta alcuni mesi fa dal Governo e dettagliatamente contestata dalla Commissione. Più passa il tempo più si avvicinano le salate multe europee che tutti saremo costretti a pagare. È un vero peccato non aver usato questi anni per definire bandi di gara che tenessero conto della qualità dell’offerta e che prevedessero premialità ambientali per quei gestori attenti alla #sostenibilità: proposte plastic free, ricorso alle rinnovabili, uso di prodotti a km0, strutture leggere e facilmente amovibili e altre azioni per rendere competitive le nostre aziende familiari. Basta proroghe. Subito procedure di trasparenza amministrativa. Subito 50% di spiagge libere su ogni comune. Basta perdere tempo! Basta perdere spiagge!

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